La via Alchemica

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Corso di Educazione alla cittadinanza nella Rete della Vita

 

 

 

 

 

 

L'alchimia è l'arte della trasformazione (l’Ars Magna): produrre un insieme di mutamenti sul materiale oggetto di lavoro per condurlo ad uno stato nuovo, dal grezzo al sottile, dal metallo vile all'oro.

La parola alchimia deriva, dall'arabo al-kimia o dall’egizio al-chem, da cui il significato etimologico di "scienza della terra nera", ovvero della materia primordiale. Gli istinti dell'uomo fanno parte di questa energia primordiale.

L'alchimia non era l'arte spagirica (arte di fare composti medici e chimici), ma soprattutto, un'arte spirituale per cui il lavoro alchemico è in via principale un lavoro interiore su queste energie primordiali e nel compiere questo lavoro l'alchimista partecipa al lavoro di perfezionamento della Natura.

L'alchimista si avvale di tre principi: zolfo, mercurio e sale; cuoce nell'apposito forno chiamato Athanor i suoi materiali e sorveglia la fiamma che dovrà avere l'intensità giusta e non dovrà spegnersi. Infatti ogni trasformazione è prodotta dal fuoco. Lo scopo finale del lavoro alchemico era quello di produrre la pietra filosofale, l'Elisir, la Tintura. Grazie alla Pietra, il metallo vile sarebbe stato trasformato in oro! La trasmutazione del metallo vile in oro significava la sublimazione delle passioni in fuoco spirituale.

Nel ricercare la fusione dei due principi dentro di sè, nel ricercare la seconda nascita, l'achimista collaborava a portare a compimento i disegni della Natura.

"L'alchimia è la scienza della trasformazione della materia. Nel crogiuolo, l'alchimista pone la Prima Materia che, in un primo tempo, muore e si putrefà; tale operazione corrisponde al colore nero. In seguito, la materia è dissolta e purificata: diventa bianca. Poi, con la distillazione e la congiunzione la materia passa al rosso. Infine si arriva alla sublimazione: il colore oro. Queste operazioni, che per molti rimangono oscure, si chiariscono soltanto interpretandole come diverse tappe della vita interiore.
Il lavoro che l'alchimista realizza sulla materia nel crogiuolo, è in realtà il lavoro di rigenerazione che il discepolo realizza in quel "crogiuolo" che è il suo corpo, e a ciò egli deve consacrare tutta la propria esistenza. La materia rigenerata esce dal crogiuolo trasformata in oro: l'uomo rigenerato muore alla sua natura inferiore per nascere alla sua natura superiore. Gesù diceva: "Se il seme messo in terra non muore, resta solo; ma se muore, porta molti frutti." Questa frase può essere considerata come un riassunto del lavoro alchemico"
(O. M. Aïvanhov).

L’Athanor, la cucina alchemica, rappresentavano l’anima umana. I tre Principi, le energie presenti nel macro e microcosmo:lo zolfo è attivo. Il Mercurio è passivo. Il Sale lega i due Principi. L'intensità della fiamma corrisponde alla forza Kundalini, la sorveglianza della fiamma ricorda il lavoro delle Vestali.

Il Sole è identificato con il principio maschile, la Luna con il femminile. Il primo rappresenta lo zolfo e la seconda il mercurio. Quando essi si uniscono in matrimonio, si raggiunge la Coniunctio, la spiritualizzazione della materia.

Il Sole è simbolo della Luce di Dio, che si riflette splendidamente sopra la Luna, simboleggiata dalla terra, come specchio dei mistici, che manifesta ed incorpora la luce.(Eberly)

In quale epoca dell'anno l'alchimista raccoglierà la sua materia sulla quale dover lavorare? In primavera, quando il Sole è in Ariete e la Luna in Toro. Questi simboli astrologici sono infatti riportati nel Mutus liber - tavola 4 - ove ha inizio la Grande Opera.

"Il primo livello del processo alchemico prevede la raccolta della rugiada. Ai lati delle lenzuola vediamo ancora il Toro e l’Ariete, a ricordare che la primavera è il tempo più propizio all’Opera. Sullo sfondo, un villaggio" (cfr Mutus Liber di Altus curatore Eleonora Carta).

