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... Badoglio fu personaggio di
rilievo per quasi tutto il secolo XX che attraversò, accumulando onori e
stipendi. Ogni volta che lo si incontra, verrebbe voglia di impiccarlo
all'albero della storia. Le sue piccinerie e, non di rado, le sue
meschinità lo rendono caratterialmente disgustoso. La presunzione e,
qualche volta, l'insolenza, con cui si presentava, obbligano gli
studiosi a porsi una questione che resta senza risposta: come mai
ottenne tante protezioni e tanta fortuna? Era un mediocre che si alzava
alle 7 del mattino, all'una si sedeva a tavola e alle 9 e 30 (di sera),
cascasse il mondo, andava a letto. Stava un quarto d'ora a leggere, poi
spegneva la luce e, come se avesse testato anche l'interruttore del suo
cervello, si addormentava di scatto. Come a comando. Pranzava in 22
minuti poi, non importa chi avesse come ospite, si alzava e andava a
passeggiare. I giornali, li guardava, distrattamente. Del resto, quanto
capitava nel mondo lo lasciava del tutto indifferente. Badoglio si
impegnò in un solo programma: la sua carriera. ... Le sue colpe era
capace di farle ricadere sugli altri e dei meriti degli altri riusciva
ad appropriarsene. Comandò i reparti che conquistarono il Sabotino ma il
merito non era suo. Il progetto della battaglia era dovuto ai generali
Montuori e Venturi e l'esito favorevole dello scontro dipese dal
maggiore Pecorini, al comando dei «Lupi di Toscana». Strano battibecco,
dopo la vittoria. Venturi voleva sottoporre Badoglio al giudizio della
corte marziale perché, dopo lo scontro, se ne era andato, abbandonando
il suo posto e perdendo l'occasione di sfruttare il successo. Capello lo
promosse sul campo e, in seguito, quell'episodio gli valse il titolo di
«marchese del Sabotino». |
LIBRI INDICE PAG. 11
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Vengono riepilogati in questa sezione libri, diari, testimonianze di persone che hanno militato nel corpo dei bersaglieri o che di questi hanno ritenuto di narrarne. La selezione non viene fatta su base letteraria e gli appunti critici sono di norma quelli espressi dall'editore, da chi per esso o dalla stampa. Per il trascorso burrascoso vien data voce a chiunque possa narrare le vicende umane, prescindendo dalla violenza e dall'odio come diceva Rigoni Stern "Nel sergente nella Neve" - Il nemico è una parola che non uso. Il nemico bisogna conoscerlo, bisogna sapere cosa ti ha fatto. Il nemico è uno che ti ha offeso o uno che ti ha fatto del male. Ma loro non mi avevano fatto niente,.. erano persone che stavano mangiando perché avevano fame e io sono entrato a chiedere del cibo e me lo hanno dato, non erano nemici-. Per altri libri, anche in lingua straniera, strettamente attinenti il periodo storico e compagni di strada delle nostre vicende si è ritenuto opportuno integrarli anche con il racconto a latere delle vicende storiche e dei fatti, sconosciuti ai più, utili per una migliore comprensione. Altri libri qui non censiti e presentati in forme diverse sono all'interno del sito principale e della seconda guerra mondiale raggiungibile dalla Home.
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