Può avvenire_
- tramite sostituzione di basi, su DNA già preformato (il
mio gene clonato che viene trattato con mutageni chimici);
- oppure io posso sostituire le basi durante la sintesi del DNA,
e questo può avvenire:
. perché determino un’errato accoppiamento delle basi;
. perché faccio incorporare analoghi di basi.
1) Mutageni chimici (DNA preformato):
--> Su DNA ds (double strand)
Acido nitroso.
Agisce sulla Citosina, quindi in funzione della [HNO3] un po’
di citosine verranno deaminate. Una citosina deaminata diventa un
uracile, che durante la sintesi del DNA si appaierà all’Adenina
anziché alla Guanosina. Successivamente la U viene eliminata
(sistema di riparo che idrolizza le U). Il risultato finale è
una transizione CG --> AT.
L’ac, nitroso ha lo stesso effetto sull’Adenina che,
deaminata, diventa Ipoxantina che nella synth si appaierà
alla C. Il risultato finale è una transizione AT --> GC.
Idrossilammina.
Idrossila la C a T, che si appaierà con la A. Su DNA ss (single
strand)
Bisolfito di Sodio.
Il bisolfito deamina la C a Uracile. Una volta che il mio gene che
clonato in un certo vettore (M13), questo DNA viene trattato col
bisolfito, alla fine ho una mix random di plasmidi single strand
con le U al posto delle C, in varie posizioni, sia sul gene che
sul resto del plasmide (ori o amp compresi casualmente). A questo
punto io costruisco un primer complementare ad una certa zona del
plasmide (un oligo), se è complemetare si appaia, e se io
aggiungo una polimerasi (we we suggest Klenow che non ha attivitàvtà
eso) e aggiungo pure nucleotidi, la pol sintetizza il secondo strand,
cosìcché vengono inserite A tutte le volte che sullo
stampo cìè la U. Ora che faccio? aggiungo la ligasi
per chiudere il nick che sarà rimasto alla fine della polimerizzazione
da parte della Klenow. Ora c’è un problema: ho trattato
casualmente, quindi è probabile che ori o amp siano danneggiati.
Questo mi causa un crollo delle probabilità che il plasmide
si replichi naturalmente in Coli. Per cui excido il gene con enzimi
di restrizione (tanto so quali usare, spero che il bisolfito non
li abbia toccati e, in ogni caso, non sarò andato a scegliere
enzimi con siti di riconoscimento ricchi in GC come Sma, ma userò
x es. Hind o Eco). Una volta che ho exciso questi geni modificati,
li riclono sempre in vitro, in un plasmide opportuno tagliato con
Hind e Eco, e uso questo plasmide per trasformare E.Coli. Il plasmide
verrà introdotto, c’è un sistema di riparo che
riconosce le U e le cancella, solo l’altra elica si replicherà,
e avrò quindi un mix di plasmidi ricombinanti. Avrò
un alto numero di trasformanti, e quindi dovrò avere un veloce
sistema di screening.
Nota: il 2° strand lo faccio perché gli enzimi di restrizione
sul ss non funzicano.
2) Incorporazione di analoghi.
In questo caso io non ho il mio gene isolato e clonato, ma sto sintetizzando
del DNA con le polimerasi opportune. Invece di aggiungo i normali
nucleotidi, aggiungo idrossi-citidina-trifosfato (HO–CTP)
al posto della C. Questo roba si può appaiare sia alla G,
ma anche alla A, se questo succede avrò una transizione CG-->TA.
3) Errato accoppiamento di basi.
L’abbiamo visto un po’ con la PCR: se io faccio avvenire
questo tipo di reazione in modo non corretto, usando o concentrazini
sbilanciate di nucleotidi, oppure metto Cobalto o Berillio al posto
del Magnesio, avrò condizioni che causano erato accoppiamento
fra le basi, e quindi errori (anche col manganese).
Posso anche mettere una grande [Mn++]
Posso pure utilizzare enzimi di polimerasi che mancano di attività
proof-reading (Taq), e sappiamo che ogni tanto le polimerasi ci
infilano un errore. Se faccio unalto numero di cicli la probabilità
di ottenere errore aumenta, quindi alla fine avrò del DNA
mutagenizzato (sempre casualmente).
Dovrò poi riclonarlo, trasformare ed avere un saggio di selezione.
Il limite è che è difficile ottenere plasmidi con
una singola sostituzione: ce ne sono di più e questo aumenta
i tempi di analisi di mutanti e il dispendio di energie.
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