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La storicità di Gesù

   La Palestina, una Terra posta tra il Libano ed il mar Rosso, laddove l'oriente s'incontra con l'occidente. L'ombelico del mondo. La Terra di Canaan o Il Paese d'Israele, com'è chiamata nell'Antico Testamento. Una striscia della mezzaluna fertile che in quattromila anni è stata percorsa in lungo ed in largo da popoli ed eserciti in marcia.

   Qui, è cominciata quattromila anni fa, la Storia della Salvezza. Ed in questa Terra si svolge, nell'arco di poco più di trent'anni, la vicenda storica di Gesù di Nazareth.

   La storicità di Gesù è ormai riconosciuta da tutti: credenti e non credenti. Su di lui abbiamo varie attestazioni storiche. Già Tacito negli Annali (XV, 44) parlando della persecuzione dei cristiani voluta da Nerone, accenna pure all'esecuzione capitale di Cristo ordinata dal Procuratore Ponzio Pilato.

   La sua testimonianza è confermata, verso il 112, da Plinio il Giovane, che in una lettera all'imperatore Traiano (Ep. X, 96) riferisce che i cristiani di Bitinia durante le loro funzioni religiose, solevano cantare un inno a <<Christo quasi Deo>>, Cristo quasi Dio.

   Lo storico ebreo Giuseppe Flavio, trasferito a Roma in seguito alla conquista di Gerusalemme, nella  sua  "Antichità Giudaiche XX,9,1) chiama Giacomo il minore, uno degli apostoli, <<fratello di Gesù, che è detto Cristo".

   A parte un'altra attestazione dello stesso storico, ma di dubbia autenticità, chiamata "testimonium Flavianum" ed altre citazioni di Svetonio, ci sono delle fonti ebraiche dirette, la Mišnah e il Talmud. In questi testi che raccolgono tradizioni ebraiche antiche, messe per iscritto dal secondo al quarto secolo, Gesù viene menzionato una decina di volte. Ma si tratta di tradizioni che dipendono dalla polemica anticristiana, perciò Gesù stesso, pur essendogli riconosciuta la capacità di "sedurre il popolo", viene accusato di essere un mago.

   Ma le fonti ed i documenti fondamentali per ricostruire la vicenda e l'immagine di Gesù, il Cristo, sono i testi del canone cristiano: una raccolta di scritti in greco che vanno dagli anni 50 in poi. Sono i Vangeli, le lettere di S. Paolo e le lettere Cattoliche.

   Essendo stati scritti da discepoli di Gesù e da cristiani per altri cristiani, essi sono i documenti più antichi e più ampi sulla figura, l'attività ed il messaggio di Gesù, il Cristo. (R. Fabris, Gesù Cristo, Nuovo Dizionario di Teologia Biblica, Ed. Paoline, pag. 596).

   "Non c'è persona che non abbia qualche nozione o informazione su Gesù. Sia la cultura corrente, sia la frequentazione di una chiesa cristiana, sia la lettura dei Vangeli o d'altri libri del Nuovo Testamento, consentono a ciascuno di avere un minimo di nozioni intorno a questo personaggio davvero unico nella Storia. (Giuseppe Ghiberti, Il lungo dibattito del Nazareno, in Storia di Gesù, Ed. Rizzoli, volume 1, pag. 1).

 

ALLA SCOPERTA DI GESU' DI NAZARETH

 

La storicità di Gesù Nazareth
Betlemme La Famiglia di Nazareth
Il primo annuncio Il luogo della Missione
La lingua parlata da Gesù I miracoli
Gesù il Profeta Gesù rivela il Padre
Gesù fa conoscere l'amore del Padre Il Buon Pastore
La Via della Croce La preghiera di Gesù
Il Padre nostro Gesù e le donne
Lasciate che i piccoli... Il nuovo Popolo di Dio
Gesù e Mammona Beati i poveri in spirito
Gesù e l'ambiente giudaico La psicologia di Gesù
L'elezione degli apostoli e dei discepoli La missione tra i pagani
Il "Figlio dell'uomo" Le parabole
Gesù, Maestro di sapienza Gesù e la Scrittura
La famiglia e il parentado Il suo "Pane"
Gesù esorcista Gesù di fronte ai peccatori
Le parabole della misericordia Le controversie Galilaiche
La crisi in Galilea La Trasfigurazione
Gerusalemme La Cena dell'addio
La Passione  Risurrezione - prima parte
Risurrezione - seconda  parte Gesù Cristo uomo Dio

 

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