Agricoltura, Economia rurale
Non condivido l'opinione, attualmente diffusa, che le affermazioni dei bambini siano sempre cervellotiche e inattendibili. Nella vita psichica non c'è posto per l'arbitrarietà. L'inattendibilità delle dichiarazioni dei bambini è dovuta al predominio dell'immaginazione, così come quella degli adulti dipende dal pregiudizio. Del resto, neppure i bambini mentono senza ragione e, in linea di massima, il loro amore per la verità è maggiore che negli adulti.
Nel corso dell'analisi il medico dà al malato (ora in maggiore, ora in minor grado) delle rappresentazioni coscienti anticipate, grazie alle quali egli riuscirà ad affermare e comprendere il significato dei materiali inconsci. Taluni pazienti hanno maggior bisogno di questa assistenza, altri meno; nessuno, però, può farne del tutto senza. Può anche essere che disturbi nervosi di grado leggero siano superati dal paziente senza aiuti esterni, ma questo non potrà mai accadere con una nevrosi, elemento estraneo all'Io che si impone ad esso con la violenza. Per vincerla si rende necessario l'intervento di un'altra persona, così che una nevrosi è curabile entro i limiti in cui tale intervento è possibile.
Nei soggetti che, più tardi, diverranno omosessuali, osserviamo, durante l'infanzia, quella stessa preponderanza della regione genitale (e del pene in particolar modo) che si osserva anche nei normali.
Anzi il destino dell'omosessuale è proprio segnato dall'elevato apprezzamento che ha per l'organo maschile. Nella fanciullezza egli sceglie le donne quale oggetto sessuale, in quanto presume che anch'esse possiedano quella che, per lui, è una parte indispensabile del corpo. Allorché si convince che le donne lo hanno ingannato sotto questo aspetto, non può più accettarle come oggetto sessuale. Chiunque lo attragga al rapporto sessuale non può essere sprovvisto di pene, per cui, se le circostanze sono favorevoli, fisserà la sua libido sulla "donna col pene", vale a dire su un giovane uomo dall'aspetto femminile.
La vita emotiva di un uomo si compone di coppie di opposti. Infatti, se così non fosse, forse le rimozioni e le nevrosi non esisterebbero. Nell'adulto i contrasti affettivi non sono mai coscienti contemporaneamente, tranne che nell'impeto della passione.
Abitualmente gli opposti continuano a reprimersi a vicenda alternativamente, finché uno dei due non riesce a nascondere definitivamente l'altro. Invece nei bambini possono coesistere pacificamente l'uno a fianco dell'altro per molto tempo.
Il medico si trova un passo avanti al malato. I due si inseguono lungo il medesimo sentiero, finché non si incontreranno alla meta prefissata.
L'analista si trova nella condizione, strana per un medico, di dover venire in aiuto della malattia richiamando su di essa l'attenzione che le è dovuta. Però solo chi travisa interamente la natura dell'analisi potrà ritenere che essa possa, per una simile ragione, risultare nociva. Costoro si soffermano troppo su questa fase, trascurando il fatto che non si può impiccare il ladro se prima non lo si è catturato, mentre occorre una certa fatica per afferrare saldamente le strutture patologiche il cui annientamento costituisce appunto lo scopo della terapia.
Quando l'analisi è ancora in via di sviluppo non è possibile farsi un'idea precisa della struttura e dell'andamento della nevrosi.
Nell'educazione dei figli il nostro scopo principale è quello di essere lasciati in pace e di non dover combattere con difficoltà. In poche parole, vogliamo tirar su un bambino modello e ci curiamo ben poco di vedere se questo genere di sviluppo sia anche giovevole al fanciullo.
Vi sono sempre molti individui che passano dalla classe delle persone sane a quella dei nevrotici, mentre molto meno numerosi sono coloro che compiono il percorso in senso inverso.
Fino ad oggi l'educazione ha avuto il compito esclusivo di controllare o, sarebbe meglio dire, di rimuovere gli istinti. I risultati non sono stati affatto remunerativi e nei casi in cui il procedimento abbia avuto successo si è ottenuto un vantaggio solo per quei pochissimi individui ai quali non era stato richiesto di rimuovere gli istinti. Nessuno, poi, si è dato la pena di vedere con che mezzi e a qual prezzo è stata realizzata la rimozione degli istinti sconvenienti. Supponiamo ora di modificare i nostri compiti e di cercare di mettere in grado i bambini di diventare membri produttivi e civili in seno alla società, ma esercitando il minimo di coercizione ai danni della loro attività. In tal caso, le conoscenze acquisite tramite la psicoanalisi sull'origine dei complessi patogeni e sull'essenza delle malattie nervose, potranno a buon diritto pretendere di essere riconosciute dagli educatori quali validissime guide al modo di trattare i fanciulli.
La genuina tecnica della psicoanalisi impone che il medico soffochi la propria curiosità e lasci al paziente assoluta libertà di scegliere l'ordine secondo il quale gli argomenti si dovranno succedere durante la cura.
Tutto ciò che è cosciente va soggetto a un processo di erosione, mentre ciò che è inconscio è relativamente immutabile.
È ben noto che le idee ossessive sono in apparenza, come i sogni, prive di motivo e di significato. Il primo problema è come dar loro un senso e una collocazione nella vita mentale del soggetto, sì da renderle comprensibili e addirittura naturali.
Nella nevrosi ossessiva vi sono due tipi di conoscenza per cui è ragionevole sostenere sia che il paziente "conosce" i suoi traumi, sia che non li "conosce". Infatti, li conosce perché non li ha dimenticati e non li conosce perché non è consapevole del loro significato. Lo stesso avviene molte volte anche nella vita ordinaria. I camerieri, che servivano Schopenhauer nel suo solito ristorante, in un certo senso lo "conoscevano" in un periodo in cui egli, salvo che per questo fatto, non era noto né a Francoforte né fuori. Essi però non lo "conoscevano" nel senso in cui si intenderebbe oggi dicendo di "conoscere" Schopenhauer.
Durante i progressi dell'analisi non solo il paziente si fa coraggio, ma anche la sua malattia, la quale diventa abbastanza ardita da parlare più chiara di prima. Uscendo di metafora, succede che il paziente, che fino ad ora torceva terrorizzato lo sguardo dalle proprie produzioni patologiche, comincia ad osservarle e ottiene una rappresentazione di esse più chiara e ricca di particolari.
Sarebbe una cosa quanto mai auspicabile che filosofi e psicologi, che architettano brillanti teorie sull'Inconscio basate su una conoscenza per sentito dire o sulle proprie opinioni personali, accettassero prima le convincenti impressioni che possono ottenersi da uno studio diretto dei fenomeni del pensiero ossessivo. Potremmo quasi arrivare a pretenderlo se l'impresa non fosse tanto più faticosa dei metodi di lavoro cui sono abituati.
La predilezione dei nevrotici ossessivi per l'incertezza e il dubbio li porta a rivolgere i propri pensieri di preferenza verso quegli argomenti sui quali tutta l'umanità è incerta e sui quali la nostra conoscenza e i nostri giudizi lasciano di necessità scoperto il fianco al dubbio. Gli argomenti principali di questo tipo sono la paternità, la durata della vita, dopo la morte, e la memoria, nella quale ultima siamo tutti abituati a credere, pur non avendo la più piccola garanzia della sua attendibilità.
Secondo quanto dice Lichtenberg "un astronomo sa se la luna è o no abitata, con la stessa certezza con cui sa chi era suo padre, ma non con la stessa certezza con cui sa chi era sua madre". Un gran passo in avanti nella civiltà è stato fatto quando gli uomini decisero di porre le illazioni allo stesso livello della testimonianza dei loro sensi passando dal matriarcato al patriarcato. Le figurazioni preistoriche che presentano un essere umano più piccolo seduto sulla testa di uno più grande sono rappresentazioni della discendenza patrilineare.
Un uomo che dubita del proprio amore, può, anzi deve, dubitare di ogni più piccola cosa.
Non è sempre facile dire la verità, specialmente quando si deve essere brevi.
Avere pregiudizi spesso si dimostra cosa molto utile.
L'interpretazione dei sogni è la "via regia" per l'interpretazione dell'inconscio, il terreno più solido della psicoanalisi e un campo in cui ogni operatore deve raggiungere certe convinzioni e formarsi una preparazione. E se mi si chiedesse come si fa a diventare psicoanalisti, risponderei: con lo studio dei propri sogni.
Non è difficile ravvisare nei nostri avversari lo stesso affievolimento del giudizio, prodotto dall'emotività, che possiamo quotidianamente osservare nei nostri pazienti.
Generalmente gli uomini non sono sinceri quando si tratta di argomenti sessuali.
Essi non rivelano volentieri la loro sessualità, ma indossano un pesante cappotto (vera fabbrica di menzogne) per nasconderla, come se nel mondo del sesso facesse sempre brutto tempo.
L'individuo si ammala allorché, a causa di ostacoli esterni o per mancanza interiore di adattamento, gli viene negato il soddisfacimento dei bisogni erotici nel mondo reale.
Vediamo che egli si rifugia allora nella malattia, in modo da trovarsi un soddisfacimento sostitutivo di quanto gli è stato negato.
L'uomo energico, l'uomo di successo, è colui che riesce, a forza di lavoro, a trasformare in realtà le sue fantasie di desiderio.
La nevrosi è oggi dunque quel che era in altri tempi il convento, in cui solevano trovare rifugio tutti i delusi della vita e tutti coloro che si sentivano troppo deboli per affrontarla.
I nevrotici si ammalano degli stessi complessi contro cui lottiamo noi sani.
La psicoanalisi [...] può avanzare le stesse pretese della chirurgia; solo l'aumento della sofferenza che si verifica nel paziente in corso di trattamento è di gran lunga migliore di quello che gli infligge il chirurgo, e particolarmente trascurabile di fronte ai dolori di una malattia grave.
Chi da bambino desidera la madre, non può non volersi mettere al posto del padre, non può non identificarsi con lui nella sua fantasia e più tardi non può non farsi uno scopo nella vita di riuscire a superarlo.
L'adulto ricorda la propria infanzia come un periodo felice, in cui godeva del presente e guardava al futuro senza desideri. Per questo motivo egli invidia i bambini. Ma se i bambini fossero in grado di darci delle informazioni ci racconterebbero probabilmente una storia diversa. Sembra che l'infanzia non sia il beato idillio in cui la deformiamo retrospettivamente, e che anzi i bambini siano tormentati attraverso gli anni dell'infanzia dal desiderio di diventare grandi e di fare quello che fanno gli adulti. Questo desiderio è il motore di tutti i loro giochi.
Inevitabilmente tutti i grandi uomini conservano qualcosa di infantile.
Quanto un artista crea costituisce nello stesso tempo uno sfogo per il desiderio sessuale.
Due sono le finalità della tecnica psicoanalitica: risparmiare fatica al medico e permettere al malato l'accesso più illimitato al proprio inconscio.
Chi non riesce ad ottenere risultati nell'autoanalisi può lasciar subito perdere qualsiasi idea di curare i pazienti mediante l'analisi.
Sono pochissime le persone civili capaci di vivere senza far conto sugli altri o anche soltanto capaci di formarsi delle opinioni indipendenti. Non ci sono termini per descrivere quanto grande sia nella gente la mancanza interiore di risolutezza e il bisogno di un'autorità. La misura di questo ci è data dallo straordinario aumento delle nevrosi dopo che il potere delle religioni si è dissolto. Una delle cause di questo stato di cose può essere l'impoverimento dell'Io dovuto al forte dispendio di energie per la rimozione imposta dalla civiltà a ciascun individuo.
Le verità più dure sono ascoltate e riconosciute, alla fine, dopo che reazione degli interessi lesi e le emozioni che hanno scatenato, hanno esaurito la loro furia. È sempre stato così e le verità malaccette, che noi psicoanalisti dobbiamo dire al mondo, avranno lo stesso fato. Solo non sarà tanto presto: dobbiamo saper aspettare.
Il nostro atteggiamento verso la vita non dovrebbe essere quello di fanatico dell'igiene o della terapia.
La lingua serve non solo ad esprimere i propri pensieri ma soprattutto a comunicarli agli altri.
Gli psicoanalisti non dimenticano mai che lo psichico si fonda sull'organico, sebbene il loro lavoro li possa portare sino a questo fondamento e non oltre.
Lunghi anni di esperienza mi hanno insegnato - come dovrebbero avere insegnato a chiunque altro - a non prendere per buono direttamente quel che i malati, e soprattutto quelli nevrotici, riferiscono sui loro medici. Lo specialista di malattie nervose non solamente diventa l'oggetto di molti sentimenti ostili dei suoi pazienti, qualunque sia il metodo terapeutico adottato, ma talora deve rassegnarsi ad accettare, per via di una specie di proiezione, i desideri rimossi e nascosti dei suoi pazienti nevrotici. È un fatto ben triste, ma significativo, che tali accuse non trovino mai credito più immediato quanto presso gli altri medici.
La caratteristica di sopravvalutare la donna amata e di considerarla unica ed insostituibile, appare come una cosa naturale nel contesto dell'esperienza del bambino, perché nessuno può avere più di una madre, e il rapporto con lei si fonda su un evento che non presenta dubbi nella sua irripetibilità.
Solo in una minoranza di persone colte le due correnti dell'affetto e della sensualità si sono perfettamente fuse.
[Le] infedeli al marito, sono capaci di essere fedeli all'amante.
Gli istinti erotici sono difficili da educare. La loro educazione a volte dà troppo, a volte troppo poco. Il modo in cui la civiltà cerca di trasformarli ha come prezzo una sensibile perdita di piacere, la persistenza degli impulsi inutilizzati può essere individuata nell'attività sessuale sotto forma di non appagamento.
Potremmo, quindi, essere costretti a riconciliarci con l'idea che è assolutamente impossibile adeguare le esigenze dell'istinto sessuale a quelle della civiltà e che, in conseguenza del suo sviluppo, la razza umana non può evitare la rinuncia e la sofferenza nonché il pericolo di estinguersi in un lontanissimo futuro.
La scienza non ha come fine quello di spaventare o di consolare.
Una certa schiavitù sessuale è [...] indispensabile per difendere il matrimonio civilizzato e per frenare le tendenze alla poligamia che lo minacciano, e nelle nostre comunità sociali questo diventa un fattore di primaria importanza.
L'educazione può essere considerata più propriamente come un incitamento al superamento del principio del piacere sostituendolo col principio della realtà; infatti essa cerca di aiutare i processi evolutivi che favoriscono l'Io. A tal fine essa si avvale di una offerta di amore quale ricompensa da parte degli educatori e quindi fallisce se un bambino viziato crede di possedere questo amore in ogni caso e di non poterlo perdere qualunque cosa accada.
L'alcool sopprime le inibizioni e annulla le sublimazioni.
Non è raro che un uomo sia portato a bere in seguito a una delusione provocatagli da una donna, ma, di solito, ciò significa anche che egli ricerca i locali pubblici e la compagnia di altri uomini, che gli offrono quella soddisfazione emotiva che non è riuscito a ottenere a casa da sua moglie. A questo punto, se gli uomini diventano l'obiettivo inconscio di un'intensa carica libidica, egli si schermirà con il terzo tipo di contraddizione: "Non sono io, è lei che ama l'uomo". Perciò sospetterà la donna di avere rapporti con tutti gli uomini che egli stesso è tentato di amare.
La donna gelosa sospetta il marito di essere in rapporti con tutte le donne, dalle quali si sente attratta in ragione della sua omosessualità o della predisposizione creata dal suo esagerato narcisismo. L'influenza del periodo della vita, in cui si è attuata la fissazione, è rivelata chiaramente dalla scelta degli oggetti d'amore, che ella attribuisce al marito, oggetti che, spesso, sono anziani e del tutto inadatti a una vera relazione amorosa, trattandosi di reincarnazioni delle governanti, delle domestiche e delle ragazze, che furono sue amiche nell'infanzia, o di sorelle, che furono effettivamente sue rivali. La soppressione della megalomania non mai è tanto brusca, quanto nel caso in cui l'individuo è sopraffatto da un amore irresistibile. |