6. TRADIZIONE SPIRITUALE | L'Alchimia Spirituale |
La diffusione dell'alchimia nelle corti è ben comprensibile se guardiamo alla definizione (peraltro
limitativa) di essa centrata attorno all'idea della trasmutazione dei metalli vili in oro; e l'interesse
della Curia papale per le pratiche alchemiche dirette alla produzione dell'elixir risulta
comprensibile alla luce degli studi recenti sul valore attribuito al corpo in tale ambiente. Ma l'idea-chiave
della quintessenza, spirito corporeo e corpo spirituale che incarna il progetto più generale della
perfezione della materia non si sviluppò in questi due ambienti, bensì in un ambito di ricerca
spirituale che sembra avere il suo snodo principale nella figura e nell'attività sia medica che profetica e
magistrale del catalano Arnaldo da Villanova, e il suo esponente di punta nel francescano spirituale
Giovanni da Rupescissa. E' nelle opere del Rupescissa che troviamo inoltre la prima citazione di uno
scritto alchemico latino che utilizza un linguaggio allegorico a forte valenza religiosa, gli
Exempla philosophorum attribuito ad Arnaldo da Villanova; ed è presso un autore che scrive sull'elixir,
Giovanni Dastin, che troviamo una delle più antiche allegorizzazioni delle operazioni dell'alchimia
metallurgica nella figura del sacrificio del re.
Il Liber de consideratione quintae essentiae di Giovanni da Rupescissa divenne il capostipite di una linea
di ricerca alla quale manifestarono interesse molti medici, perlopiù al di fuori dell'insegnamento
istituzionale della medicina, anche perché l'oro potabile attirò l'interesse di molti dopo la grande
epidemia di peste del 1348. Ma non si deve dimenticare che la quintessenza vi era stata
descritta come un rimedio mediante il quale i 'poveri uomini evangelici' (cioè i fraticelli e gli spirituali)
potevano preservare la propria salute e la forma fisica per fare fronte alle fatiche della predicazione cui
si dedicavano, come portatori di una visione profetica che affondava le sue radici nella tradizione
gioachimita. La compresenza dei temi della salute e della salvezza spiega la diffusione della
quintessenza rupescissiana anche in ambienti mendicanti, presso eremiti e figure marginali, fino alla sua
utilizzazione da parte del riformatore religioso e medico Paracelso in età rinascimentale. D'altra parte
l'interesse per l'alchimia in ambienti non controllati istituzionalmente favorì la contaminazione con il
genere delle visioni e l'utilizzazione sempre maggiore del linguaggio allegorico, che
accompagnarono il confluire della ricerca della perfezione materiale in quell'ambito ermetico
occulto che ne divenne il contenitore per tutta l'età rinascimentale e moderna.
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di Michela Pereira
html di Francesco Di Pietro