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Mister calcio sono io 16 maggio 2003
Partite in tv? O con Murdoch, o niente: ecco quello che ci aspetta
Rupert Murdoch
Pay tv satellitare, si cambia. La rivoluzione ha un nome, Rupert Murdoch, e un cognome, Sky Italia, la nuova piattaforma digitale che raccoglie Stream e Tele+ al suo interno. E così, dopo numerosi colpi di scena, il magnate australiano 72enne ce l'ha fatta: con un colpo da quasi 900 milioni di euro (470 per l'acquisto di Tele+, 423 di debiti acquisiti) sbarca in Italia per guadagnare laddove tutti hanno perso montagne di soldi. Cosa cambia per l'utente: molto o poco, a seconda dei punti di vista. Cominciamo dal pallone, la vera sars all'italiana da cui è impossibile guarire. Per vedere le partite del prossimo campionato di calcio di serie A e B ci vorrà un solo decoder con un'unica smart card: quelli di Sky.

Buone notizie per i vecchi abbonati Tele+ e Stream: non dovranno assolutamente cambiare la loro attrezzatura che continuerà a funzionare regolarmente. Cattive notizie invece per gli amanti della pirateria satellitare: lo standard del gruppo, quello che probabilmente verrà adottato in futuro, è l'NDS attualmente inviolato.

Le squadre di calcio con cui Sky Italia ha già siglato un accordo sono: Juve, Inter, Roma, Lazio, Milan, Parma, Bologna e Udinese, «ma sono in corso trattative con tutte le altre squadre» ha assicurato Tom Mockridge, amministratore delegato della nuova società. In ogni caso, se le trattative con tutte le altre squadre (anche di serie B), non dovessero andare a buon fine, ci sarà un canale a parte, visibile a pagamento, che completerà la piattaforma Sky. E così quest'anno tutti potranno vedere tutto: basterà mettere mano al portafoglio.

Grossa novità nel settore news: al via un nuovo canale attivo 24 ore su 24 in cui lavoreranno una sessantina di giornalisti e a cui contribuiranno Sky e Fox News. Prevista inoltre una versione italiana del famoso canale economico Bloomberg. Insomma, rivoluzione a tutti i livelli che è difficile giudicare sul nascere. Quello che è certo è che i canali esterni alla piattaforma Sky, free-to-air, cioè gratuiti, avranno vita dura: riusciranno a vederli davvero in pochi.

E così, il miraggio di una libertà mediatica dovuta alla moltiplicazione digitale dei canali tornerà ad essere un'utopia. Tanto più che il gruppo di Murdoch non sembra per niente favorevole alla vendita diretta dei decoder ai consumatori. Qualche anno fa le frequenze terrestri erano poche e in pochi riuscivano a trasmettere. Ora i canali digitali sono teoricamente infiniti ma il decoder che si diffonderà nelle case degli italiani sarà uno solo, quello di Sky: o sei là dentro o non ci sei. Che senso avrà infatti comprare un decoder common interface? La conclusione è una sola: sono bastati 900 milioni di euro a tagliare le gambe a tutti i sogni di libertà mediatica circolati sui manuali di comunicazione delle università italiane.

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