INCIPIT |
Culla
Rosa (da un incipit di smile) |
TRA
LA LUNA E I GELSI (da un incipit di SOLO) |
L'Ultimo
Caronte |
TESSERO'
LENZUOLI (da un incipit di Giuseppe Mistretta) |
ENIGMA |
Mare che mi lambisci l’anima |
CHIEDETELO ALLE STRADE |
Bacio
(Alda
Merini & Anna Marinelli) |
Ho Smesso di sorridere
(Anna
Achmatova* Anna Marinelli ) |
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Culla
rosa
"Io vento ti porto lontano
dove il sogno non ha stagioni
e la notte porta con se
un raggio di sole".
Ma nulla puoi sottrarre alla pena
di questo graffio all'anima mia..
Si è spezzato, d'un tratto l'incanto,
che arabescava sogni d'infinito..
è brullo il tragitto di vita
come tratturo abbandonato
dal canto delle cicale..
il papavero rosso
fiorisce altrove
dove la siepe è accogliente.
come cuna d'infante,
rosa..come il colore delle illusioni
da un incipit di smile
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TRA LA LUNA E I GELSI
"Ti sei seduta anche tu
intorno al fuoco
nella brezza della sera
profumata di mare e spezie
dopo il tramonto?"
Mi sono fermata
tra la luna e i gelsi
a rimboccarmi la coltre
che mi opprime.
La riva a tratti appare
ad arruolare gabbiani
nella schiumosa scia.
E' così che voglio restare
questa notte,
accoccolata.
con la fronte aggrottata di pensieri
a ferire i miei occhi acquosi
con le sterpaglie delle tue parole
pungenti e dolci
come le spine
di questa solitaria luna.
aspettando Tusitala
da un incipit di SOLO
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L'Ultimo Caronte
"Kurtz è come un fiume. lento e dolce,
tortuoso e veloce e sa trascinarti sulla sua sponda
celandoti fra la nebbia dei suoi pensieri"( rocrisa)
Kurt..è un luogo ampio come l'immenso cielo..
che si rispecchia sulle acque del mondo
Kurtz.è uno e nessuno ma è sempre sé stesso
non aggiunge uno iota al suo destino,
si sottrae alle brume risalenti,
all'abbraccio delle ombre discendenti va incontro
con mani disarmate di menzogna.
Kurtz è l'ultimo Caronte a traghettare sogni all'altra riva
ti accoglie anche senza bagaglio
anche sprovvisto di lasciapassare.
Senza zaino e senza tesserino:
Kurtz.è un dio delle larghe braccia.
Kurtz, non so chi sia, ma lo sento
allo stesso modo del vento
e del rumore che produce, muovendo le foglie
dei rari lentischi sentinelle sulla sponda
Contiene immense beatitudini
trasferite su angoscianti tele
è quello il suo passaporto
sono le sue tele i suoi innumerevoli volti..
Kurtz è un'anima che langue sul fiume cheto e torbido
in attesa di rovesciarsi nell'alveo del mare.
E lì trovare pace.
Forse..
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ENIGMA
" Nei suoi occhi tristi e dolci...
La brama è una constante....
E l'amore un enigma...
nos teus olhos tristes e meigos...
a saudade é uma constante...
e o amor um enigma! "
...nei suoi occhi acquosi
galleggiavano ninfee
danzavano orifiamma
come al suono di stradivario.
E la luna la spiava
invidiosa del chiarore
che emanava dalle membra
le stelle la seguivano
come ancelle sottomesse
ad ogni cenno dei suoi occhi ardenti
ad un cenno delle sue mani fragili
erigevano cattedrali di cristallo..
il suo corpo come sabbia fine
la vestiva di suadente primavera.
Era un angelo o era un cherubino
Era una donna o era una Chimera ?
da un incipit di Alberto Carlos Carvalho Santos
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TESSERO'
LENZUOLI
"Trafitto dai giochi del mare
m'intreccerò ancora con la luna"
e tesserò lenzuoli
di serica armonia
per debellare l'orma del silenzio
che minaccioso avanza
negli giardini dove danzano le stelle
..dormite bambini sogni
che nessuno levi la sua mano
sulle vostre segrete illusioni
che possiate ramificare
su pentagrammi di luce
accolti tra braccia di maree
allattati con latte di passione
invaghiti da nuove infiorescenze
abbagliati di rarefatto respiro.
