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L'imperatore Augusto, fondatore della Praetoria Classis Misenenis
La base navale di Miseno, collocata al centro del Mediterraneo, contrituì ad assicurare a quest'area geografica 350 anni di pace
La base navale di Miseno era sede della prima legione dell'impero romano: la Prina Legio Auditrix
Uno fra gli imperatori romani più strettamente legati alla flotta di Miseno fu Lucio Domizio Enobarbo: Nerone. Per i militari della Classis allestì un favoloso Ebeterion nel suo Palatium di Baia
L'acqua potabile per la flotta imperiale di Miseno veniva dalle sorgenti del Serino, nel Sannio irpino: era portata da un acquedotto lungo 96 chilometri costruito in età augustea
Le Centum Ceallae (originariamente appartenenti alla villa di Q. Ortensio Ortalo) furono usate come deposito idrico per la flotta in aggiunta alla Piscina Mirabilis
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L'ITINERARIO
Il programma didattico “Scuola & territorio” è promosso dalla Feder Mediterraneo e si svolge con l'adesione del Presidente della Repubbila e il patrocinio del Senato della Repubblica, della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del MIUR Ufficio Scolastico Regionale della Campania, del MICA Direzione generale per il turismo, della Regione Campania, dalla Provincia di Napoli, da 33 Comuni e da numerosi enti pubblici e privati. Un tuffo nel passato...
DOPPIO BACINO PORTUALEIn seguito alla crisi del Portus Julius nei laghi di Lucrino e Averno, Marco Vipsanio Agrippa costruì per Cesare Augusto un nuovo porto militare a Miseno, utilizzando il doppio bacino del lago e del cratere antistante allagato dal mare. La nuova base navale rimase attiva dal 14 a.C. al 476 d.C.: dalla fondazione fino alla dissoluzione dell’Impero Romano d’Occidente. Il lago Miseno e il bacino esterno delimitato da Punta Pennata
CANTIERE E BASE NAVALEL’attuale lago Miseno era utilizzato come cantiere navale e luogo per il deposito invernale delle navi. Il bacino esterno, delimitato da moli appoggiati su pilastri, era destinato agli attracchi delle navi.
I due bacini erano collegati fra loro con un canale largo a sufficienza da permettere il passaggio delle navi a remi levati. Un ponte di legno girevole conciliava le esigenze del transito delle unità della flotta e quelle del collegamento fra l’abitato di Miseno e Baia.
IL PRAEFECTUSLa flotta era comandata, per conto dell’imperatore, da un prefetto: la sua residenza si trovava su quello che oggi è l’isolotto tufaceo di Punta Pennata. La sua giurisdizione comprendeva l’intero Mediterraneo occidentale. Il comando orientale si trovava a Ravenna.
RIEMERGONO LE NAVI...Storia raccontata sul marmo. Le epigrafi rinvenute a Miseno, nei Campi Flegrei, a Roma e in Grecia
hanno permesso di ricostruire la flotta: 300 navi distribuite fra la base di
Miseno e i distaccamenti ubicati in Sicilia, Nord Africa, Spagna e Gallia. Dalle liburne alle esaremi..
Sono giunti fino a noi i nomi di decine e decine di navi. Erano libarne (a due
ordini di rematori), trireme, quadriremi, pentaremi e, persino, esaremi. Un’armata cosmopolita. Una delle navi ammiraglie fu intitolata a Iside, dea egizia protettrice del mare. Quella di Miseno fu una flotta cosmopolita: oltre un terzo dei suoi marinai proveniva dall’Egitto, gli altri appartenevano a tutte le etnie riunite nell’Impero Romano.
LA SCUOLA MILITAREAttorno al bacino interno di Miseno, si trovava la Scola militum, dove i soldati venivano addestrati a combattere sul mare.
LA “PRIMA LEGIO AUDITRIX”Sotto la collina di Monte di Procida si trovavano i quartieri della prima legione dell’Impero Romano: la Prima legio auditrix, 6.500 soldati scelti utilizzati come forza d’urto per gli interventi di emergenza.
IMPERATORI QUASI “DIVINI”Sotto Capo Miseno si ammirano i resti del Sacello degli Augustali (ricostruito parzialmente nel Castello di Baia), dove gli imperatori venivano adorati come divinità: trovate statue di Tito, Vespasiano, Nerva e Domiziano.
