La costruzione di questa chiesetta, ubicata a circa 1 Km da
Terlizzi, si deve alla munificenza di Umfredo.
ex genere normannorum, che nel 1055 la fece erigere al posto di
un'antichissima e fatiscente cappella.
L’ edificio si dislingue per la semplicità della struttura (una
navata unica absidata coperta in origine a tetto) compensata
dalla perfetta esecuzione del parato murario e dei dettagli
architettonici (portale a ghiera, cornici a denti di sega) degni
della più raffinata architettura urbana.
Qualche anno addietro, nel corso di alcuni lavori di restauro,
nello spazio absidale è venuto alla luce un pregevole affresco
di sicura matrice bizantina, raffigurante al centro il cristo
nel tradizionale atteggiamento del pantocrator; ai lati la Madre
e S. Giovanni Ballista.
Ad epoca successiva risale invece l'affresco della “Madonna con
Bambino” stampigliato sulla parete interna, della torre
antistante eretta nel secolo XV.
Il casale di Cesano, con i ruderi dell'antico insediamento
monastico e con l'annessa, e ancora ben conservata, chiesa
preromanica, ricostruita dal pio Umfredo, «ex genere
Normannorum», nel 1055, ha una sua storia ben articolata e ormai
ben nota.
La chiesa, un tempo tutta affrescata, è orientata e a navata
unica con abside frontale.
Le testimonianze visive della devozione mariana ivi praticata
sono chiaramente espresse in due raffigurazioni della Vergine,
realizzate anch'esse con la tecnica dell'affresco e in due tempi
diversi.
La prima sembra del tutto avulsa dal contesto dello schema
primitivo con datazione attribuibile intorno al secolo XVI ed è
ricavata sulla parete a sinistra dell'ingresso, mentre la
seconda è una componente dell'immagine della Deésis raffigurata
nell'affresco absidale recentemente portato alla luce.
Il modello rappresentato, semplice ed essenziale, è quello
ricorrente nel filone culturale e artistico di ascendenza
bizantina e molto diffuso nelle cripte rupestri della Puglia e
di quelle più antiche della Cappadocia (regione orientale
dell'attuale Turchia).
Nella Deésis di S. Maria di Cesano domina al centro la grande
figura del Cristo nel tradizionale atteggiamento del Pantocràtor
(Signore dell'universo).
È seduto e indossa un manto purpureo.
Con la destra regge, a quanto sembra, uno scettro, mentre con la
sinistra regge un libro.
Il capo è crocenimbato, con chioma a casco e barbuto.
Ai lati del capo, inscritte in due dischi, di colore rosso, la
prima e l'ultima lettera dell'alfabeto greco (A e Ώ), ad
indicare che Egli è il
Principio e la Fine di ogni cosa.
Ai lati del Pantocràtor la Theotòkos, cioè la Madre di Dio (a
sinistra di chi guarda), e S. Giovanni Battista.
Sono ambedue in piedi, aureolati e con il capo leggermente
inclinato e in atteggiamento di intercessori con le mani rivolte
verso la figura centrale del Cristo.
Bellissimo il volto dolcissimo della Vergine, incorniciato dal
maphòrion, un mantello rosso che la copre tutta.
S. Giovanni Battista, con la chioma a casco e barbuto, presenta
invece il volto ascetico dell'austero penitente. Indossa sopra
una tunica verde la toga o mantello di colore rosso.
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