Pellegrino in bicicletta


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Il Sacro Fonte

2010 Santuario di Caravaggio (BG)

Il Sacro Fonte


Sorge sul luogo dove Giannetta vide e ascoltò Maria e dove, dal 26 maggio 1432, scaturisce la fontana d'acqua alla quale i pellegrini possono tuttora attingere. Mi reco all'ingresso del sotterraneo dove un pannello recita, in sintesi, il messaggio che Maria ha lasciato a Giannetta. Il grande corridoio, che attraversa la chiesa trasversalmente è lungo circa trenta metri ed è rivestito da un pregevole mosaico di epoca recente (1950- 1952) dell'artista Mario Busini ed è suddiviso in cinque celle.

foto: pannello posto sopra l'ingresso al Sacro Fonte

Ne primo locale ci sono tre nicchie ricavate dentro le pareti che accolgono una Madonna marmorea, la ghigliottina e il catenaccio spezzato che ricordano due tra i numerosi miracoli accaduti a Caravaggio. Nella prima nicchia si vede una grande mannaia che testimonia un episodio accaduto nel 1520. Un brigante venne catturato nei dintorni di Caravaggio e condannato a morte per le sue malefatte. Affinchè l'esecuzione servisse da monito a molti, si decise di fissarla per il 26 maggio, giorno in cui per la ricorrenza dell'Apparizione, molta gente sarebbe giunta al Santuario. Durante i mesi di prigionia che precedettero la data stabilita, il brigante si pentì e si convertì. Venne il giorno dell'esecuzione, ma per quanti tentativi venissero fatti, la grossa scure si inceppava prima di arrivare al collo del condannato. La folla gridò al miracolo. Il condannato rimesso in carcere fu poi definitivamente liberato. La seconda nicchia conserva il catenaccio spezzato risalente al 1650. Si racconta che un pellegrino, imbattutosi in un nemico che lo minacciava di morte, corse a cercare rifugio presso il Santuario, ma trovando la porta chiusa invocò aiuto alla Madonna. Il catenaccio si spezzò e la porta si aprì, richiudendosi poi in faccia al persecutore che nulla potè contro il pio pellegrino.
Alla base della statua della Madonna un'epigrafe gotica parla della Apparizione e costituisce uno dei più importanti documenti dell'epoca del grande avvenimento. L'epigrafe, in sei esametri latini, dice:
"La terra di Caravaggio è stata recentemente resa davvero felice perchè le apparve la Santissima Vergine nell'anno 1432 al tramonto del sesto giorno avanti le calende di giugno; ma Giovannetta è assai più felice di ogni altra persona perchè meritò di vedere la gran Madre del Signore".
E' la terza cella il cuore del Sacro Fonte e del Santuario stesso. Questo è proprio il luogo dove Maria è apparsa a Giannetta nel luminiso tramonto del 26 maggio 1432. Sono passati 581 anni da quel giorno e ancora si puè vedere l'abbondante getto d'acqua che scaturisce per i pellegrini che accorrono in questo luogo santo. Posso leggere le seguenti parole:
"Stanno aperti i miei occhi e il mio cuore su quanti mi invocano in questo luogo che io ho eletto e santificato".
Poco più avanti, sul pavimento di marmo le lettere intarsiate in lingua latina dicono:
"Per te o pellegrino, qui scaturisce un limpidissimo fonte, capace di scacciare celestialmente varie malattie, sempre che non lo impedisca una fede titubante".
L'acqua, una presenza frequente nei luoghi dove è apparsa la Vergine Santissima. Attraverso il segno dell'acqua il pellegrino ricorda il giorno del proprio battesimo, quando è stato purificato dal peccato originale e immerso nella Pasqua di Cristo, morto e risorto: mistero di misericordia del quale la Madonna si è fatta annunciatrice in tutti i luoghi dove si è manifestata.


foto: l'acqua che scaturisce dal Sacro Fonte alimenta questa piscina


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