Miracoli Eucaristici

Miracoli eucaristici

Miracoli

Sacrilegio Eucaristico

"Io sono il pane della vita. I vostri padri mangiarono la manna del deserto e morirono. Questo è il pane disceso dal cielo, affinché chi ne mangia non muoia".
(Gv 6,48).

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Profanazione

Miracoli Eucaristici avvenuti in conseguenza di atti scellerati: ostie rubate e fritte nell'olio, ostie sfregiate con il punteruolo, colpite con il coltello buttate nel fuoco, polverizzate, si sono trasformate in carne, hanno sanguinato si sono librate nell'aria. Dio ha voluto attraverso il prodigio a testimoniare che l'OSTIA consacrata è veramente "Il pane di vita".

Dio non si arrende nemmeno dinnanzi alla malvagità dell'uomo alle sue scellerate nefandezze, sino alla fine vuole tentare l'impossibile per catturare i nostri cuori e indirizzarli sulla via del vero bene, ossia verso la nostra felicità.

Miracolo Eucaristico di Trani

A Trani, in Puglia, ancora oggi è custodita nella Cattedrale intitolata a Maria SS.ma Assunta la Reliquia di questo Miracolo Eucaristico avvenuto intorno all'anno mille.
Una donna di religione non cristiana, incredula circa la verità del Dogma Cattolico della presenza reale di Gesù nell'Eucaristia, aiutata da una sua amica, fingendosi cristiana si comunicò con le altre durante la celebrazione di una Santa Messa, prese la particola in bocca poi la mise nel fazzoletto così riuscì a rubare l'Ostia consacrata.
Tornata a casa, la donna quasi sfidando Dio, volendo sperimentare se fosse solo pane, pose la Particola consacrata dentro una padella di olio sopra il fuoco per friggerla, a contatto con l'olio bollente l'Ostia si trasformò in carne sanguinolenta che stillò una grande quantità di sangue, come in un'emorragia e il sangue si riversò sul pavimento in quella maledetta casa fino a fuoriuscire dalla porta di casa.
La donna Spaventata e piena di terrore, cominciò a gridare, le vicine accorsero subito per vedere quale fosse il motivo di un così gran pianto.
Il frate Bartolomeo Campi, (1625) descrive un accurato resoconto di come si svolsero i fatti. E molti altri documenti che riportano il Prodigio, tra cui alcuni monogrammi eucaristici riprodotti sulle antiche vie della città.
L'Arcivescovo fu subito informato dell'accaduto e ordinò di riportare riverentemente la Particola nella chiesa. Lo stesso abate cistercense Ferdinando Ughelli (1670), scriveva: «A Trani si venera una sacra Ostia, fritta per disprezzo alla nostra fede nella quale, svelato il pane azzimo, apparve la vera Carne e il vero Sangue di Cristo, che cadde fino a terra».
Una conferma indiretta al Miracolo la troviamo anche in un'affermazione di San Pio da Pietrelcina che esclamò: «Trani è fortunata, perché il Sangue di Cristo ha bagnato la sua terra».
Nel 1706 la casa della donna fu trasformata in cappella grazie alla generosa offerta del nobile Ottaviano Campitelli. La Reliquia dell'Ostia fu riposta nel 1616 dentro ad un antico reliquiario d'argento donato da Fabrizio de Cunio. Su questa Santa Reliquia vennero eseguiti molti controlli e verifiche in diverse epoche, l'ultima risale al 1924, in occasione del Congresso Eucaristico interdiocesano ad opera di Monsignor Giuseppe Maria Leo.

Miracolo Eucaristico di Pozman - Polonia 1399

Nel 1399, nella città di Poznan, una donna attratta da una grande ricompensa rubò dalla Chiesa dei Domenicani tre ostie consacrate per conto di persone contrarie alla fede cristiana, appena costoro ricevettero le Ostie le posero su un tavolo le colpirono con un punteruolo come gesto di sfregio. Inaspettatamente dalle Particole incomincio a gocciolare sangue, una ragazza del gruppo che era molto vicina ricevette il sangue che le bagnò il viso, la ragazza che non vedeva, riacquisto immediatamente la vista. A tale Prodigio, i sacrileghi colti dal panico tentarono in tutti modi di distruggere le Ostie consacrate ma non ci riuscirono allora le portarono fuori città e le buttarono nella palude nelle vicinanze del fiume Warta. Più tardi un ragazzo che si trovava a passare vicino alla palude vide con meraviglia tre Ostie sospese luminosissime nell'aria, raccontò del prodigio alle autorità locali, in un primo momento il Borgomastro non gli prestò attenzione credendolo un impostore anzi ne né ordinò il carcere, ma quando il giovane si ripresentò in quanto era riuscito a liberarsi misteriosamente il borgomastro si recò con il giovane nel luogo del Prodigio.
Molta gente sbalordita si era nel frattempo radunata per vedere le tre Ostie luminose e sospese nell'aria, solamente il Vescovo Wojciech Jastrzebiec dopo ferventi preghiere riuscì a far discendere le Particole nella pisside che aveva tra le mani e recuperare le Particole e in processione solenne furono portate nella chiesa di Santa Maria Maddalena.
In segno di devozione il re Wladyslaw Jagiello fece edificare una Chiesa dedicata al Corpus Domini proprio sul luogo dove era avvenuto il Prodigio. Nel XIX secolo, al posto del vecchio palazzo dove era stata compiuta la profanazione delle Particole, venne costruito un Santuario dove ancora oggi è conservato il tavolo con le impronte del Sangue stillato dalle Ostie. Ancora oggi è possibile venerare le Particole presso la chiesa del Corpus Domini a Poznan.

