1.L'era
dell'informazione.
L’informazione
è la chiave dell’epoca in cui viviamo e l’elettronica ne è lo
strumento principale. L’informazione è la materia prima dell’era
attuale, la condizione preliminare e basilare per la programmazione, la
progettazione e la gestione degli edifici.
“Gli
edifici di oggi devono gran parte del loro valore agli impianti, alle
attrezzature, alla comunicazione ed alla tecnologia anziché ai
materiali con cui sono costruiti. I valori materiali sono
progressivamente sostituiti da elementi immateriali come i data base,
cioè gli schemi di organizzazione dei dati” (Schmitt 1998).
L’importanza
dell’informazione rispetto ai materiali tangibili è in continua
crescita. Il carattere virtuale del nostro ambiente assumerà una sempre
maggiore importanza ma nello stesso tempo l’architettura assumerà un
valore di permanenza, di costante fisica nel corso del tempo.
Se
Sigfried Giedion nel 1941 definì il tempo come la quarta dimensione
dell’architettura, oggi l’informazione dovrebbe essere considerata
come la quinta (Schmitt 1998).
I
fenomeni ottici ed i radicali mutamenti delle nostre percezioni visive
stanno producendo un impatto dagli effetti imprevedibili sullo spazio
urbano. “Il tempo lineare è azzerato dalla tecnologia che ha
introdotto le modalità temporali della simultaneità e
dell’istantaneità proprie della risposta digitale” (Perbellini,
Pongratz 2000). Il tempo, la velocità, il movimento, i flussi, il
rumore, il transito sono alcuni degli elementi che influenzano i nuovi
architetti, più che le implicazioni geografiche. “C’è la tendenza
ad andare oltre ogni senso di località, a sentirsi parte di un luogo
senza limiti, a lavorare al di là dei confini” (ibidem).
La
nuova infrastruttura di quest’era è costituita da
Internet, il sistema di comunicazione globale, che può essere una
preziosa fonte di informazioni per gli architetti. Inoltre Internet
ridefinisce la nozione di spazio, sia perché ci permette di esplorare
virtualmente spazi esistenti nel mondo rappresentati in un sito, sia
perché permette di rappresentare le costruzioni in più dimensioni (Schmitt
1998). Lo spazio architettonico tradizionale è così integrato anche da
uno spazio virtuale.
Ma
quali ripercussioni ha il repentino mutamento della concezione dello
spazio sull’architettura? |