Questo simbolo richiama il lavoro di sublimazione dell'energia sessuale, è il lavoro della volontà (ariete) sull'immaginazione (toro), è il momento in cui il discepolo deve prendere il toro per le corna, come ha dimostrato O. M. Aïvanhov nelle sue opere: pagg.27-41 del volume Amore e sessualità ove l'autore illustra ampiamente questo lavoro e le ragioni che ne giustificano la collocazione agli inizi della Primavera: "Quando gli alchimisti dicevano che lavoravano col sole e con la luna, non si riferivano evidentemente ai due astri che vediamo in cielo, parlavano invece dei simboli dei due principi maschile e femminile, che agiscono in tutta la creazione ed anche nell'essere umano stesso. La vera alchimia è un'alchimia spirituale e i due principi con i quali dobbiamo lavorare sono la volontà (il Sole) e l'immaginazione (la Luna). Con la volontà e con l'immaginazione, il discepolo riesce a trasmutare la sua materia e a diventare simbolicamente come il Sole e la Luna cioè radioso e puro. Non è un caso se in astrologia l'Ariete è il domicilio di Marte (principio maschile) e il Toro è il domicilio di Venere (principio femminile), perché lavorando con il sole e con la luna, per sublimare la forza sessuale (Venere) e la forza dinamica e attiva della volontà (Marte), l'alchimista ottiene tutti i poteri spirituali simboleggiati da Mercurio, l'agente magico."

L'opera alchemica si può realizzare quando il Sole è in Ariete, la Luna in Toro: il risultato è Mercurio in Pesci! Osserva Mirabail: si verifica così l'incontro simbolico dell'alchimia e dell'astrologia, nell'interpretazione fornita da O. M. Aïvanhov in merito alla quarta tavola del Mutus Liber.

Mirabail dice "il caduceo di Mercurio è formato da una corrente solare e da una lunare, la cui unità dinamica e controllata produce il figlio:Mercurio...anche il controllo della sessualità attuato dalla volontà consente la conoscenza dell'agente universale e il potere della trasmutazione".

Giovanni di Rupescisia scriveva che l'Alchimia è il segreto di riuscire a fissare il sole che si trova nel cielo della nostra persona, così che possa illuminarla all'interno e inondare con il principio della luce e con la luce stessa i nostri corpi. Dunque il fine ultimo era l'illuminazione!

L'oro potabile si ricollega allo sviluppo del settimo chakra. Ma per arrivarvi, occorre un percorso di purificazione e di sublimazione graduale.

"Visita Interiora Terrae, Rectificando, Invenies Occultum Lapidem"

L'acrostico V.I.T.R.I.O.L. è emblematico della finalità dell'alchimista:"Visita Interiora Terrae, Rectificando, Invenies Occultum Lapidem.

L'invito, rivolto alla terra interiore, è il seguente:"Visita l'interno della Terra, rettificando troverai la pietra nascosta".

Cfr. su questo lavoro l'opera (Il lavoro alchemico ovvero la ricerca della perfezione) di O.M.Aïvanhov: "Non bisogna lottare contro le debolezze e i vizi". Che si tratti di gelosia, di collera, di cupidigia, di vanità, occorre mobilitarli affinché operino nella direzione voluta. Se è naturale utilizzare le energie della natura, perché meravigliarsi quando si tratta di utilizzare certe energie primitive che sono in noi? La conoscenza delle regole dell’alchimia spirituale consente di saper trasformare e utilizzare tutte le forze negative".

Tra i più famosi alchimisti ricordiamo Alberto Magno, frate domenicano e grande filosofo, Raimondo Lullo, Nicola Flamel che secondo la tradizione pare abbia scoperto la Pietra filosofale nel 1382, Bernardo Trevisano, Basilio Valentino, Paracelso...

Ulteriori approfondimenti bibliografici

* glossario alchemico, il Mutus liber, il testamento di Nicolas Flammel e altro materiale in Esonet.

