IL FUTURO delle nostre città è il risultato delle
forza delle nostre idee ,dello spessore dei nostri valori e
dell'efficacia dei nostri strumenti. Essi sono capaci dare forma alle
nostre speranze e di promuovere un futuro più umano. I1 Convegno
concluso con l'elaborazione della Carta di Napoli ha espresso lo sforzo
di costrizione di una "visione di città" compatibile con la
dignità di ogni uomo e fondata sui principi di responsabilità,
solidarietà e sussidiarietà, ma anche di identificazione di alcuni
strumenti per migliorare la governabilità urbana. Da un lata la Carta
sottolinea che occorre dare un significato "forte", un senso
ed una speranza al modello di sviluppo sostenibile; che "vada
oltre" la dimensione tecnica ed esclusivamente ecologica e colga
tutte le potenzialità insite in questa idea di sviluppo
contrapponendosi o, almeno, correggendo il liberismo globalizzato senza
vincoli né frontiere. Dall'altro, riconosce che occorre identificare
nuovi strumenti sul piano istituzionale, economico ed ecologico, per
orientare lo sviluppo della città in una direzione complessivamente
più desiderabile.
I soggetti dello sviluppo regionale sono le città e
le reti di città. Occorre sollecitare un'organizzazione istituzionale
che valorizzi le autonomie locali attraverso il potenziamento del loro
livello di governabilità, di partecipazione, di decentramento (Good
Governance), identificando nuovi strumenti operanti per promuovere l'autosostenibilità
locale, stimolando la formazione ed il controllo da parte della società
civile. Senza una società civile forte, il decentramento provoca
conflitti ancora maggiori, o il potenziamento delle elites già
privilegiate. La Carta propone anche l'ampliamento dell'economia civile
per contribuire in questa direzione. Occorrono inoltre innovative
strategie integrate di intervento ed in particolare strategie a somma
positiva con adeguati indicatori non solo economici ed ambientali, ma
anche sociali. Ma soprattutto occorre potenziare l'infrastrutturazione
immateriale della città: cioè l'infrastrutturazione culturale .
Una pista suggerita nella Carta per l'umanizzazione
dello sviluppo della città è basata sulla conservazione integrata del
patrimonio culturale. Si tratta di una strategia che vede 1'Italia già
in primo pia no nel contesto internazionale, per ricerca ed elaborazione
intellettuale. In un mondo che si globalizza le città sono spinte ad
organizzarsi in modo sempre più efficace per poter competere con altre
città. Le città italiane possono affrontare tale competizione
ricorrendo all'enorme quantità e qualità del loro patrimonio
culturale, pubblico ed ecclesiale.
I1 Convegno si è concluso tra l'altro con l'impegno
alla predisposizione di una rete di ricerca che veda coinvolte
istituzioni universitarie di diversi paesi europei ed extraeuropei
intorno alla tematica dello sviluppo umano e sostenibile a partire dalla
conservazione integrata del patrimonio culturale ed ambientale, sotto
l'egida del programma HABITAT delle Nazioni Unite. Questa iniziativa
potrà fare di Napoli il centro propulsore di una nuova progettualità
al servizio dell'umanizzazione della città futura nei vari contesto
geografici e culturali.