Bucoliche 6, versi 31 e seguenti
Virgilio
Cantava come nel vuoto immenso si raccolsero
i semi della terra e dell'aria e del mare
e del fuoco sottile, e si congiunsero
a formare in principio le origini tutte
e il cerchio ancora fragile dell'universo;
poi prese ad indurirsi la terra, a chiudere i flutti nel pelago
e lentamente a plasmarsi nelle forme della natura:
ecco il mondo stupisce alla luce del sole novello,
nubi si levano in alto e ne scendono piogge,
quando le prime selve s'innalzano, quando
rari animali errabondi percorrono ignote montagne.
Da Le ultime lettere di Jacopo Ortis
Ugo Foscolo
Su la cima del monte indorato da pacifici raggi del sole che va
mancando, io mi vedo accerchiato da una catena di colli su' quali
ondeggiano le messi, e si scuotono le viti sostenute in ricchi festoni
dagli ulivi e dagli olmi: le balze i i gioghi lontani vanno sempre
crescendo come se gli uni fossero imposti su gli altri. Di sotto a me
le coste del monte sono spaccate in burroni infecondi fra i quali si
vedono offuscarsi le ombre della sera, che a poco a poco s'innalzano;
il fondo oscuro e orribile sembra la bocca di una voragine: nella
falda del mezzogiorno l'aria è signoreggiata dal bosco che sovrasta e
offusca la valle dove pascono al fresco le pecore e pendono dall'erta
le capre sbrancate. […] Ma da settentrione si dividono il colli e
s'apre all'occhio una interminabile pianura […]Lancia il Sole partendo
pochi raggi, come se quelli fossero gli estremi addio che dà alla
natura; le nuvole rosseggiano, poi vanno languendo, e pallide
finalmente si abbuiano: allora la pianura si perde, l'ombre si
diffondono su la faccia della terra, ed io, quasi in mezzo all'oceano
da quella parte non trovo che il cielo.
Notturno
Donatella Bisutti
Anche la terra
di notte
è firmamento:
dove più fitte - dove più rade
stelle
Da "Nera è la testa bagnata della lontra"
Ted Hughes
Nero è il globo terrestre, tre centimetri sotto,
un uovo di nerezza
dove sole e luna alternano le loro stagioni
a schiudersi in un corvo, un nero arcobaleno
curvo nel vuoto
sul vuoto
ma in volo
Dal "Dialogo della Natura e di un Islandese"
Giacomo Leopardi
Ma io sono stato arso dal caldo fra i tropici, rappreso dal freddo
verso i poli, afflitto nei climi temperati dall'incostanza dell'aria,
infestato dalle commozioni degli elementi in ogni dove. Più luoghi ho
veduto, nei quali non passa un di' senza temporale: che è quanto dire
che tu dai ciascun giorno un assalto e una battaglia formata a quegli
abitanti, non rei verso di te di nessun'ingiuria. In altri luoghi la
serenità ordinaria del cielo è compensata dalla frequenza dei
terremoti, dalla moltitudine e dalla furia dei vulcani, dal
ribollimento sotterraneo di tutto il paese: venti e turbini smoderati
regnano nelle parti e nelle stagioni tranquille dagli altri furori
dell'aria: talvolta io mio ho sentito crollare il tetto sul capo per
il gran carico della neve, tal altra, per l'abbondanza delle piogge la
stessa terra, fendendosi, mi si è dileguata di sotto ai piedi; alcune
volte mi è bisognato fuggire a tutta lena dai fiumi, che
m'inseguivano, come fossi colpevole verso loro di qualche ingiuria.
Giovanni Pascoli
Da "La vertigine"
Su quell'immenso baratro tu passi
correndo, o Terra, e non sei mai trascorsa,
con noi pendenti, in grandi oblìo, dai sassi
Da "X Agosto"
E tu, Cielo, dall'alto dei mondi
sereni, infinito, immortale,
oh! D'un pianto di stelle lo inondi
quest'atomo opaco del Male!
Dal "Cantico delle creature"
S. Francesco d'Assisi
Laudato si', mi Signore, per sora nostra madre terra,
la quale ne sustenta et governa,
et produce diversi frutti con coloriti fiori et herba. |