Il luogo della missione
"E, lasciata Nazaret, venne ad abitare a Cafarnao, presso il mare, nel territorio di Zàbulon e di Nèftali, perché si adempisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaia: Il paese di Zàbulon e il paese di Nèftali, sulla via del mare, al di là del Giordano, Galilea delle genti; il popolo immerso nelle tenebre ha visto una grande luce; su quelli che dimoravano in terra e ombra di morte una luce si è levata" (Mt 4,13-16).
Cafarnao, è, dunque, secondo le testimonianze degli evangelisti, il villaggio di Gesù. Il luogo della predicazione. Oggi di Cafarnao non restano che alcune vestigia immerse nella campagna variamente ondulata a nord ovest del lago.
Quando, nel 1894, il francescano fra' Giuseppe Baldi di Napoli, superando molti ostacoli, acquista da beduini l'area sulla quale si ipotizza la localizzazione di Cafarnao, il terreno è arido e pieno di sterpi, mentre di tanto in tanto fuoriescono dal suolo colonne tronche e frammenti di pietra lavorata. Alcuni degli studiosi dubitano addirittura che questo sia il sito della città abitata da Gesù.
E' grazie agli scavi condotti in momenti diversi nel 1905, sotto la direzione dei tedeschi Kohl e Watzinger, coordinati dai francescani fra Vendelin von Benden e poi da padre Gaudenzio Orfali, che tornano alla luce due edifici importanti: la sinagoga del IV secolo ed un edificio ottagonale.
Dal 1968 i lavori vengono ripresi sotto la direzione dei francescani Padre Virgilio Corbo e Padre Stanislao Loffreda.
Ma se questa è Cafarnao, come ormai attesta il risultato di tutti gli scavi fin qui condotti, qual è la casa di Pietro, l'abitazione che ospita Gesù all'inizio della predicazione? La risposta, ancora una volta, la troviamo in un edificio, di forma ottagonale, trattato con particolare cura ed onore dalla popolazione di Cafarnao dei primi secoli. "Questo edificio ottagonale ha conservato gelosamente, sotto le sue strutture, la rete intrigata, eppure ben leggibile, delle mura in basalto delle antiche abitazioni. E proprio al centro di esse,una sola, fra tutte queste abitazioni, è raccolta al centro dell'ottagono. Sulle pareti vi appaiono intonaci con decorazioni simboliche e frammenti di graffiti in greco, aramaico e altre lingue antiche. Il nome di Pietro e le citazioni bibliche si ripetono. Ci sono anche lucernette e ampolle di stile liturgico, segno di riti religiosi celebrati in questo luogo. Tra il materiale rinvenuto qui, durante gli scavi, ci sono alcuni ami di pescatori, di fattura arcaica! Questa raccolta di oggetti vari era sigillata sotto un mosaico con pavone, che copriva il centro dell'ottagono. Sopra un muro di questa casa, tra le tante invocazioni e preghiere brevi, c'è n'è una, graffita in greco, probabilmente da un pellegrino: (Signore Gesù Cristo, soccorrimi)" (Cfr. Sui passi di Dio, Guida, Elle di ci Leumann, pag. 79). E' l'ultima prova, quella che tutti cercavano. Questa è la casa di Pietro. La casa di Gesù.
ALLA SCOPERTA DI GESU' DI NAZARETH
We ask, heartily, to the Government of
Israel to prevent the construction of the mosque near the Basilica of Annunciation to
Nazareth, in the Galilea. The place is particularly dear to the whole Christianity and the vicinity of an islamic mosque could cause dangerous frictions between the pilgrims of diverse religions, besides to discourage christian pilgrimage every year |