3. LA TRASMUTAZIONE | L'Alchimia Metallurgica |
La trasformazione dei metalli vili in oro avviene attraverso una serie di operazioni che conducono al
risultato voluto, definito appunto trasmutazione. A differenza della "trasformazione", la "trasmutazione" implica
un mutamento totale della sostanza, nell' ordine della perfezione.
La possibilità di ottenere l' oro a partire dai metalli soggetti a corruzione è fondata sulla teoria dei metallidi origine antica, e sull' idea che attraverso un' attività operativa l' alchimista possa ottenere la
perfezione dei metalli.
Il processo messo in atto mira a riportare il metallo prescelto allo stato liquido, in modo da poterne riequilibrare
la struttura mediante l' aggiunta o la sottrazione di quella delle due esalazioni di base (suplhur-mercurius), di cui
sia carente o eccedente rispetto al metallo perfetto. Ciò dà luogo alla preparazione di veri e propri amalgami e
all' ottenimento di leghe metalliche che possono avere caratteristiche fisiche (colore, peso, resistenza alla
corruzione) che le assimilano all' oro.
La trasmutazione dei metalli viene considerata come uno dei due effetti ottenibili attraverso l' uso (proiezione)
dell' elixir prodotto alchemicamente o della quintessenza ottenuta mediante la distillazione;
nella letteratura alchemica allegorica il processo della trasmutazione è spesso rivestito da immagini della
reintegrazione di un corpo che era stato smembrato e "messo a morte".
Tutti i processi di trasmutazione sono comunque sintetizzabili con la formula "solve et coagula" (dissolvi e
solidifica), intesi come i due poli di ogni tipo di operatività alchemica.
di Michela Pereira
html di Francesco Di Pietro