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L'ennesimo colpo di scena nel cambio di ruoli in «Der Alte» è giunto il 18 Settembre 2014 con un video pubblicato su Facebook da Pierre Sanoussi-Bliss.

«Markus Böttcher ed io siamo troppo vecchi per "Der Alte"». Il messaggio è stato immediatamente ripreso da tutte le principali testate giornalistiche tedesche perchè l'attore - con la sua pungente ironia - non ha certo risparmiato le critiche a ZDF per il trattamento riservato a lui ed al collega. Se lui era "entrato in servizio" nel 1996 rimpiazzando da un giorno all'altro il collega Charly Huber, Böttcher era arrivato un decennio prima, come novellino della polizia scientifica, ricavandosi poco per volta uno spazio all'interno delle storie.

A raccontare come siano andate le cose è proprio il cinquantaduenne attore di colore: «Markus ed io ci trovavamo in ferie e siamo stati convocati a Monaco dalla produzione per quello che avrebbe dovuto essere un colloquio informale. Quando siamo arrivati ci siamo resi conto che gli unici invitati eravamo noi. La sensazione è stata quella di chi è invitato ad una festa di compleanno ma quando entra nella sala trova una sedia con un cappio che pende dal soffitto... Lì siamo stati informati che a Novembre i nostri contratti sarebbero stati interrotti e che stavano già allestendo i nuovi casting per sostituirci».

Che qualcosa non stesse andando per il verso giusto, i due attori lo avevano già subodorato: nessun invito alle ultime edizioni dell'Oktoberfest, come accaedeva di solito, né ai galà televisivi. Così Sanoussi-Bliss aveva scritto al direttore di ZDF Thomas Bellut per capire cosa stesse succedendo. La risposta era stata tranquillizzante: nessuno aveva intenzione di cacciarli dalla serie e, anzi, tutti erano impazienti di vedere le nuove puntate con loro!

Ma quale motivo si nasconde dietro questo "prepensionamento"? Sembra che le direttive di ZDF siano state quelle di svecchiare la serie introducendo personaggi di contorno più giovani. «Mi chiedo che senso abbia avere una serie che si chiama "Der Alte" e poi doverla riempire a tutti i costi di attori giovani...». Questa domanda di Pierre Sanoussi-Bliss non ha ancora trovato una risposta. «Hanno fatto i conti senza l'oste che in questo caso è il pubblico». Sarà il pubblico a decidere se la scelta sia stata oculata o meno. Il loro ultimo caso si intitola "Mord in den Alpen", una storia da 90 minuti ambientata in bassa Baviera, sulle alpi tirolesi.

Intanto Pierre Sanoussi-Bliss ha messo all'asta il suo tesserino d'ordinanza. Il ricavato andrà ad una Fondazione che si occupa di bambini nel centro della Germania.

 

 

 

 

 

Pierre Sanoussi-Bliss e Markus Böttcher (Screenshot ZDF)
Punti fermi.

Credo che il pubblico, soprattutto di certe serie tv, abbia bisogno di punti fermi. «Der Alte» non nasce certo come una serie per un target giovane (tant'è che è l'erede di «Der Kommissar») e, come raccontava Sabine Groß, la redattrice di ZDF, non è una serie che proponga metodi di indagine innovativi, ma è piuttosto un classico
E come tutti i classici non può subire stravolgimenti improvvisi da un giorno all'altro, altrimenti il pubblico non riconosce più la serie e non si riconosce più in essa.

Immaginate cosa può voler dire per un affezionato, magari ormai ultrasessantenne, che si è visto prima cambiare tre commissari (Kress, poi Herzog ed ancora Voss) in pochissimo tempo, poi il cambio della scenografia, ed ora il cambio di metà del cast di contorno. Non è più la serie che conosceva. 
I forum tedeschi di fans non approvano e molti dicono di avere già smesso di guardarla dopo l'abbandono di Siegfried Lowitz (come dargli torto...). 

Già il cambio di scenografia con il passaggio dal vecchio, piccolo, claustrofobico e marroncino ufficio alla nuova spaziosa scenografia riciclata da «Siska» ha fatto molto: in «Der Alte» era "alte" anche l'ambientazione dell'ufficio... aveva un suo fascino con quegli armadi vecchi. Erano cambiate solo le lampade sui tavoli ed i telefoni. 

Ecco, confesso di non avere nemmeno io condiviso l'idea di un così repentino cambio di protagonisti, sebbene io non sia un fan sfegatato di questa serie. 
Ma forse sono "alte" anch'io...

Giovanni Petronaci

 

Il tesserino di Axel Richter.