Latitante da 23 anni, è storicamente capo di una delle zone più ricche del
capoluogo siciliano, l'area che si estende da San Lorenzo a Partanna-Mondello
Palermo, 11 apr. (Adnkronos) - L'arresto del superboss Bernardo Provenzano
apre nuovi scenari negli organigrammi del potere mafioso a Palermo. Sul
capoluogo siciliano ora incombe l'ombra di Salvatore Lo Piccolo, latitante da
23 anni, con meno blasone e pedigree sanguinario di Provenzano. Lo Piccolo è
storicamente capo di una delle zone più ricche del capoluogo siciliano,
un'immensa area che parte da san Lorenzo e sfocia fino a Partanna -Mondello.
Il magistrato Gaetano Paci che coordina le indagini sul latitante ci tiene a
precisare che ''la pressione investigativa degli inquirenti e forze
dell'ordine è fortissima''. Salvatore Lo Piccolo è accusato di mafia ma
anche di omicidio. Il pentito Antonino Giuffrè lo ha indicato ai magistrati
come ''un componente del club di comando''. In sostanza del triumvirato
Provenzano, Lo Piccolo e Matteo Messina Denaro: un trittico di comando rimasto
stamane orfano del primo boss.
Eppure per un periodo, fino al '99, il nome del boss era rimasto in sordina: a
farlo uscire dal dimenticatoio le dichiarazioni di un pentito minore. In
questi anni la Procura ha chiesto e ottenuto circa 400 ordinanze di custodia
cautelare, arresti a carico di picciotti di mafia: un vero esercito di
fedelissimi tutti in qualche modo a disposizione del boss latitante ma anche
del figlio Sandro, 30 anni, latitante dal '97. Eppure il boss è vivo e
probabilmente sta a Palermo, nel territorio che si estende dallo Stadio
passando per lo Zen fino a Mondello.
Qualche giorno fa l'imprendibile fantasma di Salvatore Lo Piccolo ha anche
scritto una lettera nominando due avvocati. Mentre una segnalazione telefonica
giunta al 113 su una sua presenza in una clinica privata, nei pressi di Viale
Regione siciliana, a Palermo, risale ad appena un mese fa. Scattò il blitz
della polizia ma non fu trovato nessun riscontro. Un episodio che comunque va
a rimpolpare il fascicolo in mano ai pm antimafia. Ora con l'arresto di
Provenzano Lo Piccolo è l'obiettivo primario nell'agenda antimafia di
inquirenti e investigatori.