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	L'insegnante di Religione dipenderà dallo Stato Primo sì al Senato ma scoppia la polemica nella maggioranza ------------------------------------------------------------- ROMA - Primo sì del Parlamento alla legge che istituisce il ruolo per gli insegnanti di religione cattolica, che prevede l'assunzione a tempo indeterminato da parte dello Stato - e su indicazione delle Curie - di questi docenti. Il Senato ha approvato ieri a larga maggioranza, con l'astensione di Polo e Lega Nord, il provvedimento che consentirà di entrare in ruolo a gran parte dei 23 mila insegnanti di religione. Il via libera alla legge è arrivato da un accordo fra laici e cattolici della maggioranza. Il disegno di legge istituisce due ruoli provinciali: per gli insegnanti di religione cattolica della scuola dell'infanzia e di base, e per gli insegnanti della scuola secondaria. I primi potranno, per il primo concorso, accedere all'insegnamento anche senza laurea, necessaria invece per il secondo ciclo. Dato che la materia rientra negli accordi tra Stato e Chiesa, chi vuole insegnare religione deve avere l'idoneità del vescovo competente sul territorio, che potrà in seguito anche revocare il permesso. In caso di revoca, c'è la possibilità di un concorso che garantisca una preparazione culturale pari a quella degli altri insegnanti. La soluzione soddisfa i Ds ("E' stata trovata una sintesi alta ad un problema che si trascina da cinquant'anni", ha detto Maria Grazia Pagano), ma non comunisti italiani e verdi, che hanno votato no. A loro si aggiunge, a titolo personale, la senatrice dei Ds Ersilia Salvato: "E' stato fatto un passo oltre il Concordato", ha detto. Il compromesso non soddisfa nemmeno Polo e Lega, che sono passati dal sì all'astensione. Italo Marri, di Alleanza nazionale, spiega che "il testo originario è stato stravolto dal maxiemendamento presentato in aula dalla sinistra e firmato anche da esponenti dei partiti cattolici della maggioranza. Una procedura regolare ma certamente anomala e inusuale". Marri si augura quindi che la camera riveda l'obbligo di avere la laurea per insegnare religione nelle scuole superiori. Verdi, Pdc e Prc hanno assunto un atteggiamento decisamente contrario all'ingresso nei ruoli pubblici degli insegnanti di religione. I dissensi individuali nel centrosinistra e il no del Sole che ride e dei comunisti ha rappresentato una lacerazione nella compattezza del voto compensata solo dall'astensione delle opposizioni. Particolarmente duro è stato il commento del verde Fiorello Cortiana, componente della commissione istruzione: "E' uno schiaffo per tutti i docenti della scuola statale che hanno sostenuto e superato regolari concorsi". Cortiana giudica "estremamente grave che siano stati immessi nei ruoli pubblici i precari del Vaticano che si occupano di una materia che non è dello stato e sulla quale sono impossibili test di professionalità". Cortiana ha anche accusato i colleghi diessini: "Hanno dato vita ad uno scambio politico accettando i ricatti dei cattolici del Centrosinistra. Oggi la laicità dello stato ha fatto un passo indietro". (c) La Repubblica			Comunicato stampa - Stato giuridico insegnanti di religione I MARTIRI DELL´EST L'ORRORE DELL'OLOCAUSTO HA MOLTI RESPONSABILI MESSAGGIO DI GIOVANNI PAOLO II ALLA VI SESSIONE PLENARIA DELLA PONTIFICIA ACCADEMIA DI SCIENZE SOCIALI L'insegnante di Religione dipenderà dallo Stato Giuliano Amato: poteri forti e democrazia totalitaria terzo centenario dell'Unione della Chiesa greco-cattolica di Romania con la Chiesa di Roma L'elezione del presidente Fox (Messico) L’arcivescovo di Seul: "Il Papa in Nordcorea: sì, ma occorre libertà religiosa" In Cina per commerciare meglio occorre la libertà religiosa Il sole 24 Ore: Lo stato solo dove non arriva il privato 18 - 07 -'00 Vado a messa, sono cattolica, ma non prendo ordini dal papa. di p. 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