La stampa flessografica
Che cos'è la stampa flelxogafica
o flessografica?
La parola flessografia deriva dalla flessione del clichè
rilievografico adoperato per questo particolare sistema di stampa.
La flessografia o flexografia è
un metodo di stampa rilievografica diretta a rotativa , simile
alla tipografia e usa lastre matrici resilienti a rilievo di gomma
o di materiali fotopolimerici.
Il processo
flexografico presenta caratteristiche sia della rilievografia,
per la forma di stampa, sia dell’incavografia per la semplicità
del sistema d’inchiostrazione e per la rapidità d’essicazione
dell’inchiostro.
Le matrici
Le matrici (clichè) nella flessografia sono in gomma naturale
o sintetica morbida oppure in fotopolimero.
La matrice flessografica è fabbricata appositamente per
la stampa su film, carta, cartone piano od ondulato.
Le matrici sono fissate sui cilindri lastra e sono inchiostrate
mediante un rullo dosatore “alinox” strutturato a
celle che trasferiscono loro inchiostro liquido a rapido essiccamento
stampabile virtualmente su qualsiasi supporto, assorbente o non
assorbente.
matrice
flessografica sterotipica
La qualità di stampa
La qualità della stampa flessografica non è delle
migliori, anzi è decisamente scadente.
Ciò dipende dalla mancanza di durezza, quindi di stabilita
della gomma stessa.
Un leggero miglioramento si è avuto con l’utilizzo
delle matrici flessibili fotopolimeriche, ma i risultati non sono
mai paragonabili alla stampa tipografica od offset.
Gli inchiosti
Gli inchiostri flessografici sono liquidi, come quelli rotocalco;
sono anch’essi molto volatili e consentono un’essiccazione
rapidissima per l’evaporazione immediata dei solventi
I prodotti
L’applicazione più evidente è la produzione
di film plastici destinati all’imballaggio alimentare, su
laminati plastici e metallici, su polipropilene (PET), poliestere
(PE), alluminio e simili, carte da imballo, sacchetti di materia
plastica, le carte per rivestimento è molto importante
anche la stampa diretta sul cartone ondulato, la stampa d’alluminio,
carta, cartoncino e perfino legno.
Ripartizione del mercato della stampa
flexografica:
Imballaggio flessibile 26%
cartone ondulato 21%
borse di plastica 10%
contenitori per bevande 8%
sacchi e sacchetti di carta 8%
etichette 5%
carta da regalo 4%
carta da parati 3%
altri stampati 15%
La Prestampa Flexo:
Notevole importanza nella flessografia è attribuita alla
fase della prestampa, attraverso la quale è possibile risolvere
alcune problematiche relative a elementi grafici, come lo schiacciamento
del punto, il trapping , o nel caso di un test digitale delle
immagini fotografiche che possono esser tecnicamente modificate
in fase di realizzazione delle matrici tramite specifiche funzioni
impostate e applicate dal RIP.
E’ possibile inoltre in questa fase applicare curve di svuotamento
(dot loss) oppure adattamenti cromatici tramite target ICC, ed
altro ancora, in base alle caratteristiche dello stampato che
si vuole ottenere.
Nella fase di prestampa i singoli elementi vengono analizzati
ed elaborati tenendo presenti alcuni aspetti tecnologici della
stampa evitando così errori nello stampato.
a
impianti di prestampa per stampa
flexografica
Cosa è
il trapping?
Nella prestampa il trapping serve ad evitare gli effetti sgradevoli
di una stampa fuori registro, cioè quando gli inchiostri
sono non esattamente allineati tra loro.
Se uno o più inchiostri sono stampati fuori registro; possono
apparire degli spazi fra gli oggetti o zone di colore laddove
un inchiostro spicca sugli altri invece si fondersi con loro per
simulare un colore.
Per minimizzare quest’effetto, si applica la tecnica del
trapping che prevede di sovrastampare leggermente i colori adiacenti
lungo i bordi comuni.
Il procedimento
di Stampa le caratteristiche
All’interno del gruppo di stampa flessografico, l’inchiostro
si sposta da un rullo al successivo, fino ad arrivare al supporto
da stampare, grazie alla diversa tensione superficiale dei componenti
con cui vengono a contatto.
L’inchiostro di consistenza liquida, si stacca dalle cavità
delle cellette dell’alinox e “bagna ” la superficie
del cliché che ha una tensione superficiale superiore a
quella della ceramica di cui è composto l’alinox.
Nello stesso modo, il film di inchiostro si stacca dal cliché
per bagnare il film da stampare che avrà una tensione superficiale
superiore a quella del fotopolimero.
Grazie alla pressione così morbida che si genera dal contatto
che avviene tra il cliché, il rullo alinox e il supporto
da stampare, assieme alle caratteristiche di elasticità
della matrice, la superficie stampante del cliché si adatta
ai diversi tipi di materiali da stampare.
Questa versatilità di applicazioni che caratterizza il
sistema flessografico ha determinato il successo di questo procedimento
di stampa.
Procedimento di Stampa come avviene
Il gruppo di stampa di una macchina flexografica può assumere
strutture diverse.
Una delle più comuni, soprattutto per macchine veloci,
è quella illustrata nello schema.
schema del procedimento di stampa
flexografico
VI: vascheta dell'inchiostro, PG
prenditore in gomma, A alinox, R
racla, F forma di stampa, S
supporto di stampa, P pessore.
