POESIA SOCIALE |
|||||||||
|
|||||||||
IL VENDITORE ETIOPE |
|||||||||
Affondo il mio passo di granitonella sabbia delle corsie.. Ti raggiungo, sosto davanti al tuo lettino mentre sogni terre sconfinate; sei ferito. La tua ala sanguinate non ha più la forza delle lunghe traversate. Sei ferito. abbracci lembi di cielo mentre pronunci un nome, il tuo nome, per non dimenticarlo, per non perdere la strada d’azzurro asfalto che ti riconduca al faro orfano dei tuoi sorrisi, accarezzato dall’ultimo asfodelo come gladio di Luce divina a diradare ombre d’esistenza. Lotta, lotta, lotta non permettere che la vita diserti le tue vene sròsati ancora di pure meraviglie, inebriati ancora d’infinito.
Carlito, figlio mio… Io te lo chiedo ”Vivi !” |
|||||||||
|
|||||||||