Miracolo Eucaristico di Parigi - Francia 1290

Nel 1290 un uomo chiamato Jonathas, che aveva in odio la Fede Cattolica e non credeva nella reale presenza di Cristo nell'Ostia consacrata, riuscì a procurarsi dietro compenso una Particola consacrata. Venuto in possesso dell'Ostia, l'uomo la colpì con un coltello e da questa cominciò a fuoriuscire Sangue che inondò il contenitore nel quale era stata posta. In preda al panico decise di gettarla nel fuoco ma questa si innalzò al di sopra del braciere. Disperato allora la gettò nell'acqua bollente e questa, improvvisamente, si librò in aria, prendendo l'aspetto di un crocifisso. Infine, da sola, si depose nella scodella di una parrocchiana di Saint-Jean-en-Grève che la portò dal suo curato. Cosi scrive l'Arcivescovo francese Mons. Rupp, che parla del Miracolo Eucaristico di Parigi nelle pagine dedicate all'Episcopato di Simon Matifas de Busay che tenne la sede di Saint Denis dal 1290 al 1304.
Per diversi secoli, essa rimase in un piccolo reliquiario nella chiesa di Saint-Jean. Durante la Rivoluzione se ne persero però le tracce».

Miracolo Eucaristico di Offida

Ad Offida, presso la Chiesa di Sant'Agostino si conservano le Reliquie del Miracolo Eucaristico. Nel 1273, a Lanciano, una donna di nome Ricciarella, per riconquistare l'affetto del marito Giacomo Stasio, dietro consiglio di una maga, si accostò alla Comunione per trafugare un'Ostia consacrata. Tornata a casa la mise sul fuoco sopra un coppo con l'intento di polverizzarla e metterla poi nel cibo del marito. La Particola invece si convertì in carne sanguinante.
Ricciarella, terrorizzata dagli eventi, avvolse il coppo e l'Ostia sanguinante in una tovaglia di lino che seppellì poi in una buca sotto il letame nella stalla del marito. Strani eventi si susseguirono all'interno della stalla: la giumenta di Giacomo, ogni volta che vi entrava, si prostrava in ginocchio verso il luogo dove era seppellita l'Ostia miracolosa, tanto da indurre Giacomo a pensare che la moglie avesse fatto un maleficio alla bestia. Sette anni dopo Ricciarella, in preda ai rimorsi, confessò il suo orribile sacrilegio all'allora priore del convento agostiniano di Lanciano, Giacomo Diotallevi, nativo di Offida. Come raccontano le cronache più antiche la donna in lacrime cominciò a gridare al sacerdote: «Ho ucciso Dio! Ho ucciso Dio!». Il Sacerdote recatosi sul luogo, trovò intatto l'involto con le reliquie che furono poi donate ai suoi concittadini.
Per conservare la Sacra Ostia gli offidani fecero costruire un reliquiario a forma di croce. Come narra un'antica cronaca, dall'orafo a Venezia furono inviati frate Michele e un confratello. Giunti in quella città, si fecero promettere dall'orafo, con giuramento di fedeltà «che non avrebbe rivelato a nessuno quanto egli stava per vedere e collocare dentro la croce. Dopo di che, l'orafo fece per prendere la pisside con l'Ostia miracolosa, ma colto da febbre improvvisa, esclamò: "Che cosa mi hai portato, o frate mio?", il religioso allora gli chiese se fosse in peccato mortale. Avendo l'orefice risposto di sì, fece la sua confessione davanti allo stesso frate, e, scomparsa la lebbre, senza alcun pericolo prese la pisside, ne estrasse l'Ostia, e la chiuse insieme col sacro Legno nella medesima croce, con sopra un cristallo, come si può chiaramente vedere». I reliquiari del coppo e della tovaglia macchiata di sangue con la croce contenente l'Ostia miracolosa sono esposti nella Chiesa di Sant'Agostino ad Offida. La casa di Ricciarella a Lanciano è stata invece trasformata in una piccola cappella.
Numerosi sono i documenti che descrivono il Prodigio tra cui una copia autentica di una pergamena del sec. XIII, scritta dal notaio Giovanni Battista Doria nel 1788. Vi sono inoltre numerose Bolle di Papi come quella di Bonifacio VIII (1295), e quella di Sisto (1585).

