La Passione

Passione di Gesù

Passione

Flagellazione

È il supplizio atroce con il quale Pilato si illudeva di commuovere coloro che volevano la morte di Gesù e poter salvare il Messia dalla pena capitale, ma invano.


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Fustigazione come tortura

Dalla Sacra Sindone emerge che i colpi di flagello sono circa centoventi con sei fori l'uno, essendo il flagello costruito con varie cordicelle alle cui estremità erano fissate delle palline rudimentali di piombo, oppure degli ossicini aguzzi.

Questo tipo di punizione attraverso una frusta o un flagellun era una pratica comune per tutti gli schiavi.
br> Durante l'impero la flagellazione era eseguita prima della crocifissione e portava ad una deturpazione del corpo, lacerazione della pelle, traumi e anche perdita di un occhio.
br> Il condannato veniva legato ad un piccolo palo in modo che potesse piegarsi sopra.

Due "lictores" alternavano le sferzate sul condannato e anche se lo scopo non era di uccidere, molti perdendo molto sangue, a causa delle ferite riportate, subivano un forte shock e morivano durante la flagellazione, altri dopo breve tempo.
br> Spesso la vittima veniva capovolta per permettere la flagellazione anche sul petto.

La flagellazione del Figlio di Dio

Può un uomo sopportare volontariamente tali supplizi e tali atrocità? La carne urla il suo strazio sotto l'impietosa flagellazione, fatta da carnefici al servizio del male. Sì, è l'amore che mi tiene inchiodato nella sopportazione dell'immane sofferenza offerta in sacrificio per tutti voi.
br> Provate a pensare: come vero uomo la mia carne non era diversa dalla vostra, difatti il sangue che pulsava nelle vene portava la vita come in tutti voi, eppure fino all'ultima goccia lo dovevo versare per riscattare tutte le colpe commesse ed anche quelle future.

Sì, tutte le colpe gravavano insieme come enormi macigni su di me, mentre il maligno scatenato si arrovellava per escogitare tremende torture, convinto com'era della vittoria che avrebbe ottenuto con il mio annientamento fisico.

Se fosse stato possibile quei carnefici mi avrebbero strappato e lacerato anche l'anima.
Per intanto si accanivano su ogni centimetro del mio corpo, lacerando non solo la pelle, ma anche la carne.
(cfr. Is 53,5).

Provate con dei piccoli uncini a strappare un po' della vostra carne e forse potrete immaginare l'intenso dolore nel sentirvi martoriati in ogni dove.
In quel momento rivivevo come in un incubo quello che già sapevo, non per nulla avevo sudato sangue nell'orto degli Ulivi.
(cfr. Lc 22, 44).

La croce da portare e il calice amaro da bere erano aldilà della sopportazione umana, difatti tutte le vostre croci, sofferenze, patimenti e crudeltà messe insieme non potranno mai uguagliare la mia agonia.
br> Lì, non solo il corpo soffriva, ma l'essere mio nella sua totalità.

Tradito da un discepolo che amavo. Picchiato anche da coloro che avevano tratto beneficio dalle mie grazie.
br> Insultato come l'ultimo degli uomini. Schernito come impostore, prendevo per compassione, come uomo e come Dio, tutto su di me.
(cfr Eb 4, 15).

Quanto mi siete costati? Eppure, troppo pochi riescono a vedere in quell'uomo flagellato il loro Dio, che è venuto per urlare il suo amore, per strappare l'umanità dal peccato e ricongiungerla con il divino lavando con il proprio sangue le colpe di ognuno.
(cfr. Ap 7,14).

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