Vesuvio

Storia del Vesuvio


Eruzioni dal 1700 al 1799

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1701

(14 giorni dall'1 al 15 luglio)

Da una frattura della parte orienale del conetto intracraterico ebbe origine una colata lavica che oltrepassò l’orlo craterico e si divise in due ramificazioni, una verso Boscotrecase ed una verso Ottaviano. Ci furono incendi e danni alle coltivazioni. Nella fase finale ci fu un’intensa attivitą esplosiva con ricaduta di ceneri fino a Foggia. Il Gran Cono si ricoprì di cenere chiara.

1704

(4 giorni dal 19 al 23 maggio)

Attività stromboliana con la formazione di due fontane laviche.

1707

(24 giorni dal 29 luglio al 22 agosto)


Durante l’eruzione prevalsero i fenomeni esplosivi, con ricadute di ceneri, lapilli e scorie, anche nella cittą di Napoli. La grande quantità di cenere emessa innescò la formazione di piogge che provocarono disastrose colate di fango. Vi furono quindi notevoli danni in tutta la piana a est ed a sud del Vesuvio.

1712

(126 giorni dal 5 febbraio al 10 giugno)


Eruzione di tipo effusivo che produsse un fiume di lava verso Torre del Greco.

(14 giorni dal 25 ottobre all'8 novembre)

Eruzione effusiva con colata lavica verso Fosso Bianco.

1713

(43 giorni dal 13 aprile al 25 maggio)

Eruzione stromboliana con colata lavica verso Fosso dei Cervi e Torre del Greco.

1714

(24 giorni dal 29 luglio al 22 agosto)

L’eruzione fu caratterizzata da attivitą effusiva con formazione di una veloce colata lavica che si diresse verso Boscotrecase, mentre le ceneri emesse dall’attività esplosiva del cratere venivano sospinte dai venti di scirocco in direzione nordest, verso Ottaviano.

1717

(12 giorni dal 6 giugno al 18 luglio)

L’eruzione iniziò il 6 giugno con la formazione di fratture sui fianchi orientale e meridionale del Cono e l’emissione di lava sul versante meridionale. La colata si biforcò: un ramo, a oriente, prese la direzione di Boscotrecase, ed un altro quella di Tore del Greco. Il giorno 13 un altro grande flusso di lava traboccò dal cratere superiore e discese a valle, verso Torre del greco.

(4 giorni dal 22 al 26 dicembre)

Nuova colata lavica effusiva.

1718 - 19

(309 giorni dal 3 settembre 1718 al 9 luglio 1719)

Nuova colata lavica traboccò dal cratere centrale verso Nord che si divise in due tronconi, uno verso Resina e l'altro verso Boscotrecase.

1720

(20 giorni dal 7 maggio al 27 maggio)

Eruzione esplosiva con produzione di ceneere spinta in direzione di Ottaviano.

1721

(37 giorni dall’1 maggio al 7 giugno)

Una colata lavica in direzione di Torre del Greco.

1723

(79 giorni dal 20 aprile all’8 luglio)

Dal marzo dello stesso anno si erano verificati dei fenomeni precursori consistenti in variazioni del livello dell’acqua dei pozzi e del mare, e in terremoti. L’eruzione fu di tipo effusivo-esplosivo; si formò una colata di lava che si diresse verso Ottaviano, ed una elevata colonna eruttiva.

1724

(25 giorni dal 4 al 29 settembre)

L’eruzione iniziò con l’emissione di cenere e di una colata di lava che interessò la zona di Resina, Torre del Greco e Torre Annunziata.

1725 - 1728

(1313 giorni dal 10 gennaio 1725 al 15 agosto 1728)

Almeno 18 eruzioni di vario tipo si sono verificate in questo lungo periodo di attività continua.

1730

(33 giorni dal 27 febbraio all'1 aprile)

Due violente eruzioni esplosive si sono verificate durante questi giorni di attività del Vesuvio interessando tutti i paesi vesuviani.

1732 - 1734

(381 giorni dal 25 dicembre 1732 al 10 gennaio 1734)

Forte attività esplosiva con colate laviche in direzione di Ottaviano e Torre del Greco.

1737

(21 giorni dal 14 maggio al 4 giugno)

Prima di quest’eruzione il Gran Cono aveva ormai gią raggiunto l’altezza del Monte Somma. L’eruzione fu preceduta da esplosioni al cratere, con formazione di fratture ed emissione di due colate laviche. La prima uscì dal cratere superiore e si diresse verso Boscotrecase, mentre la seconda uscģ da una frattura sul fianco sud-ovest del gran Cono e scese a valle distruggendo in parte Torre del Greco.
Questa eruzione fu accompagnata da fortissima attività esplosiva: le ceneri colpirono soprattutto Ottaviano, provocando il crollo di numerosi tetti. Nei giorni successivi le piogge provocarono la formazione di torrenti di fango.
Francesco Serao, prestigioso intellettuale dell’epoca, riportò in un accurato resoconto di tale eruzione che il gran Cono divenne pił basso del Somma di 72 m e che il cratere formatosi aveva un diametro di 740 m ed una profonditą di 178 m.

