L'ENUNCIAZIONE
VISIVA 4/6 Passiamo ora al testo e vediamo quali siano queste marche dell’enunciazione. Innanzitutto le figure dei poeti e degli artisti si trovano
in un basamento raffigurato in trompe-l’oeil. In altre parole non esiste
alcun basamento (c’è solo la parete affrescata), ma l’artista crea un
effetto visivo per cui sembra quasi che vi sia un vero basamento (dotato
fra l’altro di una cornice) che corre tutto attorno alla rappresentazione
della fine del mondo.
Marche dell’enunciazione sono anche gli “errori” che si possono trovare nel dipinto. Ci sono numerose tracce di ripensamenti dell’artista; addirittura un piede è stato tranciato di netto, mentre in un’altra parte dell’affresco c’è una gamba di troppo rispetto al gruppo di personaggi rappresentato. Certo, si potrebbe trattare di sviste, ma la decisione di lasciarle crea comunque un significato. E anche se Signorelli non se ne fosse accorto (cosa improbabile) ormai sono lì, nel testo, e sono portatrici di significato.
All'interno del basamento in trompe-l'oeil vengono rappresentati due personaggi che guardano la parte superiore dell'affresco. L'espressione dell'unico ancora riconoscibile non è di sgomento, ma di ammirazione. Il che significa che non sta guardando la scena rappresentata (la fine del mondo), ma l'affresco (la rappresentazione della fine del mondo).
Infine lo stesso Signorelli si ritrae (insieme al Beato
Angelico, autore della prima parte dell’affresco) in una parte dell’opera.
I due artisti sono chiaramente distinguibili, per il trattamento cromatico,
per l’abbigliamento e per numerose altre caratteristiche. Il soggetto
dell’enunciazione, quindi, si rappresenta all’interno dell’enunciato che
ha prodotto. |
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