Questo schema è caratterizzato dalla
presenza di un cilindro inciso che dosa la quantità di
inchiostro trasportato dalla forma e dalla racla.
Il cilindro, comunemente noto con il il termine di “alinox”
o “cilindro inciso”, è in acciaio temperato
o ricoperto di ceramica, con la superficie incisa in tante piccole
cellette, le quali hanno il compito di dosare e trasportare l’inchiostro
dalla bacinella alla forma di stampa.
La racla, poggiando sulle coste di metallo presenti tra una celletta
e l’altra, ha il compito di pulire la superficie del cilindro
prima che venga a contatto con la forma.
le cellete o gli alveoli di un alinox
Le cellette o alveoli possono essere
di diverse forme: piramidale e troncopiramidale.
La più usata è quella troncopiramidale, perché
ha due importanti vantaggi: la facilità di incisione e
un buon svuotamento dell’inchiostro.
All’interno del gruppo di stampa flessografico, l’inchiostro
si sposta da un rullo al successivo, fino ad arrivare al supporto
da stampare, grazie alla diversa tensione superficiale dei componenti
con cui viene a contatto.
L’inchiostro di consistenza liquida, si stacca dalle cavità
delle cellette dell’alinox e “bagna ” la superficie
del cliché che ha una tensione superficiale superiore a
quella della ceramica di cui è composto l’alinox.
Nello stesso modo, il film di inchiostro si stacca dal cliché
per bagnare il film da stampare che avrà una tensione superficiale
superiore a quella del fotopolimero.
Grazie alla pressione così morbida che si genera dal contatto
che avviene tra il cliché, il rullo alinox e il supporto
da stampare, unita alle caratteristiche di elasticità della
matrice, la superficie stampante del cliché si adatta ai
diversi tipi di materiali da stampare.
Questa versatilità di applicazioni che caratterizza il
sistema flessografico ha determinato il successo di questo procedimento
di stampa.
LE MACCHINE FLESSOGRAFICHE
macchina da stampa flexografica
Maflex
Queste macchine sono a pressione cilindrica
diretta, come il rotocalco, ma il principio e simile alle rotative
stereotipiche.
Le macchine flessografiche sono di semplice struttura.
Elementare è anche il trascinamento della bobina, come
pure l'inchiostrazione, poiché le tinte vengono pescate
da un rullo che attinge in una semplice vaschetta.
Il gruppo stampa di una macchina monocolore è costituito
dal cilindro portamatrice e quello di pressione abbinati ai soli
due rulli inchiostratori, l’uno che pesca l’inchiostro
dalla vaschetta, l’altro, a contatto, che elimina le eccedenze.
Più complesso è il sistema di stampa sulle macchine
pluricolore con più rulli-matrice.
I clichè di gomma riproducenti i vari colori selezionati
vengono applicati ai cilindri con speciali sistemi ottici o meccanici
che avvengono, comunque, fuori macchina.
Tipologie delle macchine da stampa
Le macchine da stampa che sono di tipo rotativo a bobina possono
essere: sia ad elementi di stampa indipendenti (a sviluppo verticale
od orizzontale) sia a tamburo centrale oppure a satellite.
Le macchine a elementi separati hanno come
vantaggi fondamentali di essere più economiche, più
versatili per la stampa in bianca e volta,più agili per
il cambio lavoro.
macchina da stampa a elementi
separati a sviluppo verticale
macchina da stampa ad
elementi separati a sviluppo orizzontale o "in linea"
macchina da stampa a
sviluppo orizzontale
Le machine a tamburo centrale (normalmente
a sei colori, contrapposti a tre a tre) rappresentano la soluzione
migliore per ottenere stampati di qualità, non solo per
quanto si riferisce al registro, ma anche alla qualità
in genere.
avendo un punto di contatto ed una tangenza maggiore consentono
di mantenere una pressione di stampa più regolare e di
ridurre l’ingrossamento o la deformazione dei grafismi.
hanno però un costo maggiore.
macchina da stampa a tamburo
centrale o a "satellite"
L’inchiostro nelle macchine
flessografiche deve essere rimescolato e ridiluito perché
l’evaporazione dei solventi ne varia la giusta diluizione
causando cambiamenti di tono e difficoltà meccaniche al
trascinamento della lunga bobina.
L’essiccazione dell’inchiostro flessografico sulla
carta non richiede particolari accorgimenti.
Per la stampa di materia plastica, invece, per nulla assorbente,
l’essicazione richiede dispositivi ausiliari che favoriscono
l’evaporazione dei solventi.
Sono molto diffuse le macchine flessografiche che
stampano carta per avvolgere da banco, e quelle che decorano sacchetti
di polietilene o altre materie plastiche di largo consumo quotidiano..
Le macchine flessografiche, che stampano tubolari di plastica
relativi ai sacchetti, sono delle combinate che provvedono, con
dispositivi aggiunti, al taglio e alla sagomatura dei sacchetti,
come la fustellatura del manico, le angolature, ecc.
Le flessografiche adatte alla stampa di carta in bobina sono invece
dotate di taglierine alla fine del ciclo di stampa.
tavolo di controllo
Alcuni prodotti con la stampa flessografica