In
caso di emergenza è possibile costruire un imbrago con un
pezzo di corda o di fettuccia.
La prima tecnica e` copiata dall'alpinismo:
si forma una tripla gassa facendo un
nodo bolina
con la corda doppia. Poi si regolano le tre gasse in modo che
cingano ben strettamente le coscie e la vita.
(Mai provato in grotta, solo per pochi metri all'esterno:
è parecchio scomodo! Ma funziona.)
Disponendo di una fettuccia conviene usare una seconda tecnica.
Si passa la fettuccia intorno alla vita e si preparano due gasse
(con nodi semplici) sul davanti, che serviranno per chiudere
l'imbrago di fortuna col delta (o un moschettone a ghiera).
Non stringerli subito.
si passano i due capi della fettuccia ognuno attorno ad una coscia,
partendo dall'esterno per rientrare all'interno. Poi si chiudono questi
cosciali passando la fettuccia nel nodo (inseguendo le spire).
Alla fine si regola l'imbrago e si stringono i nodi.
Deve essere parecchio stretto, perché la fettuccia tende a "lasciarsi".
In caso di necessita' puoi fare un nodo autobloccante con un cordino.
Tre nodi comunemente usati in alpinismo vengono utili in questi casi:
il Prusik (figura in alto),
il Machard (figura sotto, a sinistra) e il
Bachmann (figura sotto a destra).
Ognuno di essi puo' sostituire la
maniglia e/o il
croll.
Il Prusik [1763]
viene fatto con un anello di cordino, avvolto attorno alla corda,
e bloccato facendolo passare nella propria asola. Quando stretto blocca
in entrambe le direzioni. Puo` esser fatto anche con un cordino aperto
chiudendo l'anello con un nodo bolina.
Il Marchand [1762]
puo` essere fatto con un anello di cordino, avvolto attorno
alla corda, e facendo passare un'asola nell'altra, oppure con un moschettone.
Il Bachmann
consiste di un anello di cordino che cinge sia la corda che
un moschettone. Un'asola dell'anello e` chiusa nel moschettone (in alto),
l'altra passa nel moschettone ed e` a quella che si ci appende.
In tutti questo nodi fai attenzione a tenere il nodo che
chiude il cordino fuori dalle spire che stringono la corda.
Il nodo
Blake si puo` fare anche con
corde dello stesso diametro. Blocca bene ed e` facile da sbloccare
e far scorrere. Si fanno quattro spire attorno alla corda; con troppe
spire diventa come un nodo scorsoio, con poche spire non fa abbastanza
attrito da bloccare. Si fa uscire il capo tra la seconda e la terza
spira. Se lo si fa uscire dopo la prima spira non blocca.
Dopo la quarta tende a diventare scorsoio.
Tra la terza e la quarta e` accettabile anche se e` meglio dopo la
seconda.
Il nodo Blake e` monodirezionale: si usa caricandolo da una sola parte (verso il basso in figura).
Il nodo a
treccia
e` un nodo bloccante bidirezionale.
Si esegue formando una treccia attorno alla corda.
Il numero si incroci dipende dal diametro e dalla scivolosita` delle
corde.
In genere ci vogliono da tre a sei incroci.
Se la maniglia tende a scorrere (corde fangosa) puoi fare un Bachmann con il pedale (che deve essere di cordino) nel moschettone con cui questo e` appeso alla maniglia (v. Sez. 3.2). Oppure spingere il cricchetto della maniglia contro la corda con un dito.
Se il discensore non frena abbastanza, devi aggiungere un freno supplementare.
Questo puo` essere fatto passando la corda dal rinvio attorno alla testa del
discensore. Solitamente cio` e` sufficiente. Se proprio non basta
fai un nodo mezzo barcaiolo nel rinvio.
[FIXME : DOVREI DIRE QUALCOSA DI PIU`]
Se si perde il discensore, o se ci cade giù
dal pozzo, si puó fare
un discensore di emergenza, in svariati modi.
Se il pozzo è corto, un mezzo barcaiolo con un moschettone
è il modo più sbrigativo.
Tende a ritorcere la corda, perció
non va bene su tratte lunghe (oltre i dieci metri): ci si ritrova
come degli stupidi inchiodati su una corda tutta aggrovigliata!
Per limitare questa torsione bisogna cercare di tenere il capo a valle
verticalmente, parallelo alla corda a monte.
Rovina comunque le corde. Perció se possibile evitarlo.