Io resterò qui.
Immobile.
sui vostri faraglioni
a farvi egida con l'anima indifesa..
da un incipit di Giuseppe Mistretta
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Mare che mi lambisci l’anima
"Lontano di già si e' ritirato il mare
Ma nei tuoi occhi socchiusi
Due piccole onde son rimaste
Demoni e meraviglie
Venti e maree
Due piccole onde per annegarmi. “
~ Jacques Prevert ~
Mare che mi lambisci l’anima
rubami cristalli di lacrime,
mare che giochi a rincorrere onde fanciulle
batti le nocche delle tue dita salate
sul tamburo del mio cuore impazzito..
Maree di desiderio
s’inalberano.
Distese di sabbia,
ruvide come lenzuola di lino
mi avvolgono,
ti prestano le braccia che non hai,
mare che mi sussurri parole
che gli umani
non mi hanno detto mai…
seduci coi tuoi occhi azzurrini
questo mio cuore gitano,
saccheggiami di bagliori
affastellati
nelle giare degli occhi.
Ecco prendine quanti ne vuoi!
Li ho rubati alla luna
che ne aveva a dismisura
li ho sottratti alla luna
una notte d’estate.
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CHIEDETELO ALLE STRADE
"Quello che sono e sono stato
domandatelo alle strade
dei paesi della sete.
Tufi lucertole spine,
bell'uva sulle colline
dove fui ladro di galline.
Strade di cenere e pomice
lavorate dallo scorpione.
Dove ramingo io vissi
la cicala ancora muore."
(Raffaele Carrieri)
Quella che io sono e sempre sarò
chiedetelo alla luna agostana
quella che sembra in disparte dalla Vita
ma sbatte il suo sguardo intrigante
sulla mia persiana stupita.
Chiedetelo ai muretti
di pietra
muti testimoni d’anime
in silenzi di controre costretti.
Chiedetelo alle silenziose stelle
Sorelle rilucenti
di lacrime cristallizzate,
custodi fidate di donne tarantate
dai moti del cuore asfissiate.
Chiedetelo alla fontanella
del piccolo slargo di paese
dove mi recavo, fanciulla,
con la giara pesante
d’acqua gocciolante.
Paese senza acchiature di sorprese,
panni stesi a forconi di ristrettezze ereditate,
e menta e ruta fiorenti
da muretti di selce recintate.
Quella che io sono e sempre sarò
chiedetelo alle case addormentate,
chiedetelo alle strade,
perché io ciò che sono
e ciò che sarò,
ancora non lo so.
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Raffaele Carrieri nacque a Taranto nel 1905.*Muore a Camaiore nel 1984
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Bacio
Bacio che sopporti il peso
della mia anima breve
in te il mondo del mio discorso
diventa suono e paura. (Alda Merini)
Bacio roveto ardente
della mia anima amante
in te si placa la sete
divenendo sogno e follia.
Bacio delirio ed attesa
sapore immaginato.
Bocche che s’intrecciano
avide, immergendosi,
nel concavo creato
Bacio che sopporti il peso
della mia anima breve
Hai tu levità di neve
e ardore di brace,
lingua di fuoco
che brucia eppure tace.
Alda Merini & Anna Marinelli
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Ho Smesso di sorridere
Ho smesso di sorridere,
il vento ghiacciato mi gela le labbra.
che spacca il sorriso nascente
E il niveo avorio del dente
pare un ghiacciolo lucente.
Una lacrima rappresa e intiepidita
Che tergo con un cenno delle dita
Una speranza viene meno,
un canzone in più è nata
e questo canto mio malgrado
lo cederò al riso e al rimprovero.
Si serrano le palpebre di marmo
Chiavistelli sulla luce diamantina
Nasce ancora una stella
Che a me pare ancora più vicina
Perché l’intollerabile dolore dell’anima
è il silenzio d’amore.
Il silenzio, il silenzio d’amore
è la pena più grande
è la tenaglia che recide i polsi..
Parla il torrione del desolato castello
Agitando dita di orlati merli
Ma il mio cuore è muto
e va cercando echi
di passi avvezzi a transitare
Lievi
nel vetusto maniero dell’Amore
Anna Achmatova* Anna Marinelli
03/01/2010
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