sei il visitatore n.

Home ] Su ] Guggenheim ] Reichstag ] Architettura digitale ] Mackintosh ] Architetture naturali ] Portogallo ] Ayr ] Val Taleggio ] Collegamenti ]

1 c. La personalizzazione di massa nelle Embryologic Houses©™.

Le due aziende IKEA e HABITAT hanno introdotto l’identità di marca nel commercio dell’arredamento. Entrambe hanno basato i propri negozi sulla creazione di ambienti completi che insegnano al consumatore come arredare totalmente un interno. Entrambe le marche si sono fortemente identificate con un particolare approccio stilistico che esportano invariato in molti Paesi. Esse propongono dei modelli abitativi completi: in un negozio IKEA, ad esempio, si può comprare qualsiasi cosa necessaria in una casa, dal letto ai tappeti, dagli elettrodomestici al cibo.

IKEA ha quasi annullato le distanze tra arredamento di design e commerciale, dato che i suoi prodotti hanno la stessa linea sobria dei mobili di design proposti dalle migliori marche italiane ma prezzi nettamente inferiori. L’azienda, anziché cercare di adattare i propri prodotti al gusto dei consumatori, punta ad imporre un modello che influenzi tale gusto.

La stessa ideologia sembra impregnare la proposta dello studio Form, riflettendo la cultura contemporanea basata sull’apparenza piuttosto che sulla sostanza. Il meccanismo commerciale che permea molti aspetti della nostra vita si insinua anche nell’acquisto della casa. Negli Stati Uniti le abitazioni prefabbricate costituiscono la metà del mercato abitativo, quindi questo progetto si colloca all’interno di una vasta tradizione in questo settore cercando di “introdurre un cambiamento nel mercato immobiliare che porti all’allineamento dell’Architettura con i campi paralleli del design e della manifattura” [1].

Il progetto Embryologic House©™, secondo il suo ideatore, si può definire una strategia per la reinvenzione dello spazio domestico. Essa prende in considerazione le suddette esigenze contemporanee di identità di marca, di variante, di personalizzazione, di flessibilità sia produttiva che di montaggio. Non esiste una Embryologic House©™ ideale od originale, ma solo uno schema da cui partire che definisce limiti e possibilità di variazione.

La progettazione di ogni abitazione ha inizio da una sfera. Il motivo per cui la forma di partenza è sempre la sfera è da attribuire al funzionamento del software ed è quindi una restrizione che il progettista accetta all’inizio del processo progettuale. Utilizzando dei modellatori di solidi Lynn distorce la forma della sfera in un continuo processo di trasformazione guidato da campi di forze. Tutti i punti fissi delle splines che compongono le superfici curve delle abitazioni sono collegati tra loro. Lo spostamento di uno di questi punti influenza l’equilibrio del campo di forze, quindi ha un impatto su tutti gli altri punti.

Pur avendo una riconoscibilità generale comune, che rappresenta l’identità di marca, ogni singola abitazione non è mai uguale a nessun’altra, soddisfacendo l’esigenza di personalizzazione. La variabilità nasce da un adattamento al clima, al sito geografico, alle particolari esigenze dell’utente. Applicando il metodo dinamico di progettazione ed utilizzando per la realizzazione dei vari elementi le macchine a controllo numerico, Lynn passa dalla tecnica progettuale e costruttiva meccanica modernista ad un modello evoluzionistico biologico di progettazione e costruzione.

L’abitazione è progettata per essere collocata in un lotto suburbano di almeno 30,5 metri di diametro. Il terreno circostante dovrebbe avere una pendenza di circa 30° che sale fino all’abitazione in modo da creare continuità tra esterno ed interno. Ogni Embryologic House©™ è a due piani e il suo involucro esterno è composto da 2048 pannelli, 9 strutture d’acciaio e 72 travature d’alluminio collegate tra loro a formare un guscio in cui ogni componente è unico per forma e dimensioni. Infatti il cambiamento di dimensione, forma o curvatura di ogni singolo pannello si trasmette all’intera struttura. “Il volume viene definito come una morbida superficie flessibile fatta di curve e non come un insieme fisso di punti rigidi” [2]. La superficie curvilinea flessibile ha una serie di punti di controllo, detti “nodi”, attraverso i quali fluttuano le splines durante la fase progettuale.

Il piano superiore dell’abitazione ha una superficie che può variare dai 180 ai 360 metri quadrati. Il pavimento di questo piano, nel quale sono incastonati mobili, elettrodomestici ed attrezzature ricreative, si può piegare e gonfiare per dare forma agli elementi d’arredo. Il piano inferiore, più ampio, ha una superficie variabile tra 360 e 600 metri quadrati.

Sul sito internet dello studio, www.glform.com, è possibile selezionare le finiture e le forme per la propria casa scegliendo tra alcune opzioni. La prima scelta riguarda il colore della verniciatura dei pannelli di alluminio che costituiscono l’involucro esterno. Sono disponibili in quattro verniciature: “vivid crystalline mango”, “ pearlescent mica flake algae”, “opalescent anthracite plum” “luminous gelatinous silver”. Le case sono poi protette da una schermatura in acciaio inox ultrasottile orientata in modo da ombreggiare verso sud lasciando entrare la luce da nord. La posizione della schermatura si basa sulla specifica curvatura di ogni abitazione. Si può scegliere di rivestire la schermatura base con pannelli fotovoltaici flessibili: così l’ombra si trasforma in energia. Le cellule fotovoltaiche sono film sottili molto leggeri incapsulati in polimeri resistenti ai raggi UV (Tefzel), fissati su un materiale di supporto coibentante. La finitura delle superfici di alluminio esposte, come la struttura delle finestre, ha colori metallici anodizzati in tinta con le piastrelle di ceramica che decorano le fondazioni. La scelta è tra due colori: “clearcoat aluminum” e “ferrous copper”. Alla base delle case, un margine vetrato connette il livello superiore con il paesaggio. Le vetrate sono attive: utilizzano cioè un sistema di oscuramento che può avere l’accensione a gas o elettrica. Qui si può scegliere tra un oscuramento brusco da trasparente a opaco con vetri blu e un passaggio graduale da trasparente a bianco. Infine si sceglie il modello tra i sei proposti.

