Siti archeologici della provincia di Ravenna
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Siti archeologici
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Archeologia
in Emilia-Romagna
Elenco dei siti e dei musei archeologici esistenti in regione.
Età del Ferro: Verucchio
Novità: scavi archeologici in diretta su Internet
Grazie alla tecnologia wireless (senza fili) portatile, gli utenti Internet
possono seguire in diretta on line gli scavi archeologici presso la necropoli
villanoviana di Verucchio. La diretta degli scavi è su www.raytalk.it,
tutti i giorni dalle ore 8 alle ore 12 e dalle ore 13.30 alle ore 17.
La campagna
di scavi 2008 della necropoli "Lippi" (75 nuove sepolture riscoperte).
Età storica: area
dei Galli Sénoni
La testimonianza archeologica più importante lasciataci dai
Sénoni è la ricchissima necropoli del IV sec. ritrovata a Montefortino
d'Arcevia (Ancona). Di notevole interesse anche la necropoli di Filottrano,
sempre nelle Marche. Si sono riscontrate numerose testimonianze della presenza
dei Celti in area medio-adriatica fin dal V secolo a.C.
Età storica: sull'Appennino
(da: Viaggio nei siti archeologici della provincia di Ravenna a cura
di Giovanna Montevecchi)
Comune di Brisighella: la necropoli di
S. Martino in Gattara
S. Martino in Gattara è una frazione di Brisighella situata
sul fondovalle del Lamone, al confine col territorio di Marradi.
La necropoli si compone di 57 tombe scavate, che coprono un arco che va dalla
metà del VI alla fine del IV secolo a.C.
I corredi delle sepolture hanno restituito materiale di varia provenienza: ceramica
greca (a figure nere e rosse), oggetti di fattura locale e vasellame bronzeo
di provenienza etrusca. Ma le armi sono inequivocabilmente celtiche, sia perché
fabbricate in ferro sia perché sono state rinvenute deposte sulla spalla
dei defunti, proprio come avveniva abitualmente nelle aree celtiche centro-europee.
Comune di Riolo Terme: la "Grotta
del Re Tiberio"
Nella Vena del Gesso si apre, a 175 metri di altezza sul fianco di
Monte Tondo, una grotta formata da un vano di ingresso seguito da un corridoio
angolato che porta ad una sala circolare con diametro di circa 15 metri, a cui
segue un complesso sistema speleologico percorribile solo da esperti. Il luogo
è conosciuto fin da tempi remoti per la salubrità delle acque
che lo percorrono.
Fin dall'inizio del II° millennio a.C. la grotta è stata usata come
luogo di sepoltura. Durante l'Età del Bronzo media e recente, invece, il luogo
è stato frequentato probabilmente a scopo abitativo. A partire dal VI
secolo a.C. fino all'età romana la grotta è divenuta infine la
sede di un santuario legato alla presenza di acque salubri. Umbri, etruschi,
galli e romani hanno lasciato numerose tracce del loro passaggio. Le offerte
dovevano presumibilmente essere depositate nell'area prossima all'apertura,
dove le acque minerali affioravano in superficie e ci si poteva abbeverare direttamente.