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Come si può facilmente comprendere, la mia pittura è rivolta essenzialmente alle problematiche umane e sociali.
In quest'opera il protagonista è la vecchiaia. Il tramonto più o meno infelice di uomini con le loro malattie, le loro infermità, la loro mancanza di autosufficienza. A volte la miseria aumenta questa tragicità, oppure l'atteggiamento inumano da parte di figli e parenti che culmina sovente con l'abbandono in qualche inospitale ospizio. Un terribile panorama che quotidianamente conosciamo.
Ho sentito l'esigenza di condannare tutto ciò realizzando un'opera pittorica dal messaggio violento: questa rappresenta un nonno relegato dai nipoti in soffitta. Un'immagine fantasticamente grottesca, esagerata, ma che vuole raffigurare simbolicamente l'essenza di questo problema.
Il dipinto ha volutamente colori gioiosi e l'esecuzione tecnica è di tipo classico: tutto appare quindi armonioso e piacevole, così da rendere, quasi per pudore, meno violento il messaggio.
E' evidente che il disagio degli anziani verso un mondo che non li accetta più è enorme: disconosciuti sono i loro appelli e i loro diritti.
Oggi le mete ambite da tutti sono il successo e il denaro, le famiglie sono smembrate e i figli dispersi a causa di una società sorda e inefficiente E' come se tutti non avessero più un'anima e considerassero il loro Dio volutamente morto.
Luigi Regianini
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