Gli intellettuali provenienti dalla Cisalpina
Segno del dinamismo innescato dalla romanizzazione, la Val padana fu in grado
di produrre un numero consistente di figure di primo piano, di cui Roma fu solamente
il punto di approdo e, in alcuni casi, diventò un ulteriore trampolino
di lancio per una dimensione cosmopolita. Un elenco selettivo può ricordare:
Cecilio Stazio, autore di commedie, forse di origine insubre, che nacque
sul finire del III° secolo e morì nel 166 a.C.;
Cornelio Nepote, storico e biografo, forse nativo di Ticinum (Pavia);
Tito Livio, storico, nativo di Padova;
Virgilio, nativo di Mantova;
Catullo, nativo di Verona;
Ticida, un poeta minore del I° sec. a.C., rappresentante d'avanguardia
nel circolo dei poeti neoterici;
Tacito, (purtroppo non si conosce il luogo preciso d'origine);
Flacco, poeta dei I° secolo a.C., nativo di Padova;
Plinio il Vecchio e suo nipote Plinio il Giovane, i due grandi immigrati
di Como, autori, il primo, della più grande enciclopedia che ci sia
giunta dal mondo romano, il secondo, del Panegirico a Traiano e uomo
politico. Ha lasciato un famoso epistolario.
Ma il più importante e famoso degli uomini della Cisalpina, che raggiunse
la massima vetta del potere e una grande rinomanza fu Verginio Rufo, vissuto
nel I° secolo d.C. Ottenne il rango senatorio e fu eletto console per
ben tre volte: nel 63, nel 69 e nel 97.
Un solo uomo della Cisalpina fu imperatore, Elvio Pertinace (nativo forse
di Alba) nel III° secolo.