n=no |
.. |
.. |
.. |
67 |
.. |
(Ultimo
ritardatario) |
|
.. |
.. |
.. |
.. |
.. |
|
|
.. |
.. |
.. |
.. |
.. |
|
n=n |
42 |
.. |
4 |
.. |
.. |
(sono
rimasti ancora due numeri) |
|
.. |
.. |
.. |
.. |
.. |
|
|
.. |
.. |
.. |
.. |
.. |
|
n=4 |
71 |
30 |
1 |
11 |
89 |
(quartultima
estrazione) |
n=3 |
24 |
.. |
19 |
.. |
32 |
(terzultima
estrazione) |
n=2 |
45 |
17 |
.. |
65 |
52 |
(penultima
estrazione) |
n=1 |
12 |
21 |
37 |
90 |
14 |
(ultima
estrazione) |
L’aggiornamento
della colonna è semplice : a) si
spostano i numeri di ciascuna riga a quella
successiva ; b) si introducono i numeri
della nuova estrazione nella riga n=1 rimasta
vuota ; c) si cancella ognuno dei cinque
numeri nuovi estratti nelle righe superiori (si
formano così nuovi 5 vuoti).
La colonna
dei ritardi è un potente strumento (ovviamente non
l’unico) utilizzabile per la costruzione di
statistiche utili per le previsioni ; pertanto
ogni giocatore dovrebbe sempre avere sottomano
l’insieme delle dieci colonne dei ritardi di
ciascuna ruota (detto "il tabellone dei
ritardi" e in gergo "TURT" - Tabellone
dell’Ultimo RiTardo).
Esistono dei programmi molto semplici per computer
che consentono al giocatore di poter visionare e
aggiornare il TURT ad ogni estrazione. Loctronics
può fornire a chi ne fa richiesta il relativo
dischetto.
Data
l’importanza del TURT (per la costruzione di molte
statistiche che esamineremo in note successive),
approfondiamo in questa nota il significato della
colonna dei ritardi. La prima osservazione da fare
è che l’indice n, che numera le estrazioni
pregresse a cominciare dall’ultima, coincide con
il ritardo RT del numero. Pertanto si deve
porre RT=n. In verità , non si sa bene per
quale motivo molti usano scrivere RT=0 per n=1
(diminuendo di una unità tutti i ritardi). Anche se
la cosa non ha importanza pratica (ma può
ingenerare confusione) è bene convincersi che ciò
è errato. Allo scopo si deve ricordare che il Lotto
è un gioco di tipo "bernoulliano" cioè
di prove ripetute (ovvero di estrazioni !)
aventi tutte la stessa probabilità p
di successo, mentre quella di insuccesso è indicata
con q, dato da q=1-p ( nel nostro
caso, riferendoci al semplice estratto, si ha p=1/18
e q=17/18). In un qualsiasi esperimento
bernoulliano si comincia con una prima prova,
seguita da una seconda, da una terza e così via
fino all’infinito, considerando tutte le prove
come un tutt’uno, e ci si chiede quale sia la
probabilità pn che un numero sia
estratto alla n-esima prova.
A titolo
esemplificativo prendiamo il numero 12 (che appare
in basso a sinistra nell’esempio dato) e
immaginiamo di vederlo spostare ad ogni estrazione
nella riga immediatamente superiore ; allora la
teoria di Bernoulli di dice che la probabilità pn
che il numero cada (esca) alla n-esima
estrazione è pn=p.q(n-1).
In pratica si può immaginare lo schema :
prova |
1
2 3 4 ...... n ... |
probabilità |
p1
p2 p3 p4
....... pn ... |
(ovvero) |
p
p.q p.q2 p.q3
.... p.q(n-1) |
E’
facile verificare (vedere Appendice) che la somma P
di tutti i pn (con n da 1
a infinito) è uguale all’unità , ovvero la
serie pn è una distribuzione
di probabilità ( il fatto che la somma è
uguale all’unità ci dice che l’evento deve
prima o poi avverarsi per un n qualsiasi).
