Andrea Benzi
Ed. I.S.V.I.G.
In vendita nelle librerie
di Como e provincia Infomail
nic_figu@hotmail.it Pag.238 16 Immagini in B/N
Indice capitoli
Parte Prima: L’ANVG a Como dal novembre 1922 all’aprile
1945, di A. Benzi e N. Figundio
Parte Seconda: L’ANVG a Como dall’aprile 1945 all’anno 2000, di A. Benzi
Parte Terza: il volontarismo di guerra a Como dal 1887 al 1944, un’analisi
storica e statistica del fenomeno, di A. Benzi
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Il
volontarismo di guerra e l’Associazione Nazionale Volontari di Guerra a
Como Nel panorama vario e complesso del reducismo e del combattentismo del
primo dopoguerra, un ruolo di spicco è rivestito dall’Associazione
Nazionale Volontari di Guerra che seppe imporsi sin dalla fondazione, a
metà degli Anni Venti, nell’ambito associazionistico italiano e rivestì
poi, con le campagne belliche del ventennio fascista, un importante ruolo
di “catalizzatore” dello spirito volontaristico.
Tuttavia, anche a causa della scarsità di documentazione disponibile
causata dalle distruzioni successive all’8 settembre 1943 e, al Nord, al
25 aprile 1945, era finora mancata una trattazione specifica di questa
particolare organizzazione. Questo “vuoto” è però stato colmato attraverso
lo studio delle carte della Sezione Provinciale di Como dell’ANVG che, per
le peculiari vicende storiche della città lariana, ha mantenuto – unica in
tutta Italia - il proprio archivio pressoché intatto.
Attraverso la vivace storia della sezione comasca dei volontari è perciò
possibile leggere le vicende sia dell’Associazione a livello nazionale – i
congressi, le adunate, le variazioni strutturali – sia lo sviluppo del
volontarismo italiano, inteso come fenomeno al contempo di costume e di
propaganda.
Lo studio degli archivi sezionali è confluito, dopo quasi due anni di
lavoro, in un pregevole volume, curato dall’avv. Andrea Benzi e al quale
ho avuto l’onore di apportare il mio contributo, che ha il merito di
procedere sul doppio binario della storia locale e nazionale,
accontentando anche le esigenze degli interessati al fenomeno
dell’associazionismo volontaristico in chiave generale non senza
approfondire le vicende di alcune figure significative della realtà
comasca e sviluppando anche una attenta analisi statistica del
volontarismo lariano.
L’Associazione, nata ufficialmente nel 1924 con la fusione di precedenti
sodalizi fra volontari sorti a livello locale – su tutti quelli di Milano,
Firenze nonché della stessa Como – riunisce dapprima i soli volontari
della Grande Guerra, e dunque “i cittadini delle terre soggette al nemico
che, volontariamente, accorsero ad arruolarsi nell’esercito italiano,
nonché i cittadini del regno che, pur non essendo soggetti ad obblighi
militari, volontariamente si arruolarono o tornarono a far parte
dell’esercito partecipando a operazioni di guerra.” Nel corso degli anni
nell’ANVG vengono fuse anche le preesistenti associazioni dei Volontari
Ciclisti e Automobilisti – i famosi VCA di Marinetti e Sant’Elia - , dei
Volontari d’Oltreoceano e dei Volontari di Libia, i cui soci vengono ad
ampliare le fila associative di cui fanno già parte anche i Volontari
Fiumani e, dal ’29, i “Feriti Fascisti”.
Con questo assetto, i volontari affrontano compatti la Guerra di Spagna e
la Guerra d’Etiopia che, vedendo un massiccio arruolamento volontario,
rappresenta un vero successo dell’opera propagandistica del regime e della
stessa ANVG, che per tutti gli anni ’30 ha messo in atto un vero e proprio
battage “imperialista”.
Proprio a seguito dei due conflitti, l’Associazione vede un forte
incremento degli iscritti, provenienti dalle fila dei legionari reduci
dalla terra Iberica e dall’Africa Orientale, che rende necessario una
riorganizzazione strutturale: questa avviene definitivamente nel ’38 e
porta l’Associazione a trasformarsi in “Legione Volontari d’Italia “Giulio
Cesare””, assumendo, come molte altre associazioni, un vero e proprio
inquadramento militare*.
In questi due conflitti, i volontari comaschi conquisteranno numerose
Medaglie al Valore, tra le quali le MOVM del ten. pilota Aurelio Pozzi,
abbattuto nei cieli di Spagna, e del s.ten. Giuseppe Massina, caduto in
AOI alla testa della sua banda indigena.
Negli anni che precederanno l’inizio della “Guerra dell’Asse” si mettono
in luce molte figure significative che scriveranno poi pagine gloriose sui
campi di battaglia: da Adriano Auguadri, già volontario a 17 anni nella
Grande Guerra, richiamato come capitano degli alpini e decorato con 5
Medaglie al Valor Militare – di cui una d’Oro alla memoria - che cadrà sul
fronte Greco-Albanese nel ’41, al maggiore Gaetano Volpatti, anch’egli già
giovanissimo volontario pluridecorato nel primo conflitto, poi comandante
del btg. “Tirano” del 5° Alpini, che troverà la morte sul Don nel ’42.
Dopo la Seconda Guerra Mondiale, che richiederà ai volontari un pesante
tributo di sangue sia prima che dopo l’8 settembre, mietendo numerose
vittime anche tra i militi inquadrati nelle Forze Repubblicane, l’attività
sociale riprenderà stentatamente riuscendo però a perpetuare la tradizione
volontaristica, anche mantenendo intatta la Sede Sociale e l’archivio
associativo, fino ai nostri giorni. Una tradizione fatta di tanti eroismi,
ma soprattutto di semplice, umile dedizione alla Patria. Niccolò Figundio |