Miracolo Eucaristico di Mogoro

A Mogorio nell'Aprile del 1606, don Salvatore Spiga, parroco della Chiesa di San Bernardino, stava celebrando la Messa e dopo la consacrazione cominciò a distribuire la Comunione ai fedeli. Vide accostarsi alla Comunione anche due uomini, conosciuti da tutti per la vita dissoluta che conducevano. Il Parroco diede loro la Comunione ed appena questi ricevettero le Particole in bocca, le sputarono a terra sulla pietra della balaustra. I due uomini, si giustificarono dell'accaduto dicendo che le Ostie erano divenute bollenti come dei carboni ardenti e gli avevano bruciato la lingua. Poi, presi dai rimorsi per non essersi confessati prima, scapparono via. Don Salvatore fece raccogliere le sacre Ostie cadute e vide che nella pietra erano rimaste come scolpite, le impronte delle due Particole. Ordinò allora di lavare accuratamente la pietra, sperando che le impronte potessero essere cancellate. Ma ogni tentativo fallì miseramente. Numerosi storici, fra cui: Pietro Cossu e Casu, descrivono gli accertamenti fatti dal Vescovo del tempo, Monsignor Antonio Surredo, e dai suoi successori.
La testimonianza più autorevole che conferma il prodigio è l'atto pubblico rogato dal notaio Pedro Antonio Escano il 25 maggio 1686, con cui il Rettore di Mogoro stipulò un contratto per l'erezione di un tempietto di legno dorato sulla sommità dell'altare maggiore, tempietto che alla base doveva contenere una cavità per accogliervi la «pietra del Miracolo», la quale doveva essere conservata racchiusa entro una decorosa scatola e collocata in modo da poter essere vista dai fedeli. La pietra presenta ancora oggi le impronte rotonde delle due Ostie.
Per questo prodigioso avvenimento e in riparazione per quell'atto sacrilego, ogni anno, la domenica successiva a quella di Pasqua, a Mogoro si svolge una solenne processione eucaristica.

Miracolo Eucaristico Bettbrunn - Germania 1125

Nel 1125 nel villaggio di Bettbrunn un uomo profondamente devoto del Santissimo Sacramento A causa del zelo perché non riusciva ad andare a messa tutte le volte che desiderava, come soluzione per poter adorare il Signore, decise di trafugare un'Ostia consacrata.
Il contadino praticò un foro sell'estremità superiore sul bastone che portava con sé e vi nascose l'Ostia.
Quando il bestiame riposava, l'uomo conficcava il bastone nel terreno, e si inginocchiava davanti al Santissimo per molte ore. Per diversi mesi il contadino andò avanti così finché un giorno, distrattamente, lanciò d'impulso il bastone che racchiudeva la Particola contro il bestiame che si era allontanato troppo. L'Ostia cadde a terra e l'uomo, profondamente amareggiato, s'inchinò per raccoglierla. Ogni tentativo di sollevarla da terra risultò inutile allora andò a chiamare il parroco di Tholling. Anche al sacerdote fu impossibile raccoglierla e così chiesero aiuto al Vescovo di Regensburg, Hartwich, che subito si recò nel luogo del Prodigio con tutto il clero. Solamente quando il Vescovo promise di costruire in quel luogo una cappella l'Ostia si lasciò sollevare da terra. La costruzione della cappella venne terminata nel 1125 e la preziosa Reliquia fu conservata in questo luogo fino al 1330, fino a quando un incendio non distrusse tutto. La cappella fu ricostruita, e nel suo interno fu posto uno dei pilastri che si era salvato dall'incendio.

Miracolo Eucaristico di Ettiswil - Svizzera 1447

Mercoledì 23 maggio 1447, Anna Vögtli appartenente ad una setta satanica, riuscì a trafugare dalla Chiesa parrocchiale di Ettiswil la pisside contenente l'Ostia Magna. Lei stessa, nella confessione resa alla polizia racconta: «Dopo aver infilato la mia mano attraverso la stretta grata di ferro m'impadronii dell'Ostia magna, ma appena superai il muro del cimitero, il SS. Sacramento cominciò a diventare così pesante che io fui incapace di portarlo oltre. Non potendo andare più avanti, né indietreggiare, mi disfai dell'Ostia che gettai vicino a una siepe, nelle ortiche».
La Particola fu scoperta dalla signora Margherita Schulmeister, custode di un allevamento di maiali, che raccontò come «una volta arrivata con i miei maiali nelle vicinanze del luogo dove era stato gettato il Santissimo Sacramento, le mie bestie non vollero più andare avanti. Fu allora che chiesi aiuto a due uomini che passavano a cavallo. Essi videro in mezzo all'erba l'Ostia rubata, divisa in sette particelle. Sei di esse formavano un fiore simile a una rosa e una grande luce le circondava». Le sei particelle furono conservate nella Chiesa di Ettiswil e divennero oggetto di grande venerazione da parte degli abitanti del villaggio e dei forestieri. E Dio compì attraverso queste numerose guarigioni.