Nereo Villa, "IL SACRO SIMBOLO DELL'ARCOBALENO, Numerologia biblica sulla Reincarnazione" (Prefazione), SeaR Edizioni, Reggio Emilia, aprile 1998
Prefazione (Descrizione degli undici capitoli) - Premessa (Distinzione fra unità di misura e unità aritmetica) - Introduzione - La creazione - Cap. 1° - Il riconoscimento dell'Io - Cap. 2° - La colomba, la nave e il pesce - Cap. 3° - Il mondo delle essenze - Cap. 4° - Imbarcazioni - Cap 5° - Non si può sopprimere l'arcobaleno - Cap. 6° - Dall'arcobaleno all'iride - Cap. 7° - L'arca, l'alfabeto astrale e il karma - Cap. 8° - Il geroglifico dell'infinito - Cap 9° - Il prete Gianni - Cap. 10° - L'albero della conoscenza... del Karma - Cap. 11° - La pentola d'oro
NON SI PUO' SOPPRIMERE L'ARCOBALENO
I primi dieci numeri o numeri primari, detti anche "denario", rappresentano la base di tutti i sistemi numerologici. Da essi è possibile risalire al duodenario, cioè al dodici, numero delle costellazioni o dei mesi o delle ore diurne, ecc., calcolando la sintesi del valore segreto complessivo.
Come abbiamo visto, il valore segreto (VS) di ogni numero (n) è calcolabile, applicando la formula algebrica
n(n+1) | ||
VS n | = | ------ |
2 |
Se ora proviamo a calcolare la somma di tutti i VS del "denario", e cioè:
VS 0 + VS 1 + VS 2 + VS 3 + ... fino a + VS 9,
abbiamo i dieci rispettivi risultati:
0,1,3,6,10,15,21,28,36,45.
Infatti:
0(0+1) | ||
VS 0 | =0= | ------ |
2 |
1(1+1) | ||
VS 1 | =1= | ------ |
2 |
2(2+1) | ||
VS 2 | =3= | ------ |
2 |
3(3+1) | ||
VS 3 | =6= | ------ |
2 |
4(4+1) | ||
VS 4 | =10= | ------ |
2 |
5(5+1) | ||
VS 5 | =15= | ------ |
2 |
6(6+1) | ||
VS 6 | =21= | ------ |
2 |
7(7+1) | ||
VS 7 | =28= | ------ |
2 |
8(8+1) | ||
VS 8 | =36= | ------ |
2 |
9(9+1) | ||
VS 9 | =45= | ------ |
2 |
La loro somma totale è:
0+1+3+6+10+15+21+28+36+45 = 165
La sintesi:
1+6+5 = 12.
Nei dieci numeri del denario, vi è così nascosta la ciclicità del dodici e ciò è reso possibile in quanto il dieci è anch'esso un numero ciclico e, nella scienza dei numeri, il denario in quanto ciclo numerale completo è simboleggiato dal cerchio(1).
Come abbiamo mostrato nel capitolo precedente, il dieci non è altro che una ripetizione dell'uno nel nuovo livello delle decine, nuovo ciclo in cui il denario viene ripetuto, comportando un'idea di movimento. Se ci si rappresenta il denario entro un sistema decimale circolare dallo zero al nove, lo zero diviene infatti condizione essenziale di tale idea di moto.
Ci avviciniamo, così, anche all'idea di essere vivente, animato: come nelle oscillazioni del pendolo vi è un attimo di stasi, in cui esso appare sottoposto alla legge di forza d'inerzia - cioè per una frazione di secondo pare non muoversi nè verso sinistra nè verso destra - così nel nostro stesso processo respiratorio, abbiamo un punto di stasi, un punto "zero", che non è inspirazione nè espirazione, ma che non pregiudica, per questo, la nostra vita, bensì la rende possibile.
D'altra parte, anche nel sistema numerico binario usato per la programmazione dei moderni calcolatori, l'uso dello zero e dei numeri negativi risulta necessario quanto quello degli altri numeri(2).
