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Chi
viene a Teglio, lasciandosi alle spalle la confusione della città, rimane
attratto dalle bellezze naturali di questo di questo paese adagiato su
un ampio soleggiato terrazzo delle Alpi Retiche, dal clima dolce e asciutto,
dal cielo terso su cui si profilano le vette innevate dei monti. Chi si
adddentra poi nelle contrade e nelle anguste vie del paese, si accorge
che Teglio ha la sua anima, un suo volto inconfondibile ricco di un passato,
di arte, con il cinquecentesco Palazzo Besta, e di tradizioni che conoscono
la massima espressione nelle specialità gastronomiche offerte dai ristoranti
tipici della zona. D'inverno i campi innevati di Prato Valentino (m. 1740/2600)
invitano a uno sci che non è competizione agonistica, ma diporto, in un
paesaggio soleggiato, aperto allo sguardo sul superbo arco delle Alpi
Orobie.
Il versante retico, da Sondrio a Teglio, è ripido, disposto in due ripiani
a balconata: il più elevato a livello delle soglie dei circhi glaciali
e il più basso sospeso nel fondovalle.
L’esposizione al sole, la posizione salubre e dominante la media valle,
hanno favorito l’insediamento umano fin dai tempi più antichi, come testimoniano
i reperti petroglifici venuti alla luce nella zona. A Montagna in Valtellina,
all’inizio del secolo, venne rinvenuta una pietra tombale con iscrizioni
nord-etrusca, simile a quella rinvenuta a Tresivio nel 1871.
La zona di ritrovamento, Santa Maria di Montagna a circa 800 m s.l.m.,
presenta un indubbio interesse archeologico: nel 1986 venne rinvenuto
un masso con coppelle e altre tracce dell’antica presenza umana
sono state segnalate.
Recenti indagini archeologiche hanno individuato a Tresivio, sul
pendio meridionale della rupe del Calvario, quattro rocce, in parte danneggiate
da interventi dell'uomo, che conservano incisioni di armi: una scoperta
straordinaria in quanto il sito rappresenta il più ricco insieme
rupestre di armi dell'età del Bronzo (Sansoni). Procedendo
sul versante retico, troviamo paesi ricchi di storia. A Castionetto, sulle
ultime pendici occidentali del complesso collinare di Teglio dominante
la media valle e di fronte al passo dell’Aprica che mette in comunicazione
la Valtellina con la Valcamonica, vennero rinvenuti due massi istoriati,
inseriti nel muretto di sostegno di una vigna. Si tratta di due stele
dell’età del Rame, periodo al quale risale anche il motivo a cinturone
individuato in un masso inserito nella cinta muraria
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