Associazione Giovanni Palatucci |
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Nasce a Roma nel 1975, ma trascorre tutta la sua infanzia tra i ruderi ed i paesaggi incontaminati di uno tra i più caratteristici centri calabresi "Rossano". Ottenuta la maturità classica decide di proseguire gli studi frequentando l’Accademia di Belle Arti di Roma, ove si laurea a pieni voti. Attualmente vive a Roma e lavora presso l’Ufficio Storico della Polizia di Stato ove, grazie alla sua personalità estremamente poliedrica riesce facilmente a far conciliare la pratica artistica alle peculiarità del suo incarico lavorativo. Questa sua spiccata sensibilità lo porta a vivere in maniera estremamente intima ed intensa “l’esempio” lasciatoci tanto dai grandi artisti quanto dai colleghi valorosi della Polizia di Stato. Ne e’ un esempio la scultura raffigurante il Beato Palatucci, che interpreta con estremo fervore espressivo ed il leggio raffigurante San Michele Arcangelo destinato a sostenere l’Albo d’Oro nel Sacrario della Polizia di Stato. Difatti Pino Savoia sedimenta le proprie conoscenze artistiche, con consapevolezza, sulla strada tracciata dai grandissimi del Novecento; ma ritrovarsi nella tavola senza tempo dell’esperienza artistica somma, non è per Lui una scelta ma piuttosto una esigenza. L’omaggio a Mirò, Bacon, Picasso, Dubuffet, Klee, Munch, Chagall, ecc.., diviene esigenza evocativa di quei padri putativi di cui avverte la presenza nei suoi transfert immaginari. Superare l’immagine significa superarne la fisicità, la dimensionalità, le direttrici ordinarie. Dell’uomo o della cosa Savoia ne vuole il ritratto spirituale, vuole la foto dell’anima che l’esperienza umana non offre ai più, aprendosi agli artisti. Essi, soli, conoscono l’urna dell’emozione, che a Loro si dischiude,… domarne la forza, forgiarne la luce è l’opera di Savoia. La bidimensionalità è esperienza acquisita, un argine stretto nel fluire sperimentale della ricerca pittorica, alle raffigurazioni dei grandi maestri omaggiati, Savoia aggiunge la terza dimensione ignota che fuori dal campo reale appaga le curiosità estreme; creare profondità non è solo esercizio scultoreo ma un modello mentale che ci rende tangibile l’inesistente, la tridimensionalità immaginaria è un salto oltre le frontiere del visibile che solo nella magia artistica assume verità, lo sforzo volumetrico che per gemmazione enuclea dalla pagina piana, è ricerca di altro che consolida tra le mani, nell’opera compiuta l’istantanea dell’autoritratto dei grandi artisti non rimane che un impercettibile pigmento nel nuovo tessuto artistico creato. |
Pino Savoia |
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