* il lavoro di sublimazione dell'energia sessuale "Quando il Sole è in ariete e la luna in Toro inizia " cfr. Aïvanhov in Amore e sessualità

* voci Alchimia e Caduceo in Dizionario dell'esoterismo di M.Mirabail

* Il lavoro alchemico ovvero la ricerca della perfezione di O.M.Aïvanhov

 

 

LIBRI

Viviamo in collettività ma non riusciamo ancora a volerci bene, a cooperare per il bene comune e a educare l'animalità umana da cui traggono origine i comportamenti antisociali… In aggiunta, non ci prendiamo cura di noi stessi e ci identifichiamo negli oggetti da possedere (homo consumens), nelle vite altrui da osservare (homo videns), nei giochi da esperire (homo ludens), nelle tecnologie da usare (phono sapiens) e negli spazi virtuali da vivere (homo digitalis). Ma questa drammatica situazione riflette la crisi dell'Uomo, oppure, quella dell'ego umano, della sua visione antagonista? Siamo in tempo per sperimentare l'altro volto della natura umana: quello evoluto? Il volume, corredato di numerose note di approfondimento, ci accompagna in un viaggio profondo e argomentato all'interno della natura umana per coglierne le potenzialità positive sulla base delle quali costruire un futuro migliore. Ma, ed è questa la domanda fondamentale,: come posso sentirmi in comunione con la natura e la vita collettiva e vincere il senso di solitudine, se mi percepisco come un «io» isolato e disconnesso dalle altrui vite? A questo impegnativo interrogativo che riguarda tutti noi, il nostro intimo benessere, l'autore dedica un'approfondita riflessione finale, corredata di suggerimenti metodologici tratti da autorevoli Insegnamenti contemporanei.

Preleva l'Introduzione e l'Indice dei capitoli del Libro

Pagine 192, 2024
ISBN 9791222726366

 

"Cittadinanza globale e società fraterna" 2019

Stella mattutina edizioni

 

Indice

CAP. I
1. Fraternità, cooperazione ed empatia

2. La fraternità, da vincolo di sangue a modello relazionale della vita sociale: dalle fratrie alle corporazioni medievali 3. Il quid novi della fraternità nella prospettiva cristiana
4. La fraternità, principio politico: l’esperienza della Rivoluzione francese
5. Le speranze di una “Fraternité vivante” e la pedagogia per la realizzazione della fraternità
6. La fraternità, principio ispiratore dell’ordinamento giuridico e della vita sociale. Uno sguardo all’ordinamento italiano
7. Riflessioni sulle comuni radici spirituali dei diversi progetti di riforma della società. Millenarismo, utopismo e trasformazione interiore
8. Riflessioni sulle diverse percezioni valoriali della fraternità. Dalle fraternità parziali alla fraternità universale
9. Riflessioni sul nostro travaglio individuale e collettivo. L’emergenza di una nuova coscienza

CAP. II
L’appello del pensiero contemporaneo ai principi di cooperazione nell’era della globalizzazione e delle interdipendenze

1. La cooperazione fraterna, principio fondamentale per garantire libertà e uguaglianza
2. La cooperazione fraterna, principio fondamentale per garantire la dignità. Solidarietà, filantropia e fraternità
3. Le relazioni di interdipendenza tra i popoli e i valori di universalità

CAP. III
Il nuovo senso civico dello stare insieme. Le ragioni della cooperazione fraterna

1. La cooperazione fraterna: da opzione etica a necessità individuale e collettiva
2. La società è un sistema vivente
3. La conciliazione tra interesse individuale e interesse collettivo
4. L’uomo si realizza pienamente nella collettività. Il fondamento biologico della socialità
5. Il dare è anche un ricevere in quanto facciamo parte dello stesso organismo
6. La nostra contraddizione: impieghiamo con egocentrismo le energie della vita ottenute grazie al lavoro disinteressato dei nostri organi
7. I contenuti della cooperazione fraterna: “aiutare l’altro a fare ciò che dovrebbe”. La cura del Sé
8. L’apertura alla fraternità e all’universalità non annulla il nostro ’Io”, al contrario, rafforza il nostro Sé superiore
9. L’assoluta separazione tra gli esseri umani è apparente e illusoria. Siamo parte della Rete della Vita. Dall’Io al Noi
10. La cooperazione fraterna, potente agente di educazione civica

CAP. IV
Perché il nostro “Io” si oppone alla cooperazione fraterna?

1. Gli impedimenti interiori all’accettazione dei valori di fraternità

CAP. V
La scelta della vita empatica, cooperativa e fraterna

1. Le relazioni tra vita individuale e società. Perché stiamo insieme in società? Quale acqua ciascuno di noi porta nell’oceano della vita sociale?
2. Dobbiamo compiere la nostra scelta: profittatori o cooperatori?
3. Forse non riusciamo nell’intento di realizzare una società fraterna in quanto non sappiamo come fare
4. Il ruolo della coscienza ai fini del cambiamento comportamentale e civico
5. Identificarsi con il proprio Sé cooperatore nell’interpretare la Vita
6. Perché ampliare la propria coscienza: dalla coscienza di se stessi alla coscienza fraterna
7. Come ampliare la coscienza: la rilevanza cognitiva del modo di vivere, del modo di pensare, di sentire, di nutrirsi, di amare
8. La moralità del modo di vivere influenza il processo cognitivo. Mediante l’azione completiamo il processo di comprensione
9. L’applicazione e la sperimentazione, elementi indefettibili della cultura
10. Gli apporti dell’intelligenza del cuore ai processi cognitivi e comportamentali
11. Intervenire alla fonte: la rilevanza degli atti più semplici del vivere quotidiano
12. Vivere il proprio importante presente
13. Superare il distacco tra cultura e modo di vivere: la cultura, da attività intellettuale sul valore ad attività realizzatrice del valore
14. I luoghi di tirocinio delle attitudini cooperative ed empatiche

CAP. VI
Ripensare le basi dell’educazione alla cittadinanza

1. Il processo di adeguamento interiore alle prescrizioni civiche

CAP. VII
Nuove attitudini di crescita nella Rete della Vita

1. Attitudine a percepire la comune appartenenza alla Rete della Vita. La cura di se stessi
2. Attitudine alla scelta degli Ideali, pensieri e sentimenti per manifestare comportamenti civici
3. Attitudine alla scelta delle intenzioni
4. Attitudine alle relazioni empatiche. La rilevanza civica della empatia
5. Attitudine alla rivalutazione e alla sacralizzazione della vita quotidiana
6. Attitudine alla rivalutazione del corpo fisico e del suo apporto cognitivo
7. Attitudine a sperimentare il gusto e la pienezza della vita: la “scienza della Vita”
8. Attitudine a valorizzare il bene relazionale e i beni comuni
9. Attitudine alla rivalutazione del lavoro
10. Attitudine al dimensionamento dei bisogni individuali
11. Attitudine all'assunzione delle cariche pubbliche. L’esempio
12. Attitudine a relazioni improntate alla giustizia
13. Attitudine al rispetto dell’ambiente interiore ed esteriore
14. Attitudine a vivere come cittadino dell’Universo

 

La Via Luminosa nella Vita Quotidiana secondo l’Opera di Omraam Mikhaël Aïvanhov, 2017

 

Capitolo I: Omraam Mikhaël Aïvanhov: filosofo, pedagogista e Maestro spirituale, fondatore di Scuole di formazione per la vita fraterna

Capitolo II: Approccio metodologico allo studio delle fonti dell'Insegnamento: le conferenze

 

Capitolo III:Nuovi orizzonti nel percorso di crescita spirituale: il lavoro su di sé nell’Insegnamento di O. M. Aïvanhov e nei Vangeli

Capitolo IV: La “Via Luminosa” nella vita quotidiana. Analisi di un percorso

1. L’esperienza interiore dell’Unità della Vita tra sapere mistico e scientifico e il contributo metodologico dell’opera di O. M. Aïvanhov 2. Le tappe del cammino di cambiamento e la tessitura della coscienza di unità e fraternità 3. Le ragioni della sacralizzazione della vita quotidiana 4. Identificarsi con la propria Natura divina al fine di lavorare sulla natura umana 5. La Natura nel percorso di cambiamento. Partecipare interiormente e aprire la coscienza alla vita del Cosmo e ai suoi ritmi. I canti mistici e l’empatia 6. Saper interagire con la legge di causa-effetto e la Provvidenza 7. Sintesi del percorso di cambiamento e dei suoi effetti benefici a livello individuale e collettivo 8. La Tavola sinottica: strumento per autovalutare e migliorare il percorso di cambiamento.

Capitolo V: Riferimenti scientifici

1. L’efficacia dei metodi spirituali per il proprio avanzamento 2. Gli effetti della contemplazione e della meditazione al sorgere del Sole 3. Relazioni tra modo di vivere, intelligenza e coscienza.

 

Capitolo VI: La Via Luminosa e l’Età d’Oro dell’umanità: l’ultimo ciclo di conferenze tenute da O. M. Aïvanhov nel 1985

 

L'edizione elettronica può essere prelevata gratuitamente

Il Codice delle Leggi Morali, approccio olistico al cambiamento, 2012

L'edizione elettronica può essere prelevata gratuitamente