La lingua parlata da Gesù
Gesù svolge la sua missione con parole ed eventi. Con la Parola egli rivela il Padre e il suo parlare non ha eguali. Con Lui la parola ha raggiunto il massimo della sua intensità e capacità espressiva. Forse anche per questo i discepoli l'hanno salutato come il Lògos, la parola divina diventata carne per comunicarsi agli uomini. Con gli eventi, i prodigi ed i miracoli egli dimostra che realmente è il Messia di Israele.
I Vangeli raccolgono le parole di Gesù, i suoi discorsi improvvisati, i suoi insegnamenti. Ma noi ci domandiamo ora: qual è la lingua parlata da Gesù? Una prima risposta la troviamo nei Vangeli. Sono stati scritti in greco, ma ci sono delle parole che vengono riportate in Aramaico, la lingua parlata in Palestina al tempo di Gesù. Queste parole o frasi sono: "Talità kum", che significa: "Fanciulla, io ti dico, alzati!"; "Effatà!", che vuol dire "Apriti", "Abbà" che è l'invocazione con la quale Gesù si rivolge al Padre rivelando la sua intimità filiale e la vicinanza paterna del Padre. A queste possiamo aggiungere: "Elì, Elì, lemà Sabactani" "Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato".
Quindi possiamo affermare con assoluta certezza che la lingua normalmente parlata da Gesù è l'Aramaico, la stessa che è stata appresa dal popolo ebreo nella cattività Babilonese ed utilizzata dai connazionali del suo tempo.
Ma Gesù conosce anche l'ebraico, la lingua parlata a Gerusalemme ed utilizzata negli antichi testi della Bibbia. Il fatto che egli da giovane abbia frequentato la scuola annessa alla sinagoga, ed in tale contesto abbia imparato a leggere le scritture , a tradurle, a commentarle; il fatto che lui insegnasse frequentemente nelle sinagoghe ed il titolo di "Rabbi", Maestro, che gli viene riconosciuto non solo dai discepoli, ma anche dagli stessi scribi, lascia supporre che Gesù conosca l'ebraico classico, cioè la lingua dei testi sacri con cui viene proclamata la parola di Dio nelle sinagoghe, prima di essere tradotta per la gente"(Cfr. Gabriele Miola, Che lingua parlava Gesù?, in Storia di Gesù Rizzoli, Vol II, pag.395 ss).
A questo punto noi ci domandiamo se Gesù parli anche la lingua greca, detta la Koinè, che dalla conquista di buona parte dell'Oriente da parte di Alessandro il Macedone, era diventata la lingua più comune.
In Galilea, che da sempre è stata una regione a popolazione mista e costituisce il territorio di incontro di strade importanti come la Via Maris, la via del mare, il greco ellenistico è abbastanza diffuso e Nazaret, pur trovandosi non vicino al grandi traffici, ne è, in un certo senso, influenzata. E poiché, come attestano i Vangeli, Gesù non si limita a girare per la Galilea, la Giudea e la Samaria, ma si spinge fino alle regioni limitrofe di Tiro e Sidone attraversando la Fenicia, e, dall'altra parte, nel territorio della Decapoli, tutte zone pienamente ellenizzate, si comprende come Egli possa avere una certa conoscenza della lingua greca. Lo dimostra ancora di più l'episodio della guarigione della figlia di una donna siro-fenicia, avvenuta dopo un dialogo molto bello tra questa ed il Rabbi di Galilea (Mc 7,26-30).
Insomma abbiamo solide prove che Gesù abbia una conoscenza della lingua greca, anche se "la lingua che ha strutturato la sua vita, il suo pensiero e il suo cuore, è stata la lingua materna, l'aramaico, insieme a quella dei padri: l'ebraico, come si era condensato nel testo sacro, del quale Gesù dice di essere il compimento"(Cfr. Gabriele Miola, Che lingua parlava Gesù?, in Storia di Gesù Rizzoli, Vol II, pag.395 ss).
ALLA SCOPERTA DI GESU' DI NAZARETH