1751 - 1752

(123 giorni dal 25 ottobre 1751 al 25 febbraio 1752)

L’eruzione cominciò con l’emissione di una colata di lava originata da una frattura sul versante sudorientale del vulcano. La lava si diresse in varie diramazioni verso Boscotrecase, Torre Annunziata e Ottaviano, distruggendo boschi, campi coltivati e vigneti.

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1754 - 1755

(103 giorni dal 2 dicembre 1754 al 15 marzo 1755)

L’eruzione non fu preceduta da significativi fenomeni precursori e si sviluppò in modo simile all’eruzione precedente.
Le colate calarono verso il bosco di Ottaviano e verso Boscotrecase. I danni provocati dalla lava furono ancora maggiori dell’eruzione precedente.

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1759

(2 giorni dal 29 al 31 marzo)

Una lieve esplosione fa collassare il conetto formatosi nel 1744 e un fiume di lava distrugge parzialmente Torre del Greco e Ottaviano.

(7 giorni dal 13 al 20 maggio)

Si apre una frattura sul fianco del vulcano in prossimità di Boscotrecase.


1760 - 1761

(14 giorni dal 23 dicembre 1760 al 6 gennaio 1761)

Una forte sismicità precedette l’eruzione.
Fu un’eruzione eccentrica, originata da una frattura localizzata sulle pareti meridionali, con bocche alla quota di circa 300 m ed a circa 4 km dal mare. Si formarono 12 bocche eruttive, caratterizzate da attività prima esplosiva, poi effusiva.
La lava, molto abbondante, si divise in due grossi rami, dei quali uno si diresse verso Torre Annunziata e poi verso il mare, mentre l’altro verso Boscotrecase. Anche il cratere sommitale si mantenne attivo, con emissione di cenere e scorie.

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1766 - 1767

(262 giorni dal 16 dicembre 1766 al 18 ottobre 1767)

Eruzione effusiva-esplosiva con frattura sul fianco sud-est del vulcano con colata lavica in direzione di Ottaviano e Torre Annunziata. Attività esplosiva si registrò anche a 300-400 m dal livello del mare.

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1767

(8 giorni dal 19 al 27 ottobre)

Prima dell’eruzione il cratere si presentava colmo di lava, ed il conetto eruttivo era abbastanza alto da essere visibile da Napoli. Preceduta da forti boati ed esplosioni, la lava si aprì un varco a nord-ovest e a sud. Si formarono quindi due colate, la più lunga delle quali giunse a S. Giorgio a Cremano, e l’altra a Torre Annunziata. Una grande nube eruttiva si sviluppò nel cielo, lasciando ricadere cenere per sette giorni sui paesi vesuviani e su Napoli.

1770

(74 giorni dal 15 febbraio al 30 aprile)

Eruzione molto violenta preceduta da forti terremoti e abbassamento del livello dell’acqua a Volla e Torre del Greco.

1771

(29 giorni dall’1 al 30 maggio)

Da una frattura settentrionale del Gran Cono fuoriuscì una colata che si riversò nell’atrio del Cavallo, dirigendosi verso Ercolano. Nello stesso tempo si ebbero manifestazioni di attivitą stromboliana al conetto.

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1773 - 1774

(34 giorni dal 29 dicembre 1773 all’1 febbraio 1774)

Colata lavica a nord-est del cratere.


1774

(119 giorni dal 4 agosto all’1 dicembre)

Eruzione effusiva.


1775 - 1776

(105 giorni dal 20 dicembre 1775 al 3 aprile 1776)

Una veloce colata lavica raggiunge Fosso della Vetrana in 14 minuti. Nuova frattura sul lato di nord-ovest con emissione di lava.

1779

(15 giorni dal 29 luglio al 13 agosto)

Furono registrati fenomeni precursori come tremore sismico e boati sotterranei. L’eruzione ebbe inizio con una spettacolare fontana di lava di diversi chilonetri, che fu seguita da numerose altre. I prodotti piroclastici caddero molto abbondanti interessando particolarmente i versanti settentrionale e orientale del vulcano.
Si sviluppò una copiosa e fluida colata di lava che si diresse verso Ottaviano ed il Fosso della Vetrana. La colonna eruttiva fu poi sospinta verso est provocando la caduta di ceneri ad Avellino, Montevergine ed in Puglia. Si svilupparono nelle fasi finali dell'eruzione disastrose colate di fango, con gravi danni alle cittadine a nordest del vulcano.
Alcuni commentatori riportarono che le ceneri arrivarono fino ina Albania.

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1788

(14 giorni dall'1 al 15 agosto)

Eruzione effusiva e moderatamente esplosiva. Una lunga colonna di fumo e cenere si leva dal cratere, poi una colata lavica di 3 km parte da una frattura laterale.

1790

(72 giorni dal 5 settembre al 15 giugno)

Intensa attività sismica con collasso del conetto e forte esplosione con produzione di fumo nero, cenere, scorie e lava.

1794

(19 giorni dal 16 giugno al 5 luglio)

Violenta esplosione che interessò tutta la Campania. Emissione di fumo nero. Due fratture producono un fiume di lava che invadono rispettivamente Torre del Greco fino al mare e Torre Annunziata. Una cascata di cenere ricopre di circa 75 cm Resina, Torre del Greco e Ottaviano.

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