BATTAGLIA NAVALE DI LEYTE (23 - 26 OTTOBRE 1944) NAVAL BATTLE OF LEYTE (23 - 26 October 1944) |
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BATTAGLIA NAVALE DI CAPO ENGANO - NAVAL BATTLE OF CAPE ENGANO - (26 OTTOBRE 1944) |
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La Battaglia Navale di Capo Engano è stata l'ultima battaglia navale combattuta tra due gruppi di portaerei. Il nome del promontorio di fronte al quale si combatte Capo Engano (capo dell'inganno) fu quasi profetico in quanto l'intera battaglia fu concepita dai giapponesi come una gigantesca esca per trascinare quante più navi possibili della flotta americana il più lontano possibile dallo Stretto di San Bernardino in modo da permettere alla squadra di corazzate di Kurita di annientare indisturbato i convogli americani che stavano sbarcando le truppe di invasione sulle spiagge dell'isola di Leyte. Dal punto di vista strategico l'esca riuscì in pieno in quanto Ozawa attirò verso di sè la Task Force 34 e la Task Force 38, ovvero quasi tutta la flotta americana. L'esito tattico dello scontro fu la distruzione totale della flotta di portaerei giapponesi da parte della Task Force americana e la fine gloriosa della Kido Butai.
STORIA DELLA BATTAGLIA / HISTORY OF THE BATTLE CARTINA DELLA BATTAGLIA / MAP OF THE BATTLE
GIUDIZIO FINALE DELLO SHINANO / FINAL SENTENCE OF THE SHINANO La Battaglia Navale di Capo Engano è stata l'ultima battaglia navale combattuta tra due gruppi di portaerei. Il nome del promontorio di fronte al quale si combatte Capo Engano (capo dell'inganno) fu quasi profetico in quanto l'intera battaglia fu concepita dai giapponesi come esca per trascinare quante più navi possibili della flotta americana il più lontano possibile dallo Stretto di San Bernardino in modo da permettere alla squadra di corazzate di Kurita di annientare indisturbato i convogli americani che stavano sbarcando le truppe di invasione sulle spiagge dell'isola di Leyte. Dal punto di vista strategico l'esca riuscì in pieno in quanto Ozawa attirò verso di sè la Task Force 34 e la Task Force 38, ovvero quasi tutta la flotta americana. La condotta strategica dell'ammiraglio Ozawa è perfetta ed encomiabile. Dal punto di vista tattico invece non c'è praticamente storia in quanto i 116 aerei delle portaerei giapponesi, guidati da reclute sprovvedute, non partecipano quasi allo scontro e lasciano indifese tre portaerei leggere e la Zuikaku, la più grande ed eroica portaerei della Marina Imperiale, veterana di Pearl Harbor, del Mar dei Coralli, di Santa Cruz e delle Marianne. I protagonisti di questa battaglia furono l'Ammiraglio Ozawa da parte giapponese e l'Ammiraglio Halsey da parte americana. La condotta dell'Ammiraglio Halsey non può avere scusanti. Aveva a disposizione una flotta di consistenza doppia rispetto a quella giapponese, disponeva di una valida ricognizione aerea che gli permetteva di agire sapendo esattamente la posizione del nemico. Nonostante questo riuscì a cadere come un "pollo" nella trappola giapponese, correndo con l'intera flotta alla caccia di portaerei vuote e indifese lasciando lo stretto di San Bernardino libero al passaggio del gruppo di corazzate di Kurita. Non capì che per cercare di raggiungere una flotta esca aveva perso l'ultima occasione che la storia gli offriva per avere uno scontro tra le corazzate più forti che fossero mai state create e per entrare nella storia come un "novello Nelson". Con il senno di poi l'azione di Halsey appare davvero puerile e incomprensibile in quanto dividendo le forze equamente avrebbe distrutto sicuramente l'intera flotta riunita giapponese nello Stretto di San Bernardino e a Capo Engano, potendosi permettere il lusso di inseguire ed annientare le navali superstiti della battaglia dello Stretto di Surigao. Dal piano tattico la decisione di Halsey aveva dei fondamenti in quanto il tentare il tutto per tutto per distruggere le portaerei giapponesi era preferibile rispetto ad affrontare delle lente e meno pericolose corazzate. Dal punto di vista strategico invece fu semplice follia lasciare sguarnito lo stretto di San Bernardino e via libera quindi alla ancora potente task force di Kurita. In definitiva il piano giapponese era talmente complesso e contorto che difficilmente poteva riuscire, ci volle un ammiraglio americano ancora più complesso e contorto per permettere che si realizzasse quasi completamente. La fatale decisione di Halsey per poco non si rivelò una delle più tragiche e sconsiderate decisione tattiche di tutta la storia navale, solo il fato, la fortuna e l'abilità dei gruppi di cacciatorpediniere permisero agli americani di vincere la battaglia di Leyte e di distruggere definitivamente la Marina Imperiale Giapponese! LE PAGELLE DELLO SHINANO / VOTES OF THE SHINANO
IL MOMENTO TOPICO DELLA BATTAGLIA La terza ondata di attacco americana decollò alle 11.45 e giunse verso le 13 sopra la Kido Butai. Questo attacco fu uno dei più precisi della giornata e nello spazio di pochi istanti tre siluri colpirono la Zuikaku e tre bombe raggiunsero la Zuiho. Alle 13.10 una quarantina di aerei si accanirono con particolare foga contro la Zuiho che pareva godere di una insolente invulnerabilità. Pur essendo in preda alle fiamme conservava una grande velocità, ma alle 13.30 fu mortalmente colpita.
Gli apparecchi americani rientrarono e scorsero, passando, la Zuikaku che si capovolgeva e colava a picco alle 14.14. Con essa affondava l'orgoglio della flotta giapponese e la migliore portaerei mai costruita dai nipponici. La quarta ondata di attacco americana, formata da un minor numero di apparecchi, partì alle 13.15 e giunse alle 14.45 sul grosso delle forze di Ozawa. Scelse per obiettivo la corazzata Ise, ma la nave di linea nipponica oppose un tiro contraereo estremamente intenso che mise in seria difficoltà gli aviatori americani. Nessuna bomba la raggiunse nonostante l'accanimento dei piloti americani. 27 apparecchi attaccarono invece la Zuiho e le infersero il colpo di grazia ed infatti la nave scomparve alle 15.26 affondando. La quinta ondata di attacco americana partì dalle proprie portaerei alle 16.10 e raggiunse gli obiettivi verso le 17. Prese di mira l'Ise ma quest'ultima, comandata in maniera magistrale dal contrammiraglio Nakase effettuò tali manovre per sottrarsi agli attacchi e sparò con tanta frenesia da riuscire ad evitare ben 34 bombe! Quando alle 11:15 Halsey fece virare verso sud la Task Force 34, distaccò da essa un gruppo di 4 incrociatori (Wichita, New Orleans, Santa Fe e Mobile) e 9 cacciatorpediniere agli ordini del contrammiraglio Laurance T. Du Bose (Task Group 30.3), inviandolo a finire i relitti delle unità di Ozawa già colpite: le navi di DuBose trovarono lo scafo della portaerei Chiyoda, che si trovava ad essere la più arretrata delle navi di Ozawa e lo colarono a picco alle 16:25 con la perdita di tutto l'equipaggio; intorno alle 19:00 le unità statunitensi agganciarono un gruppo di tre cacciatorpediniere giapponesi, ma dopo una lunga lotta riuscirono ad affondarne solo uno, lo Hatsuzuki, alle 20:59. I PROTAGONISTI/ THE PROTAGONISTS
La gloriosa storia di questa unità non meriterebbe ulteriori commenti. La portaerei Enterprise (CV6), denominata "Big E" è e rimarrà senza dubbio la più grande e gloriosa portaerei della storia! Per rendere un'idea della sua vita bellica basta il dato dei successi che fu esposto durante la visita a New York nell'ottobre del 1945, quindi a guerra finita: 20 battaglie, 911 aerei distrutti, 71 navi affondate Costituì con le due gemelle Hornet e Yorktown il nucleo centrale del Pacifico allo scoppio delle ostilità coi giapponesi. Si dimostrò alla prova del fuoco una portaerei solida, difficilmente affondabile,duttile e potente, al contrario delle ben più grosse Akagi e Kaga giapponesi che furono miseramente affondate alle Midway. Dal punto di vista storico può essere paragonata alle gemelle terribili giapponesi Zuikaku e Shokaku, con la differenza che riuscì ad uscire indenne da tante battaglie dolorose ed eroiche, basti pensare alle tre bombe incassate a Santa Cruz....., per entrare nell'Olimpo delle grandi navi della storia, paragonabile solo alla Victory di Nelson e forse superiore, per fama, alla leggendaria Bismarck. Come ben si vede la sua storia sconfina nella leggenda! Non dimentichiamoci, però, che al contrario di una corazzata, una portaerei non dipendeva solo dal proprio equipaggio e dalla sua contraerea, ma per sopravvivere doveva fare affidamento soprattutto sulla propria squadriglia aerea (caccia e bombardieri) che ospitava. L'Enterprise seppe, tramite i propri comandanti, forgiare i migliori gruppi aerei della Seconda Guerra Mondiale ed utilizzarli al meglio in maniera letale e terribile, diventando l'incubo degli ammiragli giapponesi. Dalla fine della Battaglia di Santa Cruz all'avvento della classe Essex resse quasi da sola lo sforzo bellico americano, rimanendo l'ultimo bastione difensivo. Dopo l'avvento delle nuove grandi portaerei della classe Essex continuò a forgiare, tramite l'aiuto dei propri veterani, i migliori piloti della U.S. Navy e combattè come portaerei notturna fino alla battaglia di Okinawa ed allo schianto del kamikaze Tomi Zai con onore e ferocia. Leggendaria. (Shinano).
La Zuikaku (in giapponese: 瑞鶴 "Gru volante", appartenente alla Classe Shokaku, fu una portaerei della Marina dell'Impero Giapponese varata nel 1939. La portaerei Zuikaku, se non la più rappresentativa a buon titolo tra le più importanti portaerei della flotta giapponese, era dotata di un doppio hangar sovrapposto e pesanti corazzature sulla linea di cintura (che non si estendevano al ponte di volo). Fu impiegata tra il 1941 e il 1944 quando andò perduta dopo aver partecipato a tutte le principali battaglie aeronavali del Pacifico. La portaerei di classe Zuikaku furono probabilmente le migliori portaerei costruite dal Giappone. Velocissime, potenti, ben difese e corazzate erano in grado di scatenare una poderosa forza di offesa aerea. Combatterono eroicamente in tutte le battaglie in cui parteciparono e si dimostrarono difficilmente affondabili (al contrario della Akagi e della Kaga, le quali al primo serio attacco saltarono in aria). Diedero filo da torcere quasi da sole all'intera flotta americana. Non è un caso che parteciparono alle vittorie navali più prestigiose del Giappone. Per due anni, dopo Pearl Harbour, rappresentarono il sogno più ambito e prestigioso di ogni pilota di bombardiere e di areosilurante della flotta americana. Furono sopraffatte solo quando si trovarono di fronte soverchianti forze nemiche e non furono più supportate da piloti veterani e abili ma solo da principianti (non dimentichiamoci mai che alle Midway il Giappone perse sì due portaerei pesanti e due leggere ma soprattutto duecento cinquanta espertissimi piloti che non furono più degnamente sostituiti). Se il Giappone nel 1942 avessero avuto il potenziale industriale per costruire una decina di portaerei della classe Zuikaku (come fecero gli americani con le Essex) e naturalmente avesse avuto validi piloti per armarle avrebbe potuto sperare di vincere la guerra! Eroiche. (Shinano).
La USS Intrepid (codici e numeri d'identificazione CV/CVA/CVS-11),
anche conosciuta come The Fighting I, è stata una delle 24 portaerei
della classe Essex costruite durante la seconda guerra mondiale per la
Marina degli Stati Uniti d'America.
È la quarta nave della Marina degli Stati Uniti d'America che porta
questo nome. Nell'agosto del 1943, l'Intrepid partecipò alla battaglia
del Golfo di Leyte. Operò quindi principalmente nel Pacifico, dove fu
colpita da due kamikaze (il 30 ottobre 1944 e il 16 aprile 1945) che la
danneggiarono senza però riuscire a farla affondare. La USS Essex (CV/CVA/CVS-9), capoclasse della classe omonima, è stata una grande portaerei della US Navy, che ha combattuto nella seconda guerra mondiale. Evoluzione della classe Yorktown, era una nave da circa 270 metri e 30.000 tonnellate, la Essex fu impostata il 28 aprile 1941 nei cantieri Newport News Shipbuilding and Dry Dock Co., e varata il 31 luglio 1942, con madrina la signora Artemus L. Gates, moglie del vice segretario alla Marina e all'Aviazione. Fu immessa in servizio il 31 dicembre 1942 al comando del capitano di vascello Donald B. Duncan. Capace di ospitare circa 90 aerei, con un'eccellente autonomia e grande quantità di carburante avio, ha avuto grande successo insieme al resto delle navi della classe. Il suo principale punto debole era il ponte di volo, costituito solo da 20 cm di legno, assolutamente non corazzato, per ridurre i pesi in alto, ma questa capacità di ospitare un gran numero di aerei grazie alle dimensioni conseguenti le rendeva vulnerabili in caso di bombardamenti o attacchi kamikaze. Originariamente le unità di questa classe non erano dotate di ponte di volo angolato, che fu aggiunto in un secondo tempo, anche se non a tutte le unità del primo lotto del quale la Essex faceva parte. In effetti la nave era leggermente più corta della successiva Ticonderoga che insieme alle gemelle viene a volte considerata classe a se.
La USS Lexington (hull classification symbol CV/CVA/CVS-16) era una portaerei degli Stati Uniti d'America della classe Essex. Nell'ottobre 1952 le venne assegnato il nuovo numero di identificazione CVA-16 All’atto della posa in chiglia, avvenuta il 15 luglio 1941 presso il cantiere navale di Fore River Shipyard, era previsto di nominarla Cabot. A causa dell’affondamento della USS Lexington (CV-2), avvenuto il 15 settembre 1942, venne deciso che la nave in costruzione assumesse la successione di quest'ultima. Il varo della nave avvenne il 17 agosto 1943, mentre l’assunzione in servizio avvenne il 24 novembre 1943. La nave venne data per affondata dai giapponesi varie volte, fatto che le guadagnò il nomignolo di Blue ghost (fantasma blu).
La USS Franklin (CV/CVA/CVS-13, AVT-8), soprannominata "Big Ben" fu una delle 24 portaerei appartenenti alla classe Essex costruite durante la seconda guerra mondiale per la U.S. Navy. Questa nave fu la quinta nella storia della Marina militare americana ad essere chiamata con questo nome. La chiglia della Franklin fu posata il 7 dicembre 1942, il primo anniversario dell'attacco di Pearl Harbor, e la nave fu varata il 14 ottobre 1943 dalla Newport News Shipbuilding Company, in Virginia. La madrina fu il capitano di corvetta Mildred H. McAfee, la direttrice della WAVES. La nave fu intitolata in onore di Benjamin Franklin, non in memoria della battaglia di Franklin, combattuta durante la guerra di secessione americana, come, talvolta, è erroneamente affermato.
La Zuiho fu una portaerei leggera in servizio con la marina imperiale giapponese nel corso della seconda guerra mondiale. Costruita originariamente come petroliera Takasaki nel 1934 e successivamente riclassificata come tender, fu convertita in portaerei nel 1940, quando la marina imperiale giapponese riconobbe l'importanza delle portaerei. Identica alla propria nave gemella Shoho, la Zuiho disponeva di 12 caccia Mitsubishi A5M e 12 Nakajima B5N armati di siluri. La Zuiho fu affondata nel corso della seconda guerra mondiale da forze statunitensi in seguito alla Battaglia del Golfo di Leyte (battaglia navale di Capo Engano).
Cabot (ex Wilmington) CVL 28 - Dedalo Nata come incrociatore leggero, le era stato originariamente assegnato il nome USS Wilmington (CL-79), ma insieme alle altre portaerei della classe venne trasformata in portaerei leggera; come tale era in grado di operare a velocità di squadra (oltre 30 nodi) e di far operare un gruppo di volo di poco più di 30 velivoli, tra caccia, bombardieri e aerosiluranti. Assunto il nome di USS Cabot, questa nave partecipò alla seconda guerra mondiale nel teatro di guerra dell'Oceano Pacifico. Ricominciò come nave addestramento dal 1948 al 1955. Dal 1967 al 1989, ha lavorato in Spagna come Dédalo . Dopo i tentativi di preservarla fallita, è stata rottamata nel 2002. La Chiyoda fu una portaerei leggera della Dai-Nippon Teikoku Kaigun, seconda ed ultima unità della classe Chitose ed attiva durante la seconda guerra mondiale; entrata in servizio nel dicembre del 1938 come nave appoggio idrovolanti, fu riconvertita in portaerei nel 1943, finendo infine affondata il 25 ottobre 1944 da unità aeree e navali americane durante la battaglia del Golfo di Leyte (battaglia navale di Capo Engano). Indipendence (ex Amsterdam) CVL22
La USS Independence (CVL-22) (anche CV-22 ) è una portaerei leggera della Marina
degli Stati Uniti , nave principale della sua classe e servita durante la
seconda guerra mondiale. Trasformata dallo scafo di una nave da crociera, fu
costruita dalla New York Shipbuilding Corporation e commissionata nel gennaio
1943. Prese parte agli attacchi a Rabaul e Tarawa prima di essere silurata dagli
aerei giapponesi, necessitando di riparazioni a San Francisco da gennaio a
luglio 1944 . La Chitose fu una portaerei leggera della Dai-Nippon Teikoku Kaigun, prima unità dell'omonima classe ed attiva durante la seconda guerra mondiale; entrata in servizio nel luglio del 1938 come nave appoggio idrovolanti, fu riconvertita in portaerei tra il 1942 ed il 1944, finendo infine affondata il 25 ottobre 1944 da unità aeree americane durante la battaglia del Golfo di Leyte (battaglia navale di Capo Engano).
Langley (ex Crown Point) CVL27 - La Fayette R96 La Fayette (R 96), già USS Langley (CVL-27), era una portaerei leggera della classe Independence di costruzione statunitense noleggiata dalla Francia dopo il termine della seconda guerra mondiale ed utilizzata dalla Marine nationale, la marina militare francese, tra il 1951 e il 1963, quando fu dismessa e restituita agli USA. La Langley fu tolto dai "pallini di naftalina", ristrutturato e trasferito in Francia sotto il Programma di assistenza alla difesa reciproca l'8 gennaio 1951. Dopo più di un decennio di servizio della Marina francese come La Fayette , fu restituita negli Stati Uniti il 20 marzo 1963 e venduto alla Boston Metals Co., Baltimora, Maryland , per la demolizione. PORTAEREI IBRIDA ISE Per compensare parzialmente la perdita delle portaerei alla battaglia delle Midway fu parzialmente convertita in portaerei (o meglio nave appoggio idrovolanti) rimuovendo le torrette dei cannoni di poppa per rimpiazzarle da un hangar sormontato da un ponte di volo. Gli aerei avrebbero dovuto essere lanciati da una catapulta e recuperati dal mare mediante una gru. Era previsto un complemento di 14 bombardieri in picchiata Yokosuka D4Y, cambiati successivamente in idrovolanti Aichi E16A, ma comunque a causa della scarsità di aerei e piloti non fu mai effettivamente equipaggiata con aerei. Fu gravemente danneggiata nella battaglia del Golfo di Leyte del 23-26 ottobre 1944. Ritornò ai cantieri navali di Kure e non prese parte a ulteriori operazioni. Venne infine affondata dagli aerei statunitensi mentre era ancorata nel cantiere di Kure il 28 luglio 1945. La sezione rimasta sott'acqua dello scafo venne lasciata dove si trovava e smantellata senza essere fatta riemergere tra il 9 ottobre 1946 e il 4 luglio 1947.
Il secondo USS San Jacinto (CVL-30) della Marina degli Stati Uniti è stato una portaerei leggera di classe Independence che ha servito durante la seconda guerra mondiale . È stata chiamata per la Battaglia di San Jacinto durante la Rivoluzione del Texas . L'ex presidente degli Stati Uniti George HW Bush ha servito a bordo della nave durante la seconda guerra mondiale.
Battaglia di Leyte:
San Jacinto inviava aerei contro la forza centrale nel Mare di Sibuyan , poi
correva verso nord per lanciare attacchi contro la forza settentrionale,
causando gravi danni alle navi giapponesi e ai combattenti di superficie al
largo di Capo Engaño . Il 30 ottobre, i suoi combattenti hanno fornito
protezione aerea su Leyte mentre i suoi cannoni hanno abbattuto due aerei che
tentavano attacchi suicidi sulla nave. Dopo una pausa a Ulithi , il vettore si
unì agli attacchi nell'area della Baia di Manila; poi fece un giro a Guam per
scambiare gruppi aerei, ricevendo Air Group 45. Durante il tifone nel dicembre
del 1944 ricevette un leggero danno. PORTAEREI IBRIDA HYUGA Per compensare parzialmente la perdita delle portaerei alla battaglia delle Midway fu parzialmente convertita in portaerei (o meglio nave appoggio idrovolanti) rimuovendo le torrette dei cannoni di poppa per rimpiazzarle da un hangar sormontato da un ponte di volo. Gli aerei avrebbero dovuto essere lanciati da una catapulta e recuperati dal mare mediante una gru. Era previsto un complemento di 14 bombardieri in picchiata Yokosuka D4Y, cambiati successivamente in idrovolanti Aichi E16A, ma comunque a causa della scarsità di aerei e piloti non fu mai effettivamente equipaggiata con aerei. Partecipò alla battaglia del Golfo di Leyte nell'ottobre 1944 comandata dal contrammiraglio Kusagawa Kiyoshi. Rientrò ai cantieri di Kure nel febbraio 1945 e non partecipò più ad alcuna azione non essendo disponibili, né carburante, né aerei. Il 24 luglio 1945 nel corso di un raid ai cantieri di Kure da parte di oltre 240 aerei decollati da portaerei statunitensi, venne attaccata da bombardieri in picchiata SBC2 Helldiver dell'87º Gruppo Aereo della Ticonderoga e fu colpita da almeno 10 bombe, più altre cadute vicino. Il suo equipaggio la fece arenare in acque basse. Venne recuperata tra il 2 luglio 1946 e il 4 luglio 1947 e demolita nel bacino di carenaggio del cantiere Harima Zosen a Kure.
Belleau Wood (ex New Haven) CVL 24 - Bois Beallu R97 USS Belleau Wood (CVL-24), era una portaerei leggera della classe Independence di costruzione statunitense che combatté tra la fine del 1943 e l'agosto 1945 nella guerra contro l'Impero giapponese, partecipando anche alle importanti battaglie navali del Mare delle Filippine e del Golfo di Leyte. Nel 1953 fu noleggiata dalla Francia e utilizzata dalla Marine nationale per i successivi sette anni, sotto il nuovo nominativo Bois Belleau (R 97). Nel 1960 fu dismessa e restituita agli Stati Uniti. Come Bois Belleau partecipò alle operazioni navali durante la guerra d'Indocina. Il nome è in omaggio alla battaglia di Bosco Belleau. BATTAGLIA NAVALE DI LEYTE / NAVAL BATTLE OF LEYTE LE PIU' GRANDI BATTAGLIE NAVALI / NAVAL BATTLES NAVI DA GUERRA / WARSHIPS AND BATTLESHIPS PORTAEREI NELLA STORIA / AIRCRAFT CARRIERS
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