“Le aperture di porte e finestre non sono ritagliate nella superficie della Embryologic House©™. È stata invece inventata una strategia alternativa di spaccature, frammentazioni e gemmazioni con la loro geometria morbida. Ogni intaccatura o concavità della superficie offre un’occasione di occupazione domestica e di integrazione di aperture nella superficie” [3].

La realizzazione di ogni abitazione, dalla progettazione all’assemblaggio, richiede circa 14 mesi. Greg Lynn ha guardato alle industrie automobilistiche e aeronautiche per trovare una tecnologia costruttiva che gli permettesse di realizzare le sue abitazioni personalizzabili. Lo sviluppo del progetto è stato finanziato da produttori di componenti automobilistici, aeronautici ed industriali. Lynn ha studiato un processo di fabbricazione, preso in prestito dall’industria, in cui palline di alluminio vengono portate velocemente ad incandescenza per formare dei pezzi modulari. Per la fabbricazione di componenti e modelli architettonici a scala reale ha utilizzato macchine a controllo numerico.

La prima caratteristica interessante del metodo dello studio Form è il collegamento di ogni singolo elemento del progetto con il tutto: modificando una parte del progetto viene modificato il tutto. Questo permette di tenere sotto controllo l’intero progetto durante le modifiche, cosa che sarebbe piuttosto laboriosa e antieconomica senza l’ausilio di un software d’animazione. Solo un modello progettuale digitale, costituito da splines collegate tra loro, e direttamente realizzabile attraverso la connessione alle macchine a controllo numerico consente di ottenere infinite variazioni. In questo modo Lynn ha saputo utilizzare le proprietà del mezzo digitale per spingere la flessibilità in fase progettuale verso il massimo livello.

La seconda caratteristica è la collegabilità del modello digitale alle macchine a controllo numerico per il taglio e la curvatura dei materiali da costruzione. L’esecuzione di un certo numero di alloggi da parte dell’impresa abbasserebbe i costi derivanti dalla sperimentazione di questo metodo progettuale nell’ambito dell’edilizia residenziale.

Il sistema costruttivo flessibile permette di generare infinite variazioni sulle abitazioni-prototipo. Invece del tradizionale approccio costruttivo per assemblaggio di elementi, in cui gli elementi standardizzati vengono aggiunti o sottratti, l’Embryologic House utilizza una strategia concepita prendendo spunto dalla biologia.

Purtroppo quella che inizialmente sembrava un’originale idea per l’applicazione della mass customization all’Architettura, nell’applicazione si è praticamente ridotta ad una vendita di abitazioni “a catalogo”, modalità piuttosto diffusa negli Stati Uniti. Infatti l’impostazione del sito Internet non permette di sfruttare le tanto decantate infinite possibilità di scelta. Quindi il passaggio dall’idea alla sua concretizzazione ha tradito i presupposti iniziali. L’interesse di questo progetto consisteva proprio nella sua capacità di rimanere aperto ad infinite variazioni per adeguarsi alle esigenze degli utenti.

Come si potrebbe dedurre dal nome dato al proprio studio, l’interesse di Greg Lynn è incentrato sullo studio della forma. Egli lascia che la funzione si adatti ad essa. Questo tipo di approccio progettuale sembra trattare l’edificio alla stregua di un oggetto di design. La distribuzione degli ambienti interni non ha rilevanza in questo progetto: le piante degli alloggi con l’indicazione delle aree funzionali non sono riportate né sul sito dello studio Form, né sulle riviste. Lo spazio indifferenziato lascia agli utenti il compito di suddividerlo e adattarlo alle proprie esigenze.

 

Fig. 1_ Applicazione di forze ad una sfera per la modellazione di un'abitazione.

Fig. 2_ Una delle strutture tra cui scegliere la propria Embryologic House©™ sul sito dello studio Form.

Fig. 3_ Schema di montaggio con tutti i componenti della struttura.

Fig. 4_ L'assonometria esplosa di una delle varianti possibili.

Fig. 5_ La vista zenitale di un'altra variante.

NOTE:

[1] G. Lynn in AA.VV., (2000), Less aesthetics more ethics, ed. Marsilio, Venezia.

[2] Greg Lynn (2000), “Embryologic Houses©™”, Domus, n°822 GEN, pagg.8-13.

[3] ibid.


CAPITOLI:  Su ] 1a ] 1b ] [ 1c ] 2a ] 2b ] 2c ] Conclusioni ] Indice completo ]

 

Copyright © 2000 Laura Camilla Corna 

Questo sito

ha ricevuto

il premio:

>>>

Webmaster: la stessa
Visita anche il sito dello Studio d'Architettura Corna http://digilander.libero.it/studiocorna