L'ENUNCIAZIONE
VISIVA 1/6 Secondo Marin “rappresentare” significa innanzitutto sostituire
qualcosa di presente a qualcosa di assente: è una delle definizioni classiche
del concetto di segno. Per Marin esiste anche un’altra accezione del termine “rappresentare”: mostrare, esibire qualcosa di presente. In altre parole un’immagine (ma qualunque segno in generale) non solo rappresenta qualcosa (e quindi, in un certo senso, rinvia la nostra attenzione su quel qualcosa), ma “dice” anche di essere un’immagine, sottolinea la sua natura segnica, artificiale (perché in quanto segno è prodotta dall’uomo). Se la prima funzione del segno (qualcosa che sostituisce qualcos’altro) può essere detta “transitiva”, la seconda sarà “riflessiva”, perché concentra la nostra attenzione sul significante, mettendone in evidenza la natura segnica. Secondo un’altra terminologia si potrà parlare di “trasparenza” (funzione transitiva) e “opacità” (funzione riflessiva). |
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