IMPONENTI SERBATOI IDRICII resti più imponenti della base navale di Miseno sono costituiti da tre straordinari serbatoi idrici: l’imponente Piscina mirabilis, la Grotta della Dragonara e le Centum cellae della villa di Quinto Ortensio Ortalo che Nerone incluse nel demanio imperiale.
LE SEPOLTURE DEI MARINAITra Miseno e Torregaveta si trova la necropoli dove venivano seppelliti i “classiari”: centinaia di tombe di epoche differenti.
AMMIRAGLIO E SCIENZIATOPlinio il vecchio, ammiraglio e autore della Nauralis Historia, fu il più famoso fra i prefetti della flotta: partì da Miseno con una quadrireme il 24 agosto del 79 d.C. attratto dall’eruzione del Vesuvio che gli costò la vita.
LA NAVE-TRAPPOLAAniceto, prefetto della flotta, fece costruire a Miseno una nave-trappola per eseguire l’ordine di Nerone di uccidere la madre, Agrippina Minore: ma i suoi piani non andarono in porto.
IL “MUNICIPIUM” DI MISENOAttorno alla base navale, il municipium di Miseno: riuniva migliaia di militari, il personale della flotta e le loro famiglie. Presenti i resti di un teatro e di varie costruzioni oggi nascosti nell’abitato moderno.
COME PARTECIPARE
Per prenotare uno o più itinerari del programma didattico “Scuola & territorio” bisogna rivolgersi ai seguenti recapiti: Feder-Mediterraneo, Via V. Scala 12, is.B/A-21, 80128 Napoli, telefoni 081-8540000 e 081-5795242, radiotelefoni 347-4475322 e 338-3224045, e-mail feder-mediterraneo@libero.it. Ai mezzi di trasporto provvede direttamente il gruppo scolastico. La Feder-Mediterraneo, tuttavia, dispone di ditte di autotrasporto convenzionate che possono essere interpellate in caso di necessità.
WEB SITE E MAILING LISTSchede illustrative degli itinerari e altre informazioni di carattere organizzativo possono essere ricavate, consultate e scaricate attraverso la rete telematica “Scuola & territorio”. Questo l’indirizzo del sito Internet di riferimento: www.scuola-territorio.too.it, La rete dirama una Newsletter periodica con aggiornamenti e novità. L’abbonamento al servizio è gratuito.
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Navigare necesse est, si diceva a quei tempi: l'impero romano riuniva tutti i territori circostanti quello che veniva chiamato Mare Nostrum. La navigazione, pertanto, era indispensabile tanto per i traffici commerciali quanto per la difesa militare. La flotta imperiale di Miseno aveva il compito di tenere sotto controllo l'intero Mediterraneo occidentale. Quella con sede a Ravenna, invece, aveva la responsabilità per il Mediterraneo orientale.
Marco Vipsanio Agrippa fu l'organizzatore della marina da guerra dell'Impero Romano e il progettista della base navale di Miseno. Gli fu concesso l'onore di cingere la "corona bavale"
Fra i più celebri ammiragli della flotta imperiale di Miseno va ricordato Gaio Plinio Secondo (detto il vecchio), autore della Naturalis Historia, morto nel 79 d.C. durante l'eruzione del Vesuvio di quell'anno
Le navi della flotta di Miseno erano costruite e armate nel bacino interno: si muovevano con relativa velocità sull'acqua grazie ad una sapiente velatura e alla forza di migliaia di braccia. Quelle dei rematori imbarcati a bordo di liburne e triremi, di quadriremi, pentaremi ed esaremi.
Intanto, dalle nebbie di un lontanissimo passato riemergono i nomi delle navi della flotta di Miseno. Ce li restituiscono le lapidi di marmo con le iscrizioni trovate nei Campi Flegrei e a Roma, a Ravenna, in Grecia, in Macedonia. Sono i nomi di liburne e triremi, di quadriremi e pentaremi. C'è, persino il nome, di una esareme. Si chiamava Ops. Un nome che era tutto un programma. Significava: la forza, la potenza..
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Copyright © 2003 Franco Nocella> Aggiornato il: 18 febbraio 2003