località turistiche S.Caterina Valfurva - storia
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bormio, Santa Caterina e Valli L’ampia conca di BORMIO con le Valli che da essa si diramano, VALDISOTTO, VALDIDENTRO e VALFURVA, deve la sua fortuna alla felice posizione geografica che sin dall’antichità ne fece un importante snodo strategico nelle comunicazioni transalpine e valse alla zona la dignità di "Contea" con privilegi e autonomie secolari. Il turismo ha mosso i primi passi nella zona tra fine Ottocento e inizio Novecento, grazie alle sorgenti di acque termali. Bormio e l’Alta Valtellina hanno rappresentato in quel tempo luogo ideale di villeggiatura curativa per le famiglie dell’alta borghesia e dell’aristocrazia europea. Oggi l’influsso benefico di queste acque è sempre vivo, sia presso lo Stabilimento Bormio Terme sia presso i Bagni Vecchi, nelle antiche vasche risalenti all’epoca romana, dove, attraverso salutari immersioni, si compie anche un viaggio a ritroso nella storia. Bormio, che in inverno è la capitale dello sci internazionale, diventa in estate un palcoscenico straordinario: ambiente Estate Con la stagione estiva la Valfurva si colora di verde ed offre uno spettacolo di ineguagliabile interesse naturalistico, geografico e sportivo. Facili escursioni, impegnative salite nel Gruppo dell'Ortles-Cevedale, una pedalata o più semplicemente un buon libro sotto un albero sono il pretesto per avvicinarsi ad un abitat di inestimabile valore. Con la bella stagione aprono i rifugi in quota. Indispensabili punti d'appoggio per gli scialpinisti in primavera e gli alpinisti in estate, sono anche un accogliente meta per chi ama percorrere i numerosi itinerari naturalistici all'interno del Parco Nazionale dello Stelvio. Lungo la spartiacque, al limite con il bacino idrograifico atesino, sorgono due valli convergenti su Bormio: la tormentata Valle del Braulio e la verdeggiante Valfurva. Quest'ultima si addentra nel cuore del Gruppo Ortles - Cevedale per circa 25 chilometri di sviluppo e presenta ramificazioni importanti, dalle quali è forse derivato il nome stesso della vallata. La Valle è percorsa dalla Statale 300 del Gavia, che rivestì, anche nel passato, grande importanza per i traffici commerciale con la Repubblica di Venezia, attraverso il Passo del Gavia. L'uomo comparve nella vallata per sfruttare i pascoli e praticare l'alpeggio. In principio si trattò quasi certamente di pattuglie di Liguri, cui successero e si mescolarono alcune tribù di origine Camuna. I numerosi passi della vallata venivano già praticati in età del bronzo, circa 3.000 anni fa, il che fa supporre che i primi abitanti si fossero organizzati per lo sfruttamento collettivo del territorio con i vicini Svizzeri e Austriaci. Altissima forza di penetrazione ebbe in seguito il Cristianesimo. Durante la dominazione di Teodorico nel 493 sarebbe stata edificata, come ribadisce una radicata tradizione popolare, la Chiesa della SS. Trinità di Tregna (Teregua-frazione di Valfurva). Con il passare degli anni si moltiplicarono sempre di più le chiese in tutte le frazioni della Valle e nel 1476 la Valfurva raggiunse la completa autonomia parrocchiale, in precedenza accorpata al Bormiese. Durante il periodo napoleonico il Bormiese fu raggruppato in un unico Comune. Solo nel marzo del 1816 il Congresso di Vienna deliberò la suddivisione dei Comuni e nel 1821 vennero integrate nella naturale unità valliva anche le frazioni di S.Antonio e Madonna dei Monti, prima volutamente escluse. Nel 1866 nell'elenco ufficiale dello Stato Italiano figurò per la prima volta il Comune di Valfurva.


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