APPENDICE AL SITO BERSAGLIERI |
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Lanterna magica al museo del giocattolo di Ormea (Cuneo)
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CINEMA (kìnema in greco - movimento κίνημα). Ci si era appena ripresi dalla magia della foto che arrivava il movimento. Strumento della fantasia, facile mezzo per rinverdire la memoria e il sentimento a cui il pubblico reagiva con ilarità ma anche con emozione, sofferenza. Tutto faceva pensare ad una estensione del teatro, mentre la facilità di svolgere un'azione portava a considerarlo il naturale successore del romanzo. La sequenza temporale del racconto era obbligatoria, il flash back era prematuro. Il suo linguaggio semplice poi saltava la cultura del teatro e del romanzo anche per chi non sapeva leggere e scrivere. La fantasia poteva ora spaziare fuori dal confine del villaggio fino a nuovi mondi inesplorati. Geoge Melies, il precursore, era fallito (andò a vendere noccioline per strada) quando dopo aver speso una fortuna in riprese negli atolli del pacifico si accorse che tutto il materiale girato si era deteriorato per le pessime condizioni di conservazione e clima. Quando i Lumiere vendevano i diritti a Charles Pathé, convinti che il cinema non avesse futuro, il futuro ritornava con i grandi kolossal e col film d’autore. Se la guerra segna una pausa (la propaganda), poi si impongono i generi come nella letteratura, l'avventura, il giallo, la commedia, il western etc., Vai al mini indice dei 100 film "storici": quando la storia fa a pugni col cinema |
Era cominciato tutto a metà del 600 quando la Lanterna Magica (in baso a sinistra) venne descritta, in un’opera "Ars Magna ..." Considerata da sempre l’antenata del Cinema, la L.M. è un apparecchio ottico che, grazie ad una fonte luminosa interna (candele o lumi a petrolio), proietta su uno schermo, attraverso un obiettivo, immagini ingrandite. Per tutto il 700 servì per spettacoli ambulanti alla corte di principi e nobili. Il secolo dopo venne impiegata per spettacoli molto più complessi (la macchina era diventata grande, enorme, con più obiettivi) in sedi fisse. Col tempo si capì che oltre la semplice proiezione si poteva tentare di riprodurre il movimento; bastava infatti, far scorrere davanti l'obiettivo una serie di disegni in sequenza ad una certa velocità (telai rotondi). Si ottennero così i primi cartoni animati della storia. Animazione che era stata possibile anche con il cineografo (1868) dove, facendo scorrere le pagine di un libricino velocemente, si dava l'illusione del movimento. Si trovava ancora 30 anni fa nei negozi o nelle cartolerie. Si trattava di racconti con una modesta sceneggiatura preludio anche questo al cinema, dove la sceneggiatura viene fatta ancora attraverso bozzetti.
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