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Quattro eroi, un solo titolo.
Tutto iniziò con una rapina.
Il commissario Köster.
La critica all'attacco.
Autori e registi.
Frammenti di vita privata.
Tutti gli uomini del commissario.
Accadde un venerdì...
L'edizione italiana.
Tagli e ritagli.
Morto un commissario se ne fa un altro.
Tutte le donne del commissario.
Da Augusta a Monaco.
L'uomo del K4.
Alte Musik.
L'auto di servizio.
Ultimo atto.
La terza genesi.
Da Amburgo a Monaco.
Quattro.
Licenziati in tronco.
Aspiranti commissari.
Alta definizione.
Ciao Gerd!
Il Catalogo I - Köster
Il Catalogo II - Kress
Il Catalogo III - Herzog
Il Catalogo IV - Voss

 

Nel 1982 proprio per la sua interpretazione Siegfried Lowitz ricevette dalla polizia di Monaco il titolo di Commissario onorario. Il legame con il suo personaggio stava, però, diventando insopportabile tanto da fargli meditare di abbandonare la produzione della serie. Nel Settembre 1985 girò, così, l’ultimo episodio "Zwei Leben" [La doppia vita di Ingrid] in cui Köster viene colpito da una pallottola mortale. Dopo nove anni e 1020 giorni di riprese, Lowitz abbandonò il suo ruolo televisivo di maggior successo.

Venerdì 9 Maggio 1986 alle 20,40 Köster apparve sui teleschermi di Raidue per la prima volta dopo essere stato presentato in anteprima ad Antennacinema di quell’anno. La maggior parte della critica mostrò indifferenza nei confronti della nuova serie ma commenti negativi piovvero dai consueti detrattori delle serie tedesche.

Come già era accaduto con «Derrick» nel 1979, anche in questa circostanza il più severo fu Ugo Buzzolan che su "La Stampa" esprimeva il suo giudizio: «Il genere poliziesco è sfruttatissimo, gli sceneggiatori non sanno più cosa inventare (e si vede), ed è diventato difficile anche solo escogitare una nuova figura di investigatore». Tra furbi, duri, trasgressivi, moralisti e scanzonati eroi del giallo televisivo «Il commissario Köster, interpretato da Siegfried Lowitz, arricchisce (si fa per dire) la galleria: è un ometto anziano, di taglia corta, grasso, le spalle strette, gli occhiali, la pappagorgia, vestito da impiegato mezzemaniche; ha un passato di combattente della Wehrmacht a Stalingrado, tenderebbe a imboscarsi tra le scrivanie, ma quando suona l’appello è subito, da buon tedesco, in riga, e si dimostra, nonostante la ganascia un po’ tremolante e l’aspetto da diabetico, uno scaltro, imbattibile tutore della legge».

In Italia la morte del commissario fu seguita da un inconveniente di programmazione che lo vide "risorgere" il giorno successivo in un ciclo di repliche iniziato con "Musica notturna". Il quotidiano torinese "La Stampa" il 18 Dicembre 1986 titolava: «Köster, la fortuna di vivere 2 volte».

 

 

 

Köster a colloquio con Millinger nell'episodio "Una coppia modello". (Foto ZDF/NMF)
Derrick contro Köster.

Il 1988 ha segnato il breve ritorno sul set di un telefilm poliziesco per l’attore Siegfried Lowitz che, fino a tre anni prima, era stato protagonista della serie "Il commissario Köster".

In "Diciotto anni dopo" Lowitz interpreta un ex detenuto alla ricerca del bottino di una rapina che aveva seppellito in un bosco prima di essere arrestato. Lo stesso attore aveva già preso parte ad un altro episodio di "Derrick" nel 1973 dal titolo "Festa per un anniversario".

I due attori avevano già lavorato insieme anche nel 1966 nel film "Assalto al treno Glasgow-Londra" che diede a Tappert il maggior successo. Quella volta, però, i ruoli furono invertiti: Tappert era Michael Donegan, il capo dei rapinatori del treno e Lowitz era il commissario Dennis McLeod incaricato di ritrovare ladri e bottino.

Fritz Wepper, Siegfried Lowitz ed Horst Tappert in "Diciotto anni dopo" (Foto ZDF)