Indagine su un cittadino al di
sopra di ogni sospetto
Un film politico, che denuncia come l'impunità di fatto renda arroganti
determinati "potenti".
Il
capo della Squadra Omicidi di una grande città italiana, soprannominato “il
dottore”, per l’efficienza dimostrata in servizio viene promosso dirigente
dell'Ufficio Politico della Questura. Proprio nel giorno della promozione,
l'alto funzionario, che dietro l'apparente sicurezza e disinvoltura nasconde una
psicologia disturbata, uccide Augusta Terzi, sua amante, con la quale ha
instaurato un rapporto sadico. Certo di essere al di sopra di ogni sospetto in
virtù della posizione di potere che occupa, “il dottore” semina
volutamente tracce e indizi a proprio carico. Come previsto, le indagini
intraprese dai colleghi della Omicidi non lo toccano, ignorando le sue evidenti
provocazioni. Soltanto Antonio Pace,
uno studente fermato per un attentato dinamitardo alla questura, personalmente
"interrogato" dall'ispettore, in privato, ha il coraggio di dirgli che
lo riconosce come assassino della donna, ma non lo denuncia e viene rilasciato.
In preda ad un delirio autopunitivo, l’ispettore consegna ai colleghi della
Omicidi una lettera di confessione. Quindi rientra a casa e nella sua fantasia
malata immagina le diverse conclusioni della vicenda.
Il film ha ottenuto numerosi riconoscimenti: nel 1970 l'Oscar per il miglior
film straniero, il Gran Premio della Giuria a Cannes e il David di Donatello a
Gian Maria Volonté; nel 1971 Nastri d'argento a Petri, a Gian Maria Volonté
e a Ugo Pirro.
Regia: Elio
Petri
Soggetto e sceneggiatura: Elio Petri e Ugo Pirro
Fotografia: Luigi Kuveiller
Scenografia: Carlo Egidi
Musica: Ennio Morricone
Montaggio: Ruggero Mastroianni
(Italia, 1970)
Durata: 114'
Prodotto da: Davide Senatore e Marina Cicogna per la Vera Film
PERSONAGGI
E INTERPRETI
L'ispettore:
Gian Maria Volontè
Augusta Terzi: Florinda Bolkan
Commissario di polizia: Gianni Santuccio
Ispettore Biglia: Orazio Orlando
Mangani: Arturo Dominici