Febbaio 2012 - Il pittore Regianini su "l'altra enigmistica"
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Febbaio 2012
Ritengo giusto, nonché doveroso, che un artista illustri la sua opera, principalmente a chi si avvicina da neofita al mondo magico e misterioso dell'arte. È inoltre utile rendere note le motivazioni che lo hanno spinto a scegliere una determinata tematica.
L'opera pittorica dal titolo Giù la maschera nasce dalla mia esigenza di mostrare la doppiaggine umana, da cui pochissimi sono immuni. La doppia personalità, il doppio volto mostrato continuamente in pubblico, sia per becero interesse sia per meschina necessità, è una recita continua che ha per palcoscenico il mondo. La vera anima è costantemente nascosta.
Guai se in pubblico qualcuno, volendo essere se stesso, mostrasse il suo vero volto, il suo vero pensiero: verrebbe isolato dal contesto sodale e additato come un povero allocco. La finzione deve sempre regnare e, come in un balletto settecentesco, gli uomini devono abbracciarsi, inchinarsi, scontrarsi, baciarsi e disperdersi tra infiniti ed ipocriti sorrisi.
Questa è la vita, questo è il mondo.
Partendo da questo presupposto, ho deciso di mostrare tutto ciò in una mia opera pitoricat sintetizzandolo simbolicamente e rappresentandolo con una figura in primissimo piano, vestita in costume carnevalesco. Il tutto è stato volutamente realizzato usando colori piacevoli e con una tecnica raffinata, onde ammorbidire l'impatto con il crudo soggetto.
Nel quadro, questo coraggioso uomo si è tolto la maschera così da mostrare il suo vero volto ed è su quel viso scoperto che va posta la vostra attenzione. Un viso mostruoso composto da bassorilievi in cui sono scolpiti in modo indelebile le varie vicende e le sofferenze subite nel corso della sua vita. Un viso che allontanerebbe chiunque, mentre nella sua mano, la maschera tolta perennemente sorride.
Luigi Regianini
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