Ora, quando noi effettuiamo il primo colpo
(estrazione), cioè vogliamo applicare p1,
il nostro numero giace già nella colonna dei
ritardi dall’ultima estrazione precedente, per cui
esso si trova al primo ritardo della nostra prova
cioè al ritardo RT=1 (tant’è vero che può
risultare immediatamente ri-estratto ).
Nel
discutere del primo valore del ritardo si è di
fatto considerato anche il significato della riga n :
essa ci consente di dire immediatamente la
probabilità pn di caduta (di
estrazione) di un numero alla n-esima prova.
In altre parole la serie pn è una
distribuzione di "probabilità di caduta"
o di successo. E’ facile rendersi conto che pn
decresce continuamente al crescere di n ;
ogni termine è minore del precedente per il fattore
q ; quindi il valore maggiore si ha per n=1
( p1=p) . Si osservi
anche, che per n grande la probabilità
diventa piccolissima ma non è mai uguale a zero ;
da ciò una sicura conclusione : non esiste un
limite teorico massimo per l’uscita di un
numero perché n va fino all’infinito
(torneremo sull’argomento dal punto di vista
pratico in una nota successiva).
E’
possibile, in alternativa, costruire una seconda
serie numerica basata su q (cioè sulla
probabilità di insuccesso). Se indichiamo con qn
il termine generico di questa serie, esso ci dovrà
dare la probabilità che un numero sia ancora
"in piedi" (cioè non sia stato ancora
estratto) prima di effettuare il colpo n e
quindi lo si trovi registrato nel tabellone al
ritardo RT=n. Perché ciò accada devono
essere andati a vuoto gli (n-1) colpi
precedenti ; pertanto è necessario
moltiplicare (n-1) volte il fattore q
ottenendo:qn = q(n-1)
Si
noti che per n=1 si ha q1= 1
(qualunque numero diverso da zero elevato a zero è
uguale ad 1) ; infatti, per tornare
all’esempio precedente il numero 12 è già li che
aspetta di essere sottoposto alla prima prova.
La
serie qn non è però una
distribuzione di probabilità. Infatti è facile
fare la somma Q di tutti i termini
(vedere Appendice) ottenendo:
Q =
1 + q + q2 +.. = 1/(1-q) = 1/p
cioè
l’inverso della probabilità . Nel nostro caso,
essendo 1/p=18 si ha Q=18 e non
sfuggirà al lettore che 18 è un quinto di 90.
Ciò significa che se moltiplichiamo la serie Q
per 5, considerando i cinque numeri
iniziali insieme, si ottiene 90, cioè il
totale dei numeri in gioco. In altre parole, la
serie qn non è una
distribuzione di probabilità ma rappresenta una
distribuzione statistica : essa ci dice
(moltiplicata per 5) quanti dei 90
numeri sono (teoricamente) presenti nella riga al
ritardo RT=n. Cioè la statistica Q è
una "statistica di presenza". Come
tale essa ha grandi applicazioni nello studio del
Lotto come vedremo nelle note successive.
(Il
fisico)
APPENDICE
Proprietà
della serie geometrica
Il termine
generico n della serie geometrica è dato da Xn
con n intero che va da zero a infinito,
mentre per X assumiamo che sia un numero
positivo minore di 1. In tal caso in Analisi
si dimostra che la somma G della serie è
data da :
G = 1 +X
+X2 +X3 ..+Xn .. =
1/(1-X)
Per
calcolare la somma P del testo si pone in
evidenza p e si ottiene :
P
= p + p.q + p.q2
..+ p.q(n-1) +.. = p .(
1 +q+ q2.. q(n-1) +..) =
p.(1/(1-q)) = p.(1/p )= 1
avendo identificato q
con la X della serie G e ricordando
che essendo q= 1- p è pure p=1-q.
Per
calcolare la somma Q del testo basta
osservare che essa coincide proprio con la serie
geometrica.