Straordinario trio
Gentile, Guzman, Lavecchia.
Il tempo stringe, la
nostra rubrica è nata da poco e quindi occorre moltiplicare la
presentazione dei “nostri”, oggi tocca al trio di scuola Juventus
Gentile, Guzman, Lavecchia.
Partiamo in rigoroso
ordine alfabetico da Andrea Gentile, interno aostano
ventiquattrenne che recentemente Ezio Rossi, tecnico del Torino e
suo ex allenatore alla Triestina nella passata stagione, ha
definito come un autentico “genio” per la sua abilità tecniche nel
possesso palla e nella visione di gioco, per la sua capacità di
verticalizzare verso la porta avversaria a favore dei compagni.
Taciturno e riservato
fuori dal campo, Gentile si trasforma sul rettangolo di gioco, ed
ha già conquistato l’affetto di una tifoseria calda e passionale
come quella messinese, la sua stagione è stata positiva sebbene
frenato da frequenti problemi fisici.
Dopo i primi esordi
nella selezione della Valle d’Aosta militante in CND, è stato
inserito nella “primavera” dei bianconeri sotto la guida
dell’attuale tecnico del Crotone Gasperini, che poi nella stagione
2001-02 l’ha mandato a maturare nelle file del Brescello di
Cadregari in serie C1, dall’Emilia la sua valorizzazione è passata
nelle file della formazione alabardata nella passata stagione ed
in estate l’arrivo in giallorosso.
Con lui nella
“primavera” bianconera si metteva in luce il talento del giovane
attaccante paraguaiano Tomas Guzman, che ha avuto anche il
riconoscimento di esordire in maglia bianconera nella Champions
League, e poi la passata stagione l’esordio in B con la maglia
della Ternana.
L’avvio della stagione
di Guzman è stato sfortunatissimo, condizionato dalla rottura del
menisco nel corso dell’amichevole con i bulgari del Litex Lovech
nel precampionato, le incomprensioni col tecnico Patania, e per il
giovane mancino lo scotto di scendere in campo in condizioni
fisiche precarie.
Ma il religiosissimo
Guzman ha trovato la forza interiore e l’umiltà di farsi trovare
pronto ed essere parte di un gruppo compatto ed unito, e quasi non
a caso che dai suoi piedi sono nate le reti e gli assist che hanno
finora segnato delle svolte nella stagione.
Come non pensare a
quella rocambolesca rete di Avellino … la strepitosa prestazione
nella gara contro il Genoa, e la risolutrice rete di Pescara, per
non parlare degli assist quello contro la Salernitana, ma
soprattutto la perla dello stadio di Bari per la rete di Zaniolo.
Guzman è un talento da
crescere e coccolare dal cristallino talento, ed è un uomo maturo
a dispetto dei soli ventidue anni compiuti appena un mese
addietro.
Gigi Lavecchia per me
è il “tram” giallorosso, immagine suggestiva derivata anche da un
occasionale incontro del lunedì dopo la vittoriosa trasferta di
Bari, ma soprattutto per la sua corsa e la sua velocità quando
s’invola sulla fascia.
L’ala desta piemontese
in avvio ha stentato a farsi apprezzare per via di un infortunio
che gli ha fatto saltare la preparazione e che in assenza della
migliore condizione ha fatto rimpiangere a più di un tifoso l’ex
Vicari.
Ma il tempo ha reso
giustizia, e ripagato Lavecchia che ha “ingranato” la marcia ed ha
iniziato a fornire prestazioni, corsa, assist e gol importanti per
la stagione della squadra di Mutti, così il non ancora
ventitreenne è diventato un beniamino della tifoseria che lo ha
adottato.
Lavecchia è un ragazzo
maturato in fretta, anche per la sfortunata perdita del padre, e
che dagli esordi nel Brescello di Cuoghi ed Accursi con cui arrivò
in forza agli emiliani nel gennaio 2001 proveniente dalla
primavera bianconera, una stagione che sul campo aveva visto
retrocedere la squadra della cittadina celebrata dal Guareschi nel
“Don Camillo e Peppone” per poi essere successivamente ripescata.
La stagione successiva
lo vede protagonista a Sassari sempre in C1 nelle fila della
Torres, e poi il passaggio in B alla neopromossa Ascoli di Bepi
Pillon nella passata stagione e una convocazione nell’under 21 di
Gentile, ed infine l’arrivo sullo “Stretto” in questa stagione
dove come detto si è confermato quale una delle migliori ali
destre del torneo, ed ora che Mutti sempre più spesso utilizza la
variante del 4-2-3-1 anche una crescita negli inserimenti centrali
che lo renderanno più completo dal punto di vista tattico. (G.D‘Amico)
Identikit arretrati
Bortolo Mutti
Sasà Sullo
Roberto Carlos Sosa
Gentile, Guzman, Lavecchia
Parisi,
Di Napoli
Accursi,
Aronica, Ametrano
Fusco, Guzzo,
Rezaei, Zoro
Campolo,
Coppola, Mamede
Storari,
Bonnefoi, Greco Gianbruno
Zaniolo,
Princivalli, Giampà, Temellin