Betlemme
Betlemme: il suo nome significa "Casa del pane" oppure Casa di Lehem. Ma è chiamata anche Efrata, la fertile (o la fruttifera). La città è situata sulla sommità d'una collina a circa 9 km a sud di Gerusalemme, sulla strada che porta ad Hebron. E' conosciuta per essere la patria di Re Davide e luogo della storia di Ruth. Ma al suo nome è legato un oracolo messianico del profeta Michea:"E tu, Betlemme di Efrata così piccola per essere fra i capoluoghi di Giuda, da te mi uscirà colui che deve essere il dominatore in Israele; le sue origini sono dall'antichità, dai giorni più remoti" (Michea 5,1).
E' lo stesso oracolo che l'evangelista Matteo, sette secoli dopo, mostra avverato con la nascita di Gesù, avvenuta proprio nella cittadina della Giudea.
"In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando era governatore della Siria Quirinio.
Andavano tutti a farsi registrare, ciascuno nella sua città. Anche Giuseppe, che era della casa e della famiglia di Davide, dalla città di Nazaret e dalla Galilea salì in Giudea alla città di Davide, chiamata Betlemme, per farsi registrare insieme con Maria sua sposa, che era incinta. Ora, mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia, perché non c'era posto per loro nell'albergo" (Lc 2,1-7).
La storicità della nascita di Gesù nel luogo che qui è venerato fin dai primi secoli, è attestata da una salda tradizione, oltre che dalle testimonianze archeologiche.
"Il martire Giustino, un Palestinese che scrisse opere cristiane verso il 150 d.C. è il primo a parlare di una grotta a Betlemme, dove era nato Gesù, che sin dai primi tempi della comunità cristiana primitiva di Gerusalemme, era stata oggetto di particolare venerazione.
Secondo quanto scrive S. Girolamo, l'imperatore Adriano all'inizio del II secolo, volendo far sparire ogni traccia di culto cristiano, trasformò la zona della grotta in un bosco con un tempio pagano. Ma il gesto ottenne l'effetto contrario, conservando meglio la memoria del luogo della grotta e del culto cristiano ad essa legato (Sui passi di Dio, Guida, ELLE DI CI LEUMANN, pag. 70).
La profanazione non durò a lungo e la grotta della Natività tornò di nuovo ad essere luogo di venerazione dei cristiani e dei pellegrini. Tanto è vero che Origene, insigne studioso di Cesarea Marittima, così scrisse tra il primo ed il secondo secolo: "Si mostra a Betlemme la grotta nella quale Gesù è nato, e, nella grotta, la mangiatoia dove fu avvolto in fasce. E quello che si mostra è così conosciuto in questi luoghi, che anche gli estranei alla nostra fede sanno come Gesù, che i cristiani adorano e ammirano, è nato in una grotta"(Giuseppe Marocco, Betlemme tra Storia e profezia, Storia di Gesù, Ed. Rizzoli, vol. I°, pag. 62).
Nella prima metà del IV secolo, forse nell'anno 326, Costantino fece costruire una basilica. Lo attestano Eusebio e il Pellegrino di Bordeaux, il quale afferma: "Dove il nostro Signore Gesù Cristo venne alla luce è stata costruita una basilica per ordine di Costantino".(Cfr. Sui passi di Dio, Guida, ELLE DI CI LEUMANN, pag. 70).
Ma fu Giustiniano, nel 540, a ristrutturare a fondo la Basilica, modificandone la pianta e rendendola più bella.
"I persiani di Cosroe dapprima, poi gli arabi di Omar, pur distruggendo, molte chiese a Betlemme,risparmiarono la Basilica della Natività: si dice che abbiamo visto sulla facciata centrale gli uni i Magi vestiti in abiti orientali, gli altri la Madonna col Bambino. .I tempi difficili consigliarono in seguito di murare in parte la porta centrale della Basilica, per lasciarvi l'attuale piccola apertura: così da impedire che venisse dissacrata dall'ingresso ostile di soldati con cavalli e cammelli" (Giuseppe Marocco, Betlemme tra Storia e profezia, Storia di Gesù, Ed. Rizzoli, vol. I°, pag. 62).
I lavori di restauro della Basilica, operati tra il 1962 ed il 1964, hanno permesso di far conoscere ai cristiani ed ai pellegrini anche le altre grotte attigue a quella della Natività, avvalorando ancora di più il fatto che le grotta fosse venerata da tempi antichissimi.
Attualmente Betlemme è una cittadina di 35.000 abitanti, di cui la stragrande maggioranza è formata da arabi cristiani. Il territorio è occupato dallo Stato di Israele ma l'Amministrazione municipale è l'espressione della popolazione arabo-cristiana, discendente, forse, di quegli umilissimi pastori che furono invitati privilegiati di uno straordinario evento storico avvenuto nel silenzio di una notte stellata. Recentemente il territorio è passato sotto il controllo dell'Autorità Palestinese.
ALLA SCOPERTA DI GESU' DI NAZARETH
A PRAYER:
We ask, heartily, to the Government of
Israel to prevent the construction of the mosque near the Basilica of Annunciation to
Nazareth, in the Galilea. The place is particularly dear to the whole Christianity and the vicinity of an islamic mosque, could cause dangerous frictions between the pilgrims of diverse religions, besides to discourage christian pilgrimage every year |