Uno
dei tanti luoghi comuni del calcio è quello che indica nel
centrocampo il reparto nevralgico d’ogni squadra, per il duplice
ruolo di protezione della difesa e di rilancio del gioco offensivo,
per il dover combinare il cervello e i muscoli.
Il
Messina, già in estate era segnalato dagli addetti ai lavori, come
una formazione in cui il punto di forza era costituito dal reparto
mediano che combinava la qualità alla quantità, l'esperienza
all'agonismo, completo in tutto sotto l'aspetto tecnico ma
soprattutto numericamente ricco, e tutti ad evidenziare come nella
passata stagione Campolo e Coppola avessero reso a livelli
straordinari lì in mezzo, seppure tutti tremassero al pensiero che
uno dei due, se non entrambi, potesse accusare un infortunio,
sebbene Sullo e Ametrano (e l'egiziano Said) quando chiamati in casa
nel ruolo di interni non avessero poi sfigurato.
Un
altro luogo comune del calcio è quello che le promozioni si
programmano e che le "rose" si allestiscono in base alle aspirazioni
ed in considerazione d’ogni possibile eventualità con diverse
"alternative" nei ruoli, e quindi và dato merito al presidente
Franza ed ai suoi collaboratori Fabiani e Bonsignore di aver saputo
allestire una formazione che ha saputo sopperire in questo reparto a
tante e lunghe assenze che altrimenti avrebbero pesato enormemente
sul campionato.
In
estate Coppola aveva mugugnato un pò nel vedere arrivare gente come
Gentile e Mamede pensando di perdere il posto in squadra... mai come
questa stagione il Messina era stato falcidiato da infortuni ed
assenze nel reparto.
L'oscar della sfortuna và al capitano Sergio Campolo, che proprio
pochi giorni addietro si è sottoposto ad un nuovo intervento
chirurgico che speriamo possa essere l'ultimo e di poterlo rivedere
in campo, determinato e decisivo per le sorti del Messina.
Campolo dopo aver mosso i primi passi con la maglia amaranto dei
"cugini" della Reggina, giovanissimo passa insieme con Fabio DiSole
e Giovanni Tedesco alla Fiorentina che sotto la guida tecnica di
Ranieri e trascinata sul campo da Batistuta ed Effenberg centra il
pronto ritorno in A dopo una stagione di purgatorio cadetto, al
tempo Sergio era un promettente "rifinitore" che col passare del
tempo e con l'acquisizione d’esperienza inizia ad arretrare la
propria posizione in campo.
Da
Firenze emigra alla vicina Pistoiese dove diviene un giocatore
"completo" arretrando ad autentico regista, da questa all'Ancona in
B, ed infine al Perugia dei Gaucci con all'attivo due stagioni in A.
Gaucci
nel mentre acquista il Catania in C1, e Sergio accetta di
trasferirsi sotto l'Etna, è un momento delicato della sua vita umana
segnato dalla perdita del fratello, e che lo spinge a rescindere il
contratto con il club rossoazzurro.
Il
giocatore, ma prima ancora l'uomo, sente il bisogno di riscattarsi e
rilanciarsi... a Reggio Calabria un giorno arriva una telefonata
dell'ex d.g. Nicola Salerno e dell'allora presidente Aliotta che lo
invitano a traghettare ed unirsi al Messina, e Campolo appena
arrivato in maglia giallorosso può consumare la sua rivincita
conquistando la promozione in B proprio ai danni del Catania dei
Gaucci.
Le
qualità dell'uomo escono fuori nel momento in cui testimonia il
dolore della squadra per la scomparsa di un suo tifoso, Tonino Currò,
a seguito dell'esplosione di un petardo lanciato dai tifosi etnei
nel derby di ritorno.
Le
prime due stagioni in B del nuovo Messina lo vedono tra i
protagonisti, ritrova la migliore forma come nella passata stagione
guidando la squadra con reti importanti (bellissima quella nella
gara contro il Genoa al Celeste) ma soprattutto con temperamento e
classe nel giocare il pallone sempre a testa alta, con lanci
calibrati da autentico metronomo.
La
stagione in corso si apre condizionata da incomprensioni tecniche e
tattiche, ed in cui la sfortuna sembra volersi accanire, ma il
capitano è tosto e ritornerà... <<Baratto la sfortuna che mi ha
colpito in questa stagione con la promozione in A del Messina, e se
così fosse non avrò alcun rimpianto>>. Ti aspettiamo capitano!!
Carmine Coppola, da Pollena Trocchia (Napoli), è stata una grande
intuizione di Nicola Salerno, che lo portò al Messina neopromosso in
B dal Cittadella che ne deteneva il cartellino per poche lire, a
dispetto del fatto che il mediano fosse alle prese con un difficile
recupero da un grave infortunio.
Coppola poco più che ragazzino lascia la Campania per approdare nel
settore giovanile del Vicenza, dal club biancorosso al tempo in A è
poi mandato a farsi le ossa in C al Cittadella, che poi lo girerà
alla Triestina in C/2... con un passaggio anche all'AlbinoLeffe.
Carminiello è per definizione un autentico guerriero che dà sempre
tutto in campo, generoso e umile lotta in campo su ogni pallone, non
tira mai la gamba, pressa per due, e vive in simbiosi con il
pubblico del "Celeste" ogni gara, in questi ultimi mesi i suoi
progressi dal punto di vista tecnico (la costanza degli allenamenti
paga...) sono apparsi evidenti rendendolo ancor più completo e poi
segna gol, sempre bellissimi e mai banali... pesantissimi per la
storia del Messina, la volee contro il Cosenza la passata stagione e
il fendente contro il Livorno lo testimoniano.
Ormai
lui è un messinese acquisito, e in fin dei conti nella città ha
trovato due amori ricambiati quello personale, e quello con una
maglia ed una tifoseria che lo ha eletto a beniamino... e che volere
di più? magari un altro gol dall'importante significato... provaci
Carmine 'o guerriero.
Josè
Mamede in estate è arrivato dopo un lungo "tira e molla" con la
Reggina (che lo aveva ingaggiato da una formazione di seconda
schiera del campionato portoghese il Vitoria Setubal) ed il
giocatore, pronti via e "Mame" festeggia la nascita di un nuovo
erede in casa... e poi purtroppo arriva la tegola dell'infortunio.
Molti
che pensano che sia un giocatore rotto anche perché la stagione
precedente con la Reggina ha giocato poco per problemi fisici, ma
appena pronto Mutti non ha remore a lanciarlo nella mischia, debutta
subentrando dalla panchina contro la Salernitana in casa, ed a
Bergamo alla successiva gara è subito titolare... inamovibile,
rifiata in occasione della gara di Piacenza dove è appiedato dalla
squalifica, ma nella successiva a Salerno con una sua rete di testa
apre la strada della vittoria ai giallorossi.
Tanta
sostanza, tanta corsa e pressing, infaticabile domina il centrocampo
come un autentico padrone, svetta di testa, e detta i ritmi... come
se fosse di sottofondo il "suo" fado... è costante ed armonico,
diviene insostituibile dentro e fuori dal campo, e contro il Treviso
festeggia la sua prima gara da capitano dal calcio d'inizio trovando
la rete del 3-1 seguendo un’azione a dieci minuti dalla fine che non
doveva trovare in lui lo "stoccatore", ma lui è lì e depone in
rete... ed apre le danze... e speriamo che continuino a lungo.
(Giuseppe D'Amico)