Con due moschettoni, si va già meglio (figura). Le aperture dei due moschettoni devono essere rivolte in versi opposti. Usare moschettoni paralleli (simmetrici). Questo discensore e` realizzabile anche con un solo moschettone, usando il delta dell'imbrago in luogo del secondo moschettone. Questo discensore di emergenza puo` persino essere "bloccato". Si fa una "chiave" passando la corda libera tra la corda in tensione e la parte alta del moschettone superiore. Prima di mollare la corda e` bene fare una seconda chiave di sicura, tipo quella del mezzobarcaiolo.
Ci sono due modi per passare la corda: non saprei dire quale dei due e` migliore.
Un solo moschettone e` sufficiente se usi il delta. E` bene che il moschettone sia d'acciaio.
Ribadisco che si tratta di un discensore di emergenza.
Se si hanno tanti moschettoni si puó fare un
freno moschettone: una catena di moschettoni in cui,
attorno ai moschettoni
alterni si inserisce un ulteriore moschettone a mo' di barra di
freno. Si fa passare la corda in questi moschettoni alterni fermata
dai moschettoni inseriti.
Attenzione che il primo moschettone si consuma notevolmente.
Infine esiste in commercio
una barra (di alluminio) inseribile in un moschettone per
realizzare un discensore di emergenza tipo quello a due moschettoni,
richiedendo pero` un solo moschettone.
Pensiamo che sia meglio portarsi qualche moschettone in più
(che puó venir utile anche per altre cose) che non la barra freno
che serve solo per fare un discensore di emergenza.
Per le risalite ci sono un paio di tecniche non completamente sicure,
che richiedono un solo bloccante.
Vanno bene per saltini attrezzati molto brevi,
ma possono diventare utili anche in casi di emergenza.
Sui piccoli pozzetti puoi risalire con il solo croll. Se la risalita
e` contro-parete, cioe` inclinata quasi come uno scivolo, ti puoi
tirare con le mani. Se e` verticale puoi fare una "maniglia con pedale"
mediante una ansa lunga circa un metro e mezzo fatta sulla corda
a valle bloccata sulla corda a monte con un giro (figura a sinistra).
Quando invece ti serve un croll d'emergenza puoi ricorrere ad un moschettone e una maglia rapida disposti come nella figura a destra. Oppure se ce l'hai, il discensore autobloccante diventa un comodo bloccante ventrale d'emergenza.
In ogni caso e` abbastanza scomodo tendere la corda a valle verso l'alto metre si sale. Se possibile conviene passarla in un moschettone collegato con la maniglia (o il nodo bloccante in sua vece) e tirarla verso il basso quando dai la pedalata.
In mancanza di un bloccante puoi ricorrere al
nodo Lorenzi.
In figura e` mostrato in posizione rovesciata (cioe` lavora bloccando
la corda verso il basso); puo` essere utilizzato anche per rimpiazzare
il croll in caso di necessita`.
Il principio di funzionamento di questo nodo consiste nel far si` che
il doppino "D" stringa la corda quando un carico viene applicato alla
corda "C". Il secondo moschettone "M" impedisce che il doppino si
rovesci nel
primo moschettone e riduca il nodo ad un doppio avvolgimento della
corda nel moschettone, come in figura "2".
L'esecuzione del nodo e` descritta dalle figure "1-3", dove viene
mostrato l'impiego come bloccate rovesciato per il recupero carichi:
Un
altro nodo bloccante e` il nodo Remy.
Esso e` un mezzo barcaiolo in cui si impedisce al doppino di
rovesciarsi inserendo un secondo moschettone.
La figura ne mostra l'esecuzione: differisce dal mezzo barcaiolo in quanto
il capo di corda in trazione passa anche nel secondo moschettone:
in tal modo la trazione su tale corda stringe il secondo moschettone
contro il doppino nel primo moschettone.
Entrambi i moschettoni hanno la chiusura dalla stessa parte e nello
stesso verso: rivolta verso l'alto.
Da notare che togliendo il secondo moschettone diventa un mezzo
barcaiolo, e percio`, in caso di necessita`, e` possibile calare il
carico un poco durante la manovra di recupero.
Il nodo Remy puo` essere usato anche come bloccante da risalita. Basta rivolgerlo verso l'alto (figura a destra).
Infine ricordiamo il nodo a Cuore: la corda passa in due
moschettoni paralleli,
ritorna all'interno ed esce in mezzo ad essi
(Figura: la corda in tensione e` quella a sinistra).
E` sbloccabile passando il capo libero indietro, fra i due moschettoni, e tirandolo. Ne risulta la corda senza nodo, passante nei due moschettoni.