Tutta la natura vivente, in ogni sua forma e manifestazione - dagli elettroni orbitanti attorno ai nuclei atomici ai pianeti orbitanti attorno alle stelle delle galassie - sembrerebbe allora provenire dalla semplicità di un sistema numerico, capace di garantirne la ciclicità e la mobilità, in modo ordinato nello spazio e nel tempo. Il cosmo stesso, in quanto sferico, appare dunque fondato sui dieci numeri primari.
Così all'idea di cerchio, di moto circolare e di natura vivente si può arrivare anche partendo solo dalle fondamenta del sistema decimale, e cioè senza servirsi di riferimenti biblici o linguistici. Questo è detto non con l'intento di sminuire la funzione dei testi sacri, bensì per poterci accostare alla loro verifica in modo libero e, in un secondo tempo, riconoscerne l'autorevolezza ed il valore.
E' interessante considerare come la radice "sfr" dell'italiano "sfera" risuoni in specifici vocaboli ebraici, come "sefiroth", "numeri", "sefirah", "numero", "sefor", "conto". Si noti altresì che la parola "sefer" significa "libro" e che il libro non è altro che un "resoconto" di dati, i quali nella lingua ebraica consistono proprio in valori numerici.
Nell'antico "Libro della Formazione" dell'Universo, scritto per la prima volta nell'ottavo secolo post-cristiano, ma che viene ricondotto, come tradizione orale, al patriarca Abramo(3), è spiegato che il mondo fu formato attraverso trentadue vie. Queste trentadue consistono nelle dieci sephiroth del denario - cioè nei primi nove numeri più lo zero - cui si aggiungono le ventidue lettere dell'alfabeto ebraico. Delle dieci sefiroth è detto "la loro fine è fissata nel loro inizio e l'inizio nella fine"(4): la collocazione dello zero in un punto che può essere considerato tanto iniziale quanto finale rispetto agli altri numeri del "denario" rispecchia allora necessariamente una disposizione circolare e le parole di detto libro ci appaiono così giustificate nella loro luce più vera.
Quando l'uomo spezza questa armonica disposizione circolare in sè stesso, provoca la catastrofe del "diluvio universale". Ma dopo il diluvio, il mondo celeste e il mondo terrestre, sono uniti di nuovo da un ponte di colori, l'arcobaleno, circolare simbolo di pace.
Se per ipotesi avvenisse ancora un "diluvio" e se per effetto di una simile catastrofe andassero perduti tutti i documenti religiosi del pianeta, l'uomo, a nostro parere, potrebbe ugualmente penetrare nei segreti dell'esistenza e avvicinarsi alle forze creatrici del cosmo, grazie alle sue sole facoltà di pensiero. L'unica condizione necessaria dovrebbe essere la propria volontà di conservare in sè tali forze e di mantenere intatta la via... verso l'"arcobaleno", attraverso la facoltà di contare, di tenere e di rendere conto delle cose essenziali del mondo, conoscendo e conquistando così in sè la difficile pace interiore. Essa, sempre perfettibile e mai raggiunta in modo esaustivo, è un po' come la pentola d'oro, che brilla sotto l'arcobaleno: non appena si arriva vicino all'"oro", si scopre che la sua consistenza luminosa non è che una piccola parte di quello che l'oro simboleggia: il sole.
Le considerazioni che seguono sono parte di quel percorso verso l'arcobaleno e mostrano come esso si inserisca armoniosamente nella maggior parte degli argomenti trattati fin qui, dalla simbologia solare a quella del pesce, dai misteri di Delfi al leggendario viaggio di Giona.
NOTE
(1)
Cfr. nota 8 nel capitolo terzo.
(2) Superando i limiti
ammessi per i numeri interi, cioè aggiungendo 1 al limite
positivo dei numeri interi, si ottiene il limite negativo. In
pratica, "è come se i numeri fossero disposti in circolo:
superato il limite massimo (overflow), ci si ritrova all'inizio
(wrap around)." Cfr. E. Colombini "Corso di C",
Jackson Libri, p. 62.
(3) W. Bomm,
"Sternenwirken im Menshenschicksal", Novalis Verlag;
cfr. anche "Enciclopedia Garzanti di Filosofia", p.
849.
(4) Sefer
Yezirah, capitolo 1°, sezione 6ª, Ed. Atanor.
Data creazione pagina: 08/11/2001 - Ultima modifica: 30 settembre, 2012.