L'UOMO E LA CITTA`
Verso uno sviluppo umano e sostenibile
Napoli, 6-8 Settembre 2000
DICHIARAZIONE DI NAPOLI
Preambolo
Noi, i partecipanti al Convegno Internazionale
"L’uomo e la città: verso uno sviluppo umano e
Sostenibile", tenutosi a Napoli dal 6 all'8 settembre 2000
· Riconoscendo il ruolo decisivo che le città hanno
nello sviluppo economico e nella creazione di
lavoro, nella promozione della creatività culturale
e dell'innovazione tecnologica e organizzativa;
· Consapevoli degli impatti sociali, economici e
ambientali dell'urbanizzazione, della globalizzazione e dei cambiamenti
sociali;
· Considerando il contributo potenziale che le che
le città possono offrire nel promuovere forme più sostenibili di
sviluppo e nel migliorare la qualità della vita
con questo documento dichiariamo:
1.Giustizia per una città più umana
Una città più umana deve fondarsi sui principi
della giustizia sociale e ambientale. La città deve rispettare e
promuovere la dignità di ogni persona e garantire il diritto ad
esprimersi alle diverse culture. Problemi urbani quali la povertà la
disoccupazione e la sotto-occupazione, la mancanza di
abitazioni adeguate, del diritto alla terra e dei seniizi di base,
nonché I'emarginazione sociale e etnica non sono mali ineluttabili.
Essi sono piuttosto uno scandalo, che troppo spesso deriva dalla
mancanza di volontà politica e di una buona governance. In
particolare, nei paesi in via di sviluppo il debito estero e il degrado
ambientale sono strettamente legati. n "bene comune globale"
di una città più umana non può essere raggiunto senza la riduzione
delle disuguaglianze, di ogni genere, a tutti i livelli.
2. Buona Governance
La sfida di uno sviluppo urbano piu umano e sostenibile
non può essere raccolta senza una buona
"govemance". La buona govemance
nchiede la partecipazione dì tutti - uomini e donne di ogni età
- alle scelte pubbliche, a turti i
livelli decisionali.
3. La ricerca di una nuova visione economica integrata
C'è bisogno di costruire un nuovo paradigma per lo
sviluppo economico, fondato su valori profondamente umani e ambientali, e
capace di riconoscere il contributo della "economia civile".
Questa espressione, ispirata all'economista napoletano
Antonio Genovesi (1713-1769), vuol significare un'economia che
incorpora la ricchezza, il valore aggiunto prodotto dalla famiglia, dalla
comunità dal non - profit, dal volontariato, dalle LETS (Local Exchange
Trade System), dal micro-credito e dalla finanza etica, dal commercio equo
e solidale, da esperienze economiche di condivisione, e di self-help,
nonché l'uso antico e responsabile delle risorse naturali. Una
tale economia richiede indicazioni adeguati non solo
economici ma anche ambientali, non solo di livelli aggregati ma anche
della distribuzione della ricchezza, non solo materiali ma anche spirituali.