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CURIOSITÀ CHITARRISTICHE

In questa pagina mi sono divertito a raccogliere le notizie più curiose del mondo della chitarra limitandomi a copiare quanto scritto nelle fonti indicate...

 

http://www.bintmusic.it/blog/archives/000432.html

 

 

   Chi non ha mai provato almeno una volta ad eseguire 'Smoke on the water' dei Deep Purple alla chitarra? Proprio partendo da quei quattro bicordi magari qualcuno avrà intrapreso carriere chitarristiche fulminanti, mentre altri solo dopo quell'esperienza avranno pensato di smettere. Tutti hanno comunque potuto ritrovarsi per una volta in uno stadio a Kansas City. Quasi duemila chitarristi a suonare insieme 'Smoke on the water'...

Immaginate solo l'effetto di 1683 chitarre suonate contemporaneamente, non importa come. Perchè qui, più che di musica, si può parlare di arte concettuale... capace di superare le barriere del significato dell'opera stessa... e specialmente di battere il record precedente di 1323 chitarristi realizzato a Vancouver nel 1994. A parte gli scherzi, quella di Kansas City è stata una buona occasione per stare in compagnia. Per partecipare alla mega band da Guinnes dei primati alcuni chitarristi sono venuti da molto lontano, dalla California e anche dall'Europa: "E' stato bello vedere suonare insieme giovani, anziani e persone che suonano da una vita per conto loro, con persone che come me avevano imparato la canzone solo due gioni prima" ha affermato Autumn McPherson, professore alla University of Kansas. L'evento è stato organizzato dalla stazione radio di musica rock KYYS. Tanna Guthrie, conduttrice, spiega così l'idea del brano: "E' stata scelta la canzone Smoke on the Water dall'album "Machine Head" dei Deep Purple's perchè è la prima che qualsiasi chitarrista impara". Come dargli torto? Giudicate dal video se l'esecuzione è alla vostra altezza e cominciate a prepararvi, magari la prossima volta toccherà a voi: "c'era una volta una gatta"...

 

 

Chiamato così per la sua forma, ho avuto la fortuna di incontrarlo nel Mar Rosso a 45 chilometri a sud di Marsa Alam: anche se ha il corpo e le movenze di uno squalo in realtà appartiene alla famiglia delle razze. In questo sito ho trovato i particolari

 

http://www.mondomarino.net/ricerca/index.asp?view=dett&q=&p=1&idf=242

Nome comune: Squalo chitarra
Nomi Inglesi: bowmouth guitarfish
Genere: Rhina
Specie: Rhina rhina ancylostoma
Categoria: Razze e Trigoni
Commento: nonostante il nome comune, appartiene al gruppo delle razze, presentando il muso ampio e appiattito e le fessure branchiali sulla parte ventrale. ha lunghe carene cornee munite di spine che dagli occhi percorrono il dorso e il muso.



 

Autore: Marco VEZZOLI
Visionata da:
Clizia BONACITO

La chitarra è uno dei pochi strumenti che la tecnologia non ha ancora conquistato, a parte qualche tentativo, più o meno riuscito, di amplificarla o di ampliarne e migliorarne la sonorità. Ecco allora che l'uscita di una nuova chitarra chiamata Intel Concept Telecaster Guitar, non può che suscitare un certo interesse. Incominciamo dall'inizio. Nel 1931 Adolf Rickembacker realizzò la prima chitarra amplificata con un pick-up elettromagnetico (era una lap-steel da suonare orizzontale appoggiata sulle ginocchia), seguito nel 1944 dal californiano Leo Fender che brevettò un prototipo di strumento a corde con pick-up montato su un pezzo unico di legno. Nel 1952 un certo Lester Polfuss, in arte Les Paul, si mise a costruire quella che per anni sarebbe diventata il sogno di molti chitarristi: la Gibson Les Paul solid-body. Da allora, il progresso tecnologico nel mondo delle sei corde si è praticamente fermato, se escludiamo la nascita negli anni '90 di qualche Synth Guitar (chitarra Midi con il suono di una tastiera), che comunque non ha riscosso grande successo, o la recente Gibson Digital Guitar, dotata di un pick up digitale che consente di avere un segnale differente su ogni corda (utile per i professionisti in sala di registrazione, ma non nell'uso quotidiano: chi si può permettere sei amplificatori?).

Oggi, a sessant'anni dalla prima Fender, nasce la Intel Concept Telecaster Guitar. Cosa ha fatto unire in un unico nome e progetto, due marchi fino a ieri apparentemente lontani anni luce come Intel (leader dei
processori al silicio per computer) e Fender, prestigioso marchio sinonimo di manici di legno e suono distorto di chitarra rock, è subito detto: l'intuizione che il giovane del futuro, quando abbraccierà la chitarra nella sua cameretta, avrà di fronte, più che uno spartito, uno schermo di computer. Ecco perchè anche la chitarra dovrà sapersi evolvere. Come? Intanto dovrà potersi connettere in rete in modalità Wi-Fi senza filo per navigare in internet o inviare email e quindi dovrà essere dotata di un display sul retro. Poi dovrà permettere al chitarrista di registrare i brani suonati in una memoria interna, ma anche di inviarli via email agli amici, alla sala di registrazione, al produttore ecc.. E chi vorrà, sempre tramite internet, potrà trovare i riff e gli assoli dei propri chitarristi preferiti, per impararli o fare finta di suonarli... in playback. Vuoi mettere la figura con la morosa, quando entra e ti vede che muovi le mani come un Jimi Hendrix indiavolato, mentre tu sai fare (si e no) il giro di do, incastrando le dita da bradipo nelle corde? Insomma questa chitarra-computer promette meraviglie, specialmente ad un marchio come Intel che sta basando la propria comunicazione d'immagine sulla convergenza dell'intrattenimento. Allora fa niente se qualche chitarrista sobbalzerà sul cadreghino al pensiero di stringersi sulla pancia uno schermo Lcd piuttosto che una tavola di acero e palissandro. La speranza di questi nostalgici è che la rivoluzione tecnologica delle sei corde possa arrivare il più tardi possibile. E comunque, per adesso questa Web Guitar è solo un prototipo... Dicevano così anche nel 1854 quando presentarono il primo motore a scoppio.

http://magazine.libero.it/videotormento/crazy/ne8555.phtml

 

Chitarra elettrica piena di cocaina è stata sequestrata a un uomo arrivato dal Costa Rica...

 

 In queste immagini il sequestro all'aeroporto di Fiumicino

 

CupidoNet scrive: Da www.repubblica.it

Uno strumento veramente stupefacente per rapporto qualità/prezzo, aggiungo io. Il body mi pare imitato molto bene, mi domando quindi se avevano avuto una soffiata. In effetti mi pare di ricordare che alcuni sostenessero che i body della serie Squire fossero di trucioli pressati, ma una cosa così non l'avevo mai sentita.

http://www.accordo.it/articles/2007/10/5909/fiumicino-cocaina-nella-chitarra-elettrica.html

(spassosi i commenti)

http://www.bintmusic.it/blog/archives/000325.html

Viene suonata come una chitarra ma non è certamente una chitarra. La differenza sostanziale è che mentre nella chitarra le sei corde canoniche tese sono ancorate in due punti, nella tritarra le corde sono tese e fissate in tre punti, come una Y. Va da sè che le vibrazioni che giungeranno all'orecchio saranno molto diverse da quelle tradizionali. L'idea è venuta ad un gruppo di matematici canadesi che hanno voluto sfidare le regole della tradizione e proporre uno strumento musicale che offrisse una ricchezza di sonorità senza eguali. "La tritarra, spiega uno del suoi inventori, genera non solo le classiche armoniche, ma anche un sovrasuono non armonico. Se si ascolta il suono infatti, sembra di percepire la percussione di uno strumento simile ad una campana o ad un gong. L'effetto è legato proprio alla presenza di tale sovrasuono. In base al modo come ciascuna nota della tritarra viene suonata si può produrre uno o più sovrasuoni non armonici". La chiave è quel terzo segmento in più che aggiunge quell'esotica sonorità che una chitarra classica con le corde tese e ancorate a due soli punti non potrà mai raggiungere... e meno male. A questo proposito interviene Bernard Richardson, fisico e specialista del suono della Cardiff University del Galles che commenta così: " E' vero che la tritarra offre un suono molto più ricco di qualsiasi altro strumento a corde, ma non necessariamente possiamo dire che sia migliore. Alla mie orecchie infatti, giunge come una campana o un cimbalo un po' stonati".

 

 

Nasce in Canada l’idea di realizzare una chitarra che possa unire le diverse etnie del paese. Al liutaio di origine sovietica George Rizsanyi (che ha già realizzato chitarre per Keith Richards, Peter Gabriel, Sting, James Taylor e molti altri musicisti) viene affidato il compito di realizzarla con 64 pezzi (nel vero senso del termine) di storia Canadese. Tutte le parti della chitarra vengono quindi realizzate con materiali provenienti dai diversi luoghi del paese: l’ abete della tavola proviene da un albero di 300 anni di Haida abbattuto da un folle che c’ è andato volontariamente a sbattere, fasce e fondo giungono da Winnipeg , il pin al V tasto è un fossile a forma di teschio di bufalo donato dalla Tribù del Sangue della First Nation. Per sapere tutto (purtroppo solo in inglese) questo è il sito http://sixstringnation.com/en/

(tratto dall’articolo della rivista Chitarre n. 265, marzo 2008)

 

·        La chitarra nell'aria

 

http://www.bintmusic.it/blog/archives/000277.html

http://www.bintmusic.it/blog/archives/000235.html

Dopo le sfide di Air guitar e di Airoke, un altra trovata per i fans del chitarrismo virtuale. Dalla Università di Helsinki nasce il "Project air guitar": bastano una webcam e un paio di guanti colorati per improvvisarsi provetti chitarristi. A produrre il suono della chitarra, mentre mimate nell'aria svisate alla Jimi Hendrix, ci pensa il computer. In pratica il sistema è costituito da un software video che riconosce i movimenti delle mani tramite una normale webcam collegata al computer. La posizione delle mani nell'aria viene elaborata ed associata alle note di una scala musicale pentatonica, tra quelle più utilizzate negli assoli rock e blues. Un campionatore traduce gli impulsi in suoni di chitarra. Per rendere il tutto più credibile, a seconda di come vengono mosse le dita sul "manico virtuale" (ovvero nell'aria), si possono creare effetti e distorsioni che mimano la leva ed altri effetti acustici dello strumento. Insomma ce nè abbastanza da far venire il volta stomaco ai chitarristi "reali", che ogni giorno studiano e si allenano per esprimere il meglio di sè. Ma non è il caso di tirare in ballo discorsi del tipo "come andremo a finire". Il "Project air guitar" è solo un esperimento di "augmented reality" (realtà aumentata), quella estensione della "realtà virtuale" che consiste nel sovrapporre alla realtà percepita, una realtà virtuale generata dal computer. Un nuovo settore di studio che vede applicazioni ben più serie, ad esempio, nel campo della chirurgia. Che poi proprio in Finlandia si svolga anche la più importante tappa del campionato del mondo di "Air Guitar"... vabbè. Ma con il freddo che fa in quei posti, dovranno pure scaldarsi le mani muovendole in qualche modo! Che una certa dose di teatralità facesse parte del bagaglio di ogni buon musicista, non ne avevamo dubbi, ma che da sola potesse diventare uno spettacolo vero e proprio non potevamo proprio immaginarlo. Ecco a voi l'air guitar: musica a palla, assoli di rock o heavy metal e via a far finta di suonare frullando le mani nell'aria.

Più che un gioco, quello che si terrà a Oulu in Finlandia a Settembre all'interno del Music Video Festival (www.omvf.net), sarà un vero e proprio campionato mondiale di air guitar, giunto alla sua decima edizione e che vedrà sfidarsi i campioni nazionali e i concorrenti di tredici nazioni. Roba da specialisti da far invidia al migliore dei karaokers? Chissà. Certo qui non si tratta di cantare a squarciagola Baglioni "e tu come stai" - e nemmeno "motocicletta 10 hp". I modelli da imitare vanno da Jimi Hendrix con la sua Fender Stratocaster, a Eddie Van Halen, a Pete Townshend degli Who, a Chuck Berry o Angus Young degli Ac/Dc con il caratteristico sbattere la testa a ritmo dei maestri dell'heavy metal. Insomma, non roba da ragazzini alla ricerca di una dimensione fisica consapevole davanti allo specchio, ma, come spiegano gli organizzatori del festival, un modo di abbandonarsi alla musica uguale per tutti e indipendente da razza, età, status sociale, sesso o orientamento sessuale. Alla faccia del manico della chitarra e di tutto ciò che ha sempre rappresentato. Ed infatti il campione mondiale in carica è la giornalista newyorchese di origini coreane Mi- Ri «Sonyk-R.O.K.» Park, che ha interpretato "Hot for Teacher" dei Van Halen con un vestitino da cubista intrigante. Perchè si sa, quando i contenuti sono così seri, l'occhio vuole la sua parte. Finlandia a parte, il fenomeno dell'airoke (karaoke + air guitar) sta prendendo piede anche in America. Così nei locali di New York e Los Angeles, si sono formate apposite giurie che hanno stabilito anche dei criteri comuni per la valutazione dei concorrenti. Spicca il voto per la capacità tecnica: non è indispensabile saper suonare, ma se la mano si muove come se lo si sapesse fare, è meglio. Ma la sorpresa più bella è il premio in palio: una chitarra elettrica. Magari da esporre in casa come la testa del cinghiale in trattoria. Che tanto a suonarla ci pensano gli altri.

Per saperne di più: http://airguitar.tml.hut.fi/

·        È la chitarra più grande del mondo?

 

http://www.bintmusic.it/blog/archives/000236.html

L'uomo è sempre stato stimolato nell'inventarsi strumenti musicali automatici. Pensate che hanno più di un secolo i primi pianoforti capaci di suonare senza pianista, grazie a sistemi meccanici e a rulli di legno o carta perforata. Ma in Europa, già nel 1500, piccoli strumenti automatici venivano costruiti da maestri orologiai. Molto apprezzati da re e regine, furono via via perfezionati fino a quando, a metà dell'ottocento, si realizzarono addirittura strumenti come l'Orchestrion, l'Helios o il Panorchestrion capaci di imitare intere orchestre. In realtà si trattava di enormi macchine pneumatiche dotate di pompe, mantici, leve e cilindri. E pensare che in tempi moderni e dall'avvento dell'elettronica, qualsiasi tastiera Midi a basso costo può suonare da sola con il semplice inserimento di un dischetto! Nel corso della storia della musica pochissimi si sono invece cimentati nel tentativo di creare macchine capace di suonare strumenti a corde. Nel 1849, Ludwig Hupfeld di Lipsia inventò il Phonolistz-Violina che imitava il violinista, con tre o sei violini. Mai nessuno però era ancora riuscito a fare suonare una chitarra senza chitarrista. Ci hanno pensato molto tempo dopo Jason Lawrence, Turner Howard e Susan Knueven, tre laureati del Georgia Institute of Technology, che hanno inventato e realizzato un robot capace di suonare la chitarra ed anche in modo virtuoso. Il dispositivo è un insieme di hardware e software, un apparecchio meccanico con 23 dita metalliche che, comandato via Midi con una tastiera o con un computer dove sia stata trascritta la partitura, può pizzicare le corde della chitarra e produrre musica con un range di 29 note musicali. Sul sito Crazy J è possibile vedere le fattezze del simpatico robot chitarrista ed ascoltare le sue prodezze musicali che, a parte qualche falla nell'interpretazione, non sembrano essere neppure male. Il tutto per la gioia dei tastieristi: infatti il timbro della chitarra e il tocco del chitarrista sono tra le poche cose non ancora riproducibili in modo accettabile picchiando sui tasti delle moderne tastiere elettroniche.

Su youtube tra i diversi robot-chitarristi ho scelto questo che mi sembra il più riuscito

 

Anche questo, probabilmente, è da “Guiness dei Primati”!

E' ormai famosissimo il chitarrista Guillermo Terraza, l’italo argentino di Teramo, virtuoso della chitarra, esibitosi ultimamente nella manifestazione nazionale di “Pigro” in onore di Ivan Graziani.

Nel 2000 entrò nel Guinnes dei primati con tre imprese: esecuzione di 353 note al minuto con la chitarra, suonando per 36 ore consecutive, esibendosi in 600 brani diversi con 18 stili musicali.

Nel 2003
in settembre nella splendida piazza Martiri della Libertà, qui a Teramo regalò ai suoi concittadini acquisiti, 40 ore di performance ininterrotta di musica.

 
2005 Guillermo Terraza è di nuovo guinness: 42 ore

 

 

Dopo quarantadue ore di performance, Guillermo Terraza, il noto chitarrista teramano di origine argentina, è riuscito a battere il record di musica ininterrotta, da lui detenuto e stabilito a Teramo nel settembre del 2003.

Tutto questo è accaduto nella centralissima Galleria Umberto di Napoli, a pochi passi dalla celebre Piazza Plebiscito, nel corso della manifestazione “Momenti di …Vini”, patrocinata dal Ministero della Agricoltura e dalla Regione Campania, col concorso del Comune di Napoli.

-“E’ stata dura, gli anni passano anche per me!!”- è stato questo il primo commento con un filo di voce del protagonista di questa incredibile impresa. Il chitarrista, giova ricordarlo, poteva “godere” di trenta secondi di pausa fra un brano e l’altro e di quindici minuti ogni otto ore di esibizione, nei quali veniva monitorato dagli infermieri del 118 che dovevano constatare le condizioni di salute, poteva poi fare una doccia veloce e mangiare qualcosa.
L’impresa non è stata agevole anche per il freddo pungente che si pativa nella Galleria completamente aperta.
Nonostante qualche momento di crisi nei quali è sembrato sul punto di crollare, Guillermo è riuscito abbastanza agevolmente a suonare per tutto il tempo, deliziando la platea, sempre numerosa, di partenopei che per tutta la performance lo hanno incitato e applaudito.
Fra l’altro il chitarrista si è esibito in alcune acrobazie musicali su temi di Astor Piazzolla e in medley riuscitissimi di grandi virtuosi di questo strumento.

Spaziando tra tanti generi musicali, accompagnato in diversi momenti dalla sua Band di origine teramana, ha deliziato un pubblico che in quanto a chitarra se ne intende, visto che Napoli ha dato, fra l’altro, i natali a un certo Pino Daniele, un mostro sacro di questo strumento.

Non deve passare in sordina l’impresa del cameramen ufficiale della manifestazione, Vincenzo Cicconi, alias Pacot Video, che dopo aver viaggiato di notte alla volta della città campana, senza dormire, ha realizzato quarantadue ore di riprese in solitaria con la telecamera per testimoniare l’evento.
 

Sergio Scacchia per "Il cittadino" n. 93 e 94 del 2005

http://www.chieseteramane.it/CulturaTeramana_29_GuinnessPrimati.html

 

http://www.bintmusic.it/blog/archives/000371.html

Cosa hanno in comune Niccolò Paganini e Jimi Hendrix? L'amore per la chitarra. Dedicato a chi condivide questa passione, Travelling Guitars è il titolo di una mostra in svolgimento alla Cité de la Musique di Parigi, fino al 14 Gennaio. Una esposizione di strumenti che attraversano periodi e leggende, dai primi esemplari del 1500 fino alle chitarre di di Lennon, Page, Gilmour e Gallagher. Certo, la chitarra è uno tra gli strumenti più popolari, ma la mostra non è dedicata solo a chi la suona. D'altronde, come non trovare qualcosa da spartire con uno strumento simbolo dell'amore romantico così come della canzone di contestazione, protagonista di evoluzioni rockettare come di sofisticate improvvisazioni jazzistiche, oltre che complice di tanti primi amori da spiaggia? Classica, Rock, Country, Blues, Jazz, Virtuale. Non c'è genere musicale che non la veda protagonista insieme a qualche leggendario chitarrista che ne abbia consacrato il successo al grande pubblico. Eppure non tutti conoscono il percorso storico della chitarra e nemmeno la sua evoluzione tecnica e costruttiva che va di pari passo con gli ultimi due secoli di storia dell'uomo. E che le sorprese della sei corde non siano finite, lo testimoniano i tre schermi con le performance degli appassionati di Air Guitar posti all'ingresso della mostra. Il resto è tutto un susseguirsi di sale interattive e percorsi multimediali alternati a mitici strumenti, sale foderate di velluto usato per rivestire l'interno delle custodie, filmati di celebri chitarristi del passato, chitarre elettriche da suonare, videogiochi e molto altro. "Ripercorrere la storia della chitarra secondo l'ordine cronologico e tematico di Libertà, Conquista, Epopea, Emancipazione e Mondializzazione", questo è lo scopo dei curatori Joel Dugot e Philippe Bruguiere. Alcuni strumenti esposti sono presi in prestito da collezionisti privati, altri, e non senza fatica, da gelosissimi celebri chitarristi. Certo l'occasione è unica per chi già freme nel vedere una Fender, figurarsi per quella appartenuta a Jimi Hendrix, o per una Fender Telecaster usata da John Lennon per il suo ultimo concerto negli USA. La lista di cimeli è troppo lunga per essere riportata ma comprende anche la Gibson Les Paul suonata da David Gilmour nell'assolo di «Another Brick in the wall» dei Pink Floyd e la chitarra doppio manico costruita dalla Gibson per Jimmy Page dei Led Zeppelin. Cosa aspettate? Prendete il vostro plettro e andate...

 

è un gioco on-line simile a Guitar Hero

 

 

Istruzioni: Premete le lettere della tastiera dalla A alla L appena il suono della nota arriva sulle vostre dita!

 

http://www.flashgames.it/giochi/abilita/guitar.master/game2.php

 

Un chip fa muovere le meccaniche che da sole ottengono le intonazioni. Anche delle accordature «aperte»

LONDRA - Sognate di diventare il nuovo Eric Clapton ma non sapete nemmeno accordare la chitarra? Da venerdì prossimo il problema è risolto. Basta riuscire ad aggiudicarsi una Gibson Robot Guitar, la prima chitarra al mondo con tecnologia robotica che si accorda da sola. In pratica, tranne che suonare fa tutto lei, correggendo gli errori di intonazione laddove esistono ed evitando di interrompere lo show per accordare nuovamente lo strumento, come, invece, avveniva finora. Basta estrarre la manopola sul corpo della chitarra che regola l'accordatura, impostare il comando poi «bloccarla» di nuovo e il gioco è fatto. Insomma, tanto per usare lo slogan che compare sul sito della casa-madre, d'ora in poi «tutto quello che dovete fare è suonare».

Simona Marchetti
03 dicembre 2007

http://www.corriere.it/spettacoli/07_dicembre_03/chitarra_robot_accordatura_c083420c-a193-11dc-976f-0003ba99c53b.shtml

 

 

http://www.tizioandcaio.com/photostream/viewphoto.aspx?2716

 

 

                 

 

https://www.youtube.com/watch?v=nDu_V995VD0

 

ARTE. Denunciato commerciante di Pomezia: l'aveva sottratta con l'inganno e nascosta in una scatola da scarpe

ROMA - Pablo Picasso la donò all'amico artista Giuseppe Vittorio Parisi e non avrebbe mai pensato che un prezioso «giocattolo» costruito per la figlia Paloma potesse finire nelle mani di un commerciante privo di scrupoli e per di più dentro una scatola di scarpe. Sono stati i Carabinieri della Stazione Roma Porta Cavalleggeri a ritrovare la «Pequena Guitarra para Paloma» a casa di un noto commerciante, cinquantenne di Pomezia che due anni fa ebbe gioco facile nel raggirare l'allora novantaduenne Parisi, facendosi consegnare l'opera con la scusa di costruire una degna bacheca dove custodirla. Parisi, morto a gennaio di quest'anno, accettò, senza sapere che non avrebbe mai più rivisto la «Pequena Guitarra» già destinata al Museo Civico d'arte contemporanea di Maccagno sul lago Maggiore, a lui intitolato.

SCATOLA DI SCARPE - I militari, dopo mesi di indagine partite dalla denuncia della moglie del defunto Parisi, hanno ricostruito senza non poche difficoltà l'intera vicenda fino ad arrivare al tassello finale, quella scatola di scarpe malmessa nascosta in una ricca abitazione, nell'anonimato della provincia laziale. L'opera d'arte, ora custodita dai Carabinieri, verrà restituita al Museo Civico sul lago Maggiore. Così avrebbe voluto il grande artista

 

la chitarra dopo Il ritrovamento - retro della chitarrina con il nome di Paloma

 

http://informatisubito.myblog.it/archive/2009/12/29/ritrovata-la-piccola-chitarra-di-picasso-che-l-artista-reali.html

 

questa è una delle tante che ho trovato:

http://imageshack.us/photo/my-images/155/immagine11v.jpg/

 

 

 

 

http://www.sfonditalia.it/images/Stereogrammi/st_Chitarra_800.jpg

 

 

 

 

 

http://www.repubblica.it/tecnologia/2014/02/11/foto/il_mondo_e_il_suo_rovescio_magia_del_fotoritocco-78290994/?fb_action_ids=10203161178058291&fb_action_types=og.recommends&fb_ref=s%3DshowShareBarUI%3Ap%3Dfacebook-like&fb_source=aggregation&fb_aggregation_id=288381481237582#1

 

 trasmissione del 1965 "Chitarra amore mio"