"La
parola alla difesa": Fusco, Guzzo, Rezaei e Zoro.
In estate la difesa
giallorossa era stata ampiamente rifondata a conclusione di un
ciclo condito da due promozioni e due salvezze, era apparso
inevitabile creare un nuovo pacchetto arretrato, rispetto alla
passata stagione l'unico a strappare la conferma è stato
l'ivoriano Zoro, che tra l'altro era arrivato sullo Stretto solo a
metà dello scorso torneo, e il rientrante Accursi, mentre poco
prima dell'avvio del campionato lasciavano la città e la maglia
giallorossa DiMeglio, l'enigmatico Corallo e D'Alterio (quest'ultimo
in prestito al Martina).
Il reparto sin dalla
preparazione sembrava incompleto per l'assenza di un terzino
destro di ruolo ed una sovrabbondanza di centrali che poco si
addiceva al 4-4-2 classico dell'allora tecnico Patania, che ebbe
l'intuizione nel ritiro di Spoleto di impostare Zoro nel ruolo di
esterno destro, sebbene poi alla prima occasione utile in gara
ufficiale lo schierò al centro della difesa.
A guardare Marco Andrè
Zoro Kpolo, nessuno crederebbe che quello che tutti chiamano nello
spogliatoio "Ciro" ha poco più di venti anni,è un '83
dal fisico imponente, dalle lunghe e agili leve viene scoperto
in una scuola calcio di Abdjan (la capitale della Costa d'Avorio)
da un osservatore della Salernitana, nella stagione 1998-99 il
club campano milita in A ed allora che Marco inizia le trafile nel
settore giovanile della squadra campana, che sul finire della
successiva stagione di B lo lancia in prima squadra, tre gettoni
di presenza, che la successiva stagione diventano 13.
Tra i suoi primi
allenatori ed estimatori vi sono l'ex tecnico del Messina Oddo e
Nedo Sonetti, il quale per primo lo accosta al difensore francese
Thuram, paragone che ha trova una conferma nella coincidenza
dell'affermarsi sul campo: entrambi nascono difensori centrali ed
entrambi nel ruolo di difensori destri si riciclano con
prestazioni convincenti e che speriamo per Zoro possano ricalcare
le orme del difensore francese.
A smaliziare e
lanciare prepotentemente alla ribalta Zoro è nella stagione
2001-02 l'arrivo sulla panchina della Salernitana di Zeman, è noto
come il tecnico boemo punti molto sui giovani e sull'applicazione
ed il lavoro, la Salernitana sfiora la promozione in A, e Zoro
conquista le attenzioni dei grandi club che lo seguono con
attenzione anche in prospettiva in considerazione della giovane
età, e con lui seguono il compagno di reparto e capitano dei
campani Luca Fusco su cui torneremo più avanti.
La passata stagione
a Salerno la squadra di Zeman era chiamata a confermare quanto
precedentemente realizzato, ma le tensioni tra tifosi e la società
del presidente Aliberti alle prese con gravi difficoltà
economiche tiene ancorata la squadra al fondo della classifica, il
valore del cartellino di Zoro si deprezza, ed a gennaio il Messina
l'acquista in comproprietà con diritto di riscatto.
Curioso il fatto che
proprio al "Celeste" poco prima del cambio di maglia "Ciro"
venisse espulso al termine di una pessima gara ed uscendo dal
campo colpisse con rabbia il tunnel del sottopassaggio...
La scintilla era
scoccata diremmo ad esser romantici... Zoro al Messina paga anche
il cambio del tecnico con l'arrivo di Bolchi che
preferisce giocare con un difensore staccato dalla linea (Giacobbo)
e Marco colleziona appena 10 presenze, ma la società sul granito
dei suoi muscoli costruisce il nuovo reparto riscattandolo ed
affiancandogli proprio Fusco.
Curioso è il fatto che
Marco trovi la sua prima rete in maglia giallorossa proprio contro
la sua ex squadra, il carattere del ragazzo si fortifica, così
come la convinzione nei suoi mezzi e su quella fascia destra le
sue percussioni vengono viste come quelle di un giaguaro...
Lasciare
Salerno in estate per Luca Fusco è stata un opportunità
ineludibile, la Salernitana retrocessa (e prima di esser
ripescata... sebbene Aliberti fosse dal passato marzo che
auspicava un blocco delle retrocessioni...)
voleva fare cassa, ed il difensore centrale in passato seguito da
Juventus, Inter, Roma, Parma e Milan era un pezzo troppo pregiato
sebbene reduce da un campionato sottotono in cui il suo valore di
mercato era stato svalutato.
Alla dirigenza del
Messina non era parso vero di ottenere la sua firma sul contratto,
e su di lui ha imperniato il reparto difensivo, i primi giorni a
Messina per il difensore sono stati traumatici... ancora ricordano
in un noto bar cittadino il suo sguardo "impietrito" nel vedere le
persone mangiare a colazione le granite in cui venivano affondate
le brioches...
Superata la fase
dell'inizio non molto positiva, in cui spicca un esplusione per
eccesso di nervosismo contro il Vicenza, e trovata la migliore
condizione atletica Fusco gara dopo gara è diventato semplicemente
"the wall", un muro ostico difficile da superare per i tanti bravi
attaccanti della serie cadetta, conquistando tutti con prestazioni
perfette, chiusure attente e puntuali, con una sola pecca per il
difensore che ha sempre militato nella Salernitana (se si eccettua
una stagione di tirocinio alla Battipagliese): quella di non aver
ancora trovato una rete a suggello di una stagione da
incorniciare, ma non disperiamo...
In più in questo
torneo ha provato l'emozione di giocare contro il fratello minore
Vincenzo, centrocampista dell'Avellino di Zeman che è stato come
per Zoro suo mentore.
Niccolò Guzzo,
difensore centrale fiorentino classe '83, fisico aitante e lunghi
capelli, rischia di essere per la tifoseria giallorossa un enigma,
per lui finora neppure un minuto giocato, molta tribuna (anche
perché a lungo alle prese con un infortunio), tante partite con la
formazione primavera di cui è stato uno dei leader durante la
"Coppa Carnevale" a Viareggio, e un buon numero di presenze in
panchina.
Cresciuto nel settore
giovanile della Fiorentina, sulle orme del cugino Manuele (che
Mutti ha allenato nel Cosenza) e sospinto dal padre che era nello
staff della società al tempo della famiglia Cecchi Gori, vive
l'ultimo torneo in A dei gigliati ai margini della prima squadra,
la retrocessione ed il fallimento dei viola lo spingono verso il
Como neopromosso in A, ma per il difensore, nel giro della
nazionale under 20 di Berrettini, lo spazio in prima squadra è una
chimera, ma all'ultima giornata il tecnico Fascetti gli regala la
gioia dell'esordio ( una presenza di sette minuti) nella massima
serie.
Arriva a Messina nelle
ultime battute del mercato prima dell'avvio del torneo, in
prestito dal club lariano nell'ambito della cessione di Pavone
(altro mistero della storia calcistica recente del Messina...) che
consente alla società di operare quella politica di austerity
economica e di "monte ingaggi" varata dal presidente Franza.
Dicono che la forza di
una squadra nasce anche dagli elementi che si allenano con
costanza e che giocano poco, il caso di Guzzo è questo, il suo
impegno negli allenamenti e la sua umiltà sono state apprezzate e
siamo sicuri che Mutti che è anche un attento psicologo prima
della conclusione del torneo regalerà a Niccolò l'onore di vestire
in una gara la maglia giallorossa e dell'esordio in B.
Dopo un lungo tira e
molla con il club iraniano dello Zob Han Isfahan (che ne deteneva
il cartellino), nonostante l'ostruzionismo del Perugia con cui
aveva militato nelle due precedenti stagioni, alla fine Rahman
Rezaei firmò per il Messina, raggiungendo insieme all'argentino
Herrera (oggi in forza alla Lucchese) la squadra direttamente in
città e saltando quindi la fase del ritiro di Spoleto.
Nella gara d'esordio
contro il Napoli una gomitata di Savoldi gli ruppe il setto nasale
costringendolo ad una uscita prematura... il rientro in una
squadra lontana parente dell'attuale non è dei migliori
. negativa soprattutto la gara di Catania con il giocatore
buttato nella mischia dopo poche ore dal suo ritorno da una
convocazione per una gara della sua nazionale ...
Ma il giocatore,
silenzioso e coriaceo si mette al lavoro per rispondere sul
campo alle difficoltà incontrate in avvio di stagione, e come a
tutti i compagni giova l'arrivo di Mutti in panchina che offre
serenità ad un gruppo troppo teso e condizionato dai cattivi
risultati.
Ed è lui che nel
giro di poche ore sigla due reti fondamentali nei due incontri
con Piacenza e Salernitana al "Celeste" trasformandosi in un
centravanti aggiunto, contro l'AlbinoLeffe nel secondo tempo ha
dato una dimostrazione della sua "eleganza" che lo aveva fatto
accostare al mitico Franco Baresi strappando
applausi a scena aperta con un incursione in cui ha saltato gli
avversari con una serie di dribbling che l'ha portato dal cerchio
di centrocampo sino al limite dell'area avversaria, tra le sue
doti più apprezzate vi sono lo stacco aereo, il fiuto della rete
nell'area avversaria e le "veroniche" con cui elude il pressing
avversario.
E dire che Gaucci l'ho
ingaggiò dopo averlo visto impeganto in un torneo con la sua
nazionale per agevolare l'ingaggio di un attaccante suo
connazionale al Perugia Alì Samereh, oggi disperso in Belgio,
mentre Rezaei dopo due tornei di A è sceso in B per conquistare
una maglia da titolare e soprattutto un pronto ritorno nella
massima serie da protagonista, sembra vicino a vincere la sua
scommessa.
(Giuseppe
D'Amico)
Identikit arretrati
Bortolo Mutti
Sasà Sullo
Roberto Carlos Sosa
Gentile, Guzman, Lavecchia
Parisi,
Di Napoli
Accursi,
Aronica, Ametrano
Fusco, Guzzo,
Rezaei, Zoro
Campolo,
Coppola, Mamede
Storari,
Bonnefoi, Greco Gianbruno
Zaniolo,
Princivalli, Giampà, Temellin