Sul finire dell'estate di quell'anno eravamo in una casa in un villaggio che di là del fiume e della pianura guardava le montagne. Nel letto del fiume c'erano sassi e ciottoli, asciutti e bianchi sotto il sole, e l'acqua era limpida e guizzante e azzurra nei canali. Davanti alla casa passavano truppe e scendevano lungo la strada e la polvere che sollevavano copriva le foglie degli alberi. Anche i tronchi degli alberi erano polverosi e le foglie caddero presto quell'anno e si vedevano le truppe marciare lungo la strada e la polvere che si sollevava e le foglie che, mosse dal vento, cadevano e i soldati che marciavano e poi la strada nuda e bianca se non per le foglie.

 Ernest Hemingway - Addio alle armi - Mondadori, trad. Fernanda Pivano

 

LIBRI

INDICE PAG. 6

PICCOLO ALPINO

Salvator Gotta
A. Mondadori Milano 1926

Il libro e il Film

   

Dolce Egeo, guerra amara

Gianni Baldi
Bur 1988

   

Sette anni in Tibet

Heinrich Harrer
A. Mondadori Milano

Il libro e il film

   

Il Sergente nella Neve

Mario Rigoni Stern
Einaudi

   

La ritirata di Russia

Egisto Corradi
Nordpress Ed. Chiari (Bs)

   
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Sulla banchina del porto (Barletta) trovammo ad accoglierci alcuni ufficiali del 9° Regina (di stanza a Rodi) i quali presero in consegna i nostri reparti e li condussero in caserma. Il sottotenente che rilevò il mio plotone, un tipo scuro come un arabo e al forte accento siculo, mise in riga i soldati urlando come un ossesso. Dal suo comportamento riconobbi subito lo stile della scuola allievi ufficiali di Palermo, dalla quale anch’io provenivo, e dove si insegnava a comandare con l’urlo. I richiamati spediti in Egeo appartenevano alle classi dal 1901 1908 ed erano quindi uomini non più giovanissimi, sui 30/35 anni. Dopo i giovani delle leve 1910-1915, già mobilitati e spremuti per le guerre d’Africa e di Spagna, toccava ora agli anziani. E anziani o per lo meno precocemente invecchiati lo erano davvero tutti, questi soldati. Provenivano in maggioranza dal proletariato agricolo pugliese o comunque meridionale, e mostravano nel fisico sciupato e anche nel carattere sentito, lagnoso, i segni di una vita di stenti e di fatiche: per di più erano quasi tutti malazzati per i postumi della malaria, che nelle loro zone d’origine era un malanno collettivo, quasi endemico. Al Deposito truppe dell’Egeo di Barletta, dove allora confluivano le truppe per il Dodecaneso

Dolce Egeo, guerra